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Convegno Giovani Confindustria, Alessandra Lanza (Prometeia) : “Abbiamo numeri per innovare?”

ALESSANDRA LANZA (PROMETEIA): Partendo dai presupposti della crisi, la parola d’ordine è: innovare, per crescere – Ma l’Italia ne ha le potenzialità? Se ne discute a Santa Margherita Ligure al 42° Convegno del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, dove l’economista Alessandra Lanza presenta il rapporto di Prometeia .

Convegno Giovani Confindustria, Alessandra Lanza (Prometeia) : “Abbiamo numeri per innovare?”

Le turbolenze dei mercati finanziari e il rallentamento della domanda mondiale stanno frenando l’industria italiana, deteriorandone la redditività in modo rilevante anche rispetto al confronto europeo, mentre continua a calare il clima di fiducia delle imprese e cresce l’incertezza. Partendo da questi presupposti, la parola d’ordine è: innovare, per crescere. Ma l’Italia ne ha le potenzialità?

Si discute di questo, oggi a Santa Margherita Ligure (Ge) in occasione della 42°Edizione del Convegno del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, dove viene presentato lo studio di Prometeia “Abbiamo i numeri per innovare?”, firmato da Alessandra Lanza, Responsabile dell’Analisi e Ricerca Economica di Prometeia.

Secondo il Rapporto di previsione realizzato da Prometeia ad aprile, nel 2014, dopo 7 anni dalla Grande Recessione, l’economia italiana si troverà ancora con un gap di Pil del 3,5% e di occupazione del 4% e un debito pubblico più alto di 12,5 punti, nonostante il ritorno in pareggio del saldo delle Ap. Un’economia provata da 10 anni di bassa crescita e sette di stagnazione: il reddito disponibile pro-capite delle famiglie sarà tornato ai livelli del 1986, i consumi pro-capite al livello del 1998, la propensione al risparmio in continuo calo.

Il quadro innovativo italiano è fatto, ad oggi, di luci ed ombre: uno scarso investimento in R&S, e la fame di ottenere fondi, si traducono infatti in una moltitudine di innovazioni, spesso non radicali. Tuttavia, l’attività brevettuale è in miglioramento, con alcune eccellenze a livello territoriale.

In particolare emerge da un’analisi di Eurostat che in Italia le imprese innovative sono in percentuale quasi la metà, ovvero il 45%, e il 48% dei prodotti risulta innovativo. Dati niente male, soprattutto se paragonati a quelli di altri competitor europei come la Francia, che produce prodotti nuovi al 43%, la Germania al 26% e la Spagna al 21%. Anche l’attività brevettale è in linea con quella tedesca, mentre il problema rimanela ricerca: i ricercatori in Italia sono poche centinaia, e non sono quasi per niente aumentati dal 2008 al 2010, mentre altri Paesi hanno fatto passi da gigante.

Le criticità maggiori, infine, sono quelle relative ai soliti temi: la burocrazia, la certezza del diritto, la stabilità normativa, l’istruzione e formazione, le infrastrutture.

Scarica la versione integrale del Rapporto


Allegati: Prometeia_GiovaniConfindustria.pdf

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