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Confindustria, la contromanovra: no a supertassa e Robin Tax

Al posto del contributo di solidarietà e della nuova tassa sulle controllate il direttore generale degli industriali Giampaolo Galli propone una patrimoniale e l’aumento dell’1% dell’Iva – Quanto alle pensioni è “ineludibile un intervento per il superamento di quelle d’anzianità e per l’elevazione dell’età di pensionamento delle donne nel privato”.

Confindustria, la contromanovra: no a supertassa e Robin Tax

Una sorta di contromanovra da 15 miliardi quella che propone la Confindustria con il direttore generale Giampaolo Galli, sentito dalle commissioni Bilancio di Senato e Camera riunite congiuntamente. Una serie di proposte accompagnata anche da deciso “no” ad alcune delle misure ipotizzate dal Governo: no al contributo di solidarietà, no alla Robin tax, sostituite rispettivamaente dalla patrimoniale e dall’aumento dell’1% dell’Iva.

La premessa del direttore generale di Confindustria è che “la manovra va migliorata per renderla più credibile e per rafforzare le misure a sostegno della crescita”. E per dare forza alle sue parole, Galli rimarca come “lo spread sui titoli italiani rimanga ancora elevato, attorno ai 290 punti base. Questo è un segnale che i rischi per il nostro paese rimangono ancora elevati”.

Da qui il pacchetto di proposte degli industriali che, dice Galli, “in materia fiscale (iva, lotta all’evasione) e di contenimento della spesa pensionistica (pensionamento di anzianità ed elevazione dell’età di pensionamento delle donne), avrebbe effetti molto rilevanti per la finanza pubblica, con risparmi a regime superiori ai 15 miliardi di euro e consentirebbe di incentivare l’occupazione e lo sviluppo, riducendo gradualmente il cuneo contributivo e fiscale su lavoratori e imprese”. In sintesi: incentivare gli Enti locali a dismettere proprietà immobiliari e le società dei servizi, attuare un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni, rafforzare il contrasto all’evasione abbassando da 2.500 euro a 500 euro la soglia di tracciabilità per i trasferimenti di denaro contante. A queste misure, si aggiungono poi l’aumento dell’Iva dell’1% (portando l’aliquota dal 20% al 21%), la cancellazione della Robin Hood tax, patrimoniale al posto del contributo di solidarietà e stop alle pensioni di anzianità dal 2012, con parallelo aumento dell’età pensionabile per le donne che lavorano nel settore privato.

Ed entrando nei dettagli, Galli affronta alcuni dei punti più dolenti. Innanzitutto il contributo di solidarietà: “Il contributo di solidarietà è profondamente ingiusto perché incide solo su coloro che dichiarano tutti i propri redditi e già contribuiscono sostanzialmente al benessere del Paese, e non su chi è davvero più ricco”. Per cui ”riteniamo che al riguardo possa essere meno iniqua un’imposta ordinaria progressiva sui grandi patrimoni immobiliari”. Oltretutto, aggiunge Galli, ”il contributo di solidarietà è un intervento non strutturale”.

Poi la Robin tax: ”Rischia di incrementare ulteriormente i costi dell’energia che già pesano enormemente sulla competitività delle imprese italiane”. Per questo ”Confindustria ritiene che questa tassa vada eliminata, ed è anche fermamente contraria all’ipotesi che essa venga estesa ad altri settori economici”. Per Galli l’eliminazione della tassa che definisce ”stortura”, può essere realizzata attraverso ”l’aumento dell’Iva” di un punto percentuale. Infatti, spiega, ”a nostro avviso è necessario anticipare la clausola di salvaguardia, prevedendo un incremento dell’aliquota iva ordinaria, dal 20% al 21%”. Un simile aumento, precisa Galli, ”determinerebbe un gettito aggiuntivo di circa 3,7 miliardi di euro”.

Ancora, il capitolo previdenza: “Nella prospettiva di una revisione del sistema del welfare, riteniamo ineludibile un intervento volto al superamento delle pensioni di anzianità e all’elevazione dell’età di pensionamento delle donne nel settore privato a partire dal 2012”, dice il direttore generale di Confindustria. ”Una parte delle risorse che si renderebbero disponibili – aggiunge – dovrebbe essere utilizzata per alleggerire il prelievo fiscale sul lavoro che grava sulle imprese e sui loro dipendenti”

Infine un rilievo anche sulle misure a sostegno dell’occupazione contenute nella manovra: ”Si prestano a interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l’accordo interconfederale tra le Parti sociali del 28 giugno”, sostiene Giampaolo Galli. Con l’accordo in questione, ricorda, “è stato intrapreso un percorso che poggia innanzitutto su una condivisione dei princìpi della rappresentanza, e che – ribadisce – proprio su questo punto le disposizioni inserite nel decreto si prestano a interpretazioni che potrebbero non essere coerenti”. Per questo ”riteniamo necessario avviare una riflessione con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo del 28 giugno per esaminare i contenuti dell’articolo 8 della manovra anche con riferimento alla questione delle intese modificative”.

  

In allegato il testo integrale del discorso di Giampaolo Galli. 


Allegati: contromanovra_Conf.pdf

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