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Corte dei conti: troppe tasse, rischiamo di rimanere intrappolati nella recessione

Il presidente Giampaolino: “L’anno scorso il gettito fiscale è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell’economia” – Con questa pressione fiscale l’economia reale rischia di “avvitarsi” e rimanere “intrappolata” – “Urgente un piano di dismissioni”.

Corte dei conti: troppe tasse, rischiamo di rimanere intrappolati nella recessione

Il forte aumento della pressione fiscale innesca “impulsi recessivi” per l’economia reale, con il rischio di un “avvitamento” in cui si potrebbe restare “intrappolati”. Ne è convinta la Corte dei Conti, che ha presentato oggi alla Camera il rapporto 2012 sul coordimaento della finanza pubblica.  

Il pericolo di un avvitamento deve essere attentamente monitorato, disinnescando il circolo vizioso in cui si potrebbe rimanere intrappolati“, sostiene  la magistratura contabile. Il 2011 “ci ha consegnato la realtà di un sistema impositivo ancora distante dal modello europeo, segnato dalla coesistenza di un’elevata pressione fiscale e di un elevatissimo tasso di evasione”.

Per la Corte dei Conti “occorre incidere sui fattori che bloccano la crescita, per recuperare, ma solo grazie a maggiori incrementi del Pil, il gettito mancante”.

Il presidente Luigi Giampaolino ritiene che “vada ripreso con con maggiore continuità e convinzione il processo volto a realizzare un abbattimento significativo del debito attraverso la dismissione di quote importanti del patrimonio mobiliare e immobiliare in mano pubblica”.

Giampaolino ricorda che “nelle recenti occasioni di confronto con il parlamento, la Corte ha più volte sottolineato l’urgenza di soluzioni operative su un fronte, come quello delle dismissioni, finora carente nell’identificare dimensioni, condizioni e responsabilità realizzative”.

L’anno scorso sono esplose “le contraddizioni che accompagnano l’attuazione della politica di bilancio – ha detto ancora Giampaolino -. Da una parte, l’efficacia delle misure di contenimento delle spese, che nei fatti si rivelano più stringenti di quanto sembri essere percepito dall’opinione pubblica nazionale e, soprattutto, internazionale. Dall’altra una dinamica di crescita asfittica, che rende difficile conseguire risultati migliori di quelli effettivamente realizzati. Il gettito fiscale è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell’economia. Un fenomeno destinato a protrarsi per alcuni anni”.

Dal presidente del coordinamento delle sezioni riunite per il controllo , Luigi Mazzillo, arriva poi una precisa accusa: nel settore sanitario si evidenziano “frequenti episodi di corruzione a danno della collettività“.

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