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Cannabis terapeutica e guida senza patente non sono più reati penali

Il Cdm ha approvato il pacchetto depenalizzazioni. Passano a illeciti amministrativi anche gli atti osceni e l’abuso della credulità popolare – Ma attenzione: saranno puniti con nuove sanzioni pecuniarie molto più salate che in passato – Governo approva anche decreti “taglia-leggi” e sui fondi d’investimento.

Cannabis terapeutica e guida senza patente non sono più reati penali

Chi coltiva cannabis a scopo terapeutico andando oltre la prescrizione del medico (quindi non per il semplice consumo personale) o guida senza aver mai preso la patente (a meno che non sia recidivo) non rischia più di ritrovarsi con la fedina penale sporca. Lo ha stabilito il Governo, che oggi ha dato il via libera al pacchetto depenalizzazioni.

Con i due decreti legislativi varati a fine mattinata, il Consiglio dei ministri ha abrogato una serie di reati penali. Questo non significa che i comportamenti in questione non saranno più puniti, ma che saranno trasformati in illeciti amministrativi con sanzioni pecuniarie civili. Queste ultime, peraltro, saranno molto più alte delle vecchie multe e ammende, variando – a seconda della norma violata – da un minimo di 5mila ad un massimo di 30mila euro. 

E’ rimasto fuori dal provvedimento il reato d’immigrazione clandestina, che, come aveva già spiegato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, sarà inserito in “un provvedimento più ampio”.

Tra i reati depenalizzati dal governo Renzi figurano invece

– tutti i reati non contenuti nel codice penale puniti con la sola pena pecuniaria (multa o ammenda);

– gli atti osceni;

– le pubblicazioni e spettacoli osceni;

– il rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto;

– l’abuso della credulità popolare;

– le rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive;

– gli atti contrari alla pubblica decenza;

– il noleggio di materiale coperto da copyright;

– l’installazione e uso d’impianti abusivi di distribuzione carburante;

– l’omesso versamento di ritenute previdenziali entro la somma di 10mila euro.

Nel dettaglio, per quanto riguarda la guida senza patente, oggi la sanzione prevista dal codice della strada va da 2.257 a 9.032 euro, ma la deve comminare un giudice dopo un processo. E spesso va tutto in fumo causa prescrizione. Con le nuove regole, invece, per chi guida con la patente non in regola scatterebbero subito fermo e confisca amministrativa del mezzo, e una multa ben più salata: da 5mila a 30mila euro. Resta inoltre la sanzione penale in caso di recidiva. L’idea di fondo, quindi, è che il rischio di pagare somme molto più alte sia un deterrente più efficace del tribunale. E questa è la filosofia di tutto il pacchetto normativo, che punta a decongestionare i palazzi di giustizia, evitando vi finiscano procedimenti su condotte di scarso rilievo, con costi per Stato e pochi benefici.

La depenalizzazione della coltivazione di cannabis riguarda invece soltanto i soggetti già autorizzati a coltivare cannabis per uso terapeutico che violino le prescrizioni.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato in esame definitivo un Dlgs sui fondi comuni d’investimento e uno attuativo della riforma della Pa che prevede “modifica e abrogazione di disposizioni di legge che prevedono l’adozione di provvedimenti non legislativi di attuazione”, il cosiddetto decreto taglia leggi. Nel dettaglio, spiega Palazzo Chigi, “il provvedimento mira a semplificare il sistema normativo mediante l’abrogazione delle disposizioni di legge recanti la previsione di provvedimenti attuativi per i quali non sussistono piu’ le condizioni di adozione oppure la loro modifica, al solo fine di favorirne l’attuazione, assicurando comunque la coerenza giuridica, logica e sistemica della normativa. Per questo e’ stato effettuato, con la collaborazione di tutte le amministrazioni centrali, un censimento che ha portato all’individuazione di un primo elenco di provvedimenti le cui condizioni di adottabilita’ non risultano piu’ attuali e la cui abrogazione non comporta effetti sulla finanza pubblica. Inoltre, è stato predisposto un secondo elenco di provvedimenti la cui attuazione richiede una modifica della normativa primaria.

Il decreto interviene a modificare 12 norme e ad abrogarne 46, realizzando una prima razionale semplificazione del sistema normativo, riferita ad ambiti tematici importanti, nell’ottica di incrementare l’efficacia delle leggi facilitandone l’attuazione amministrativa, a vantaggio dei cittadini e delle imprese”.

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