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Btp Italia parte bene, la Borsa cerca il rimbalzo

Positiva la risposta del mercato al primo giorno di offerta dei titolo di Stato a sei anni e oggi Piazza Affari spera nel recupero – Ma sui mercati azionari resta alta la tensione e da EdF a Ge sono tanti i giganti in crisi – Ieri si è salvata solo Wall Street

Btp Italia parte bene, la Borsa cerca il rimbalzo

Spiacenti, il prezzo non è giusto. E’ il giudizio che i broker hanno riservato alle trimestrali di non poche blue chips europee da cui emergono, a loro dire, risultati che non giustificano i prezzi raggiunti con i recenti rally. Si spiega in buona parte così la striscia negativa dei listini dell’Eurozona, giunti alla sesta seduta negativa di fila (la settima per l’Italia), che continuano a riservare sorprese negative. Dopo lo shock di Leonardo, ieri è stata la volta del tracollo di Edf, il colosso francese che controlla l’italiana Edison: -12% dopo il taglio della guidance 2018, la peggior performance degli ultimi dieci anni. A complicare la situazione si è aggiunto il confronto sempre più aspro sulla valutazione degli Npl: la Germania si è schierata al fianco di Danielle Nouy a proposito dell’Addendum proposto dalla Vigilanza Ue. Bocciato dal Parlamento Europeo (su pressione italiana).

Solo le rassicurazioni del segretario al Tesoro Usa Stephen Mnuchin sulla riforma fiscale hanno impedito una chiusura in profondo rosso. Oggi intanto ben 13 membri di Banche Centrali prenderanno la parola, di cui 4 pesi massimi (Draghi, Yellen, Carney e Kuroda) in un unico panel denominato “challenges and opportunities of central bank communication”. Difficile, però, che emergano sorprese a pochi mesi dal cambio della guardia alla Fed.

Dalla mappa di meteo Borsa emerge un quadro ricco di contrasti. Anche in Asia domina il rosso. Frena la locomotiva cinese. Pechino, archiviato il congresso del Partito, ha deciso una stretta agli investimenti ed all’indebitamento oltre alla chiusura di diversi centrali elettriche ad alto tasso di inquinamento nel Nord Est, terra di acciaierie. Rallenta così la produzione industriale (+6,2%). In calo anche i consumi (+10%) che però non incorporano ancora l’exploit dell’e-commerce del Single’s day: le vendite Alibaba, 24,5 miliardi di dollari in un solo giorno, sono state superiori al Pil annuale dell’Islanda o del Camerun.

Il rallentamento degli acquisti di materie prime del Drago pesa sulla Borsa di Sidney. Hong Kong è sulla parità. In lieve calo Seoul (indice Kospi -0,3%) e Mumbai (indice BSE Sensex -0,1%).

Fa eccezione il Giappone. Dopo quattro giorni di ribassi, avanza l’indice Nikkei +0,4%, anche grazie alla frenata dello yen. Reuters segnala che la speculazione sta comprando Bond Usa finanziando l’operazione con la vendita alo scoperto di yen e franco svizzero, lucrando la differenza dei rendimenti.

A Wall Street è andato in scena un nuovo atto della crisi di General Electric -7,22% a 19,22 dollari che a questi prezzi rischia per davvero l’uscita dall’indice Dow Jones. Per la seconda volta nella sua storia più che centenaria il gruppo ha tagliato il dividendo -50%) e annunciato un drastico taglio delle attività. D’ora in poi Ge si concentrerà su aviazione, salute ed energia.  

In terreno positivo gli indici principali: Dow Jones +0.07%, S&P 500 e Nasdaq +0,10.  Il mercato resta in attesa di novità riguardanti la riforma fiscale, il provvedimento che ha più di ogni altro contribuito al rally del mercato azionario degli Stati Uniti. Donald Trump conclude oggi il suo viaggio in Asia. 

Qualcomm +3% ha respinto perché “fortemente inadeguata” ‘offerta di 103 miliardi di dollari lanciata da Broadcom.

Più favorevoli le chances di riuscita per Mattel +20,7%: la casa della Barbie sembra vicina all’acquisto di Hasbro +5,9%, il produttore del Monopoli.

In frenata il petrolio: il Brent è scambiato sulle piazze asiatiche a 62,9 dollari il barile, in calo dello 0,2%, ieri ha chiuso in ribasso dello 0,6%. Contrastati gli energetici. Eni -0,7%, Saipem -0,6%, Tenaris-1,2%. 

L’agenzia Standard & Poor’s ha dichiarato stamane il default del Venezuela dopo che Caracas non ha onorato ieri, per la seconda volta consecutiva, la rata del debito.

LISTINI EUROPEI

Le Borse europee hanno accumulato nel corso della giornata perdite ben superiori al punto percentuale, per poi recuperare posizioni dopo l’apertura del mercato Usa. La seduta, però, si è ancora una volta chiusa in rosso, come capita dal 3 novembre. Grande attenzione oggi ai dati preliminari sul Pil del terzo trimestre di Germania, Italia e zona euro. Per l’Italia è attesa un’accelerazione della crescita a +0,4% congiunturale da +0,3% del precedente trimestre
 
A Milano l’indice Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,55% a 22.437 punti: finora nel 2017 non si erano mai verificati sette ribassi di fila. A metà seduta l’indice era sceso a 22.269. La performance da inizio anno rimane ancora ampia (+16,5%) e migliore della media europea (Eurostoxx +8%).  

In rosso anche gli altri listini del Vecchio Continente: Il clima resta freddo anche nelle altre Piazze europee: Parigi -0,73%, frenata da Edf; Francoforte, -0,4%, Madrid -0,42%. Il presidente deposto della Catalogna, Carles Puigdemont, ha detto che potrebbe considerare una soluzione alla crisi politica spagnola che non contempli la secessione della regione, dando l‘idea di aver ammorbidito la linea pro-indipendentista;

Londra -0,24%. Scivola la sterlina, a 0,89 da 0,884. Il Sunday Times ha scritto che 40 parlamentari conservatori hanno inviato alla premier Theresa May, una lettera di sfiducia. Oggi la premier deve affrontare un difficile dibattito in Parlamento sulla Brexit.

BTP ITALIA

Risposta positiva del mercato nella prima giornata d’offerta del Btp Italia.  Nel primo giorno di offerta del titolo a sei anni. novembre 2023, cedola reale minima garantita 0,25%, le richieste degli investitori retail hanno raggiunto i 2,186 miliardi di euro, livello ben sopra gli 1,62 miliardi dell‘emissione dello scorso maggio.

L‘offerta destinata agli investitori prosegue fino a mercoledì 15 novembre, salvo il ministero dell‘Economia opti per una chiusura anticipata già oggi pomeriggio.

Il Btp Italia 12 novembre 2017 appena giunto a scadenza (per l’importo residuo di 18,1 miliardi) ha garantito un rendimento del 2,87%.
L’asta di metà mese dei titoli a medio lungo termine è slittata ieri di tre ore per problemi tecnici. La circostanza non ha impedito al Tesoro di collocare l’intero importo offerto (6 miliardi) di Btp a 3, 7 e 15 anni, con rendimenti in calo su tutte e tre le scadenze. Il ministero ha così coperto poco meno del 90% delle esigenze di rifinanziamento previste per quest’anno.

Oggi e domani si terranno le aste sui titoli tedeschi a 2 e a 10 anni. Giovedì toccherà ai titoli francesi e spagnoli: in tutto fino ad altri 20 miliardi di euro a medio lungo (tra cui la riapertura del 50 anni spagnolo), indicizzati compresi, che arriveranno sul mercato nelle prossime tre sedute.
 
Diverse le note negative per le blue chips di Piazza Affari:

  • Non c’è stato il rimbalzo di Leonardo -4,3% dopo il tracollo di venerdì (21%) a seguito del profit warning lanciato dalla controllata del Tesoro. Il titolo ha patito, anzi, l’ottavo calo consecutivo scivola a 10,45 euro, il prezzo più basso dallo scorso novembre. Stamattina SocGen ha tagliato il giudizio a Hold da Buy e il target a 14 euro da 18 euro. Ma su 17 analisti del consensus di Bloomberg, sei suggeriscono di comprare, 11 di tenere.
  • Molto pesanti anche le perdite di Telecom Italia -3,23%. All’origine della frana la bocciatura di Goldman Sachs che ha abbassato la raccomandazione sulla società telefonica, portandola da Buy a Neutral.Lo stesso broker ha inoltre ridotto il target price a 0,71 euro da 0,84 euro, valore al di sotto del 25% rispetto la media del consensus, pari a 0,94 euro.

Sono ora 5 gli analisti che propongono il Buy, 6 sono per Hold e nessuno per il Sell.

COMPARTO BANCARIO  

Non meno tesa la situazione del comparto bancario. Il ribasso del settore si ferma a -0,46%, meglio di quello europeo che si attesta a -0,77%. Continua però il duello sul nodo delle sofferenze: il fondo monetario si è schierato a favore delle proposte della Vigilanza Europea. Anche la Germania appoggia il piano di Danielle Nouy, ha detto il vice ministro alle Finanze tedesco, Thomas Steffen.
 
In forte calo Banca Monte Paschi -3.75% a 3,95 euro sotto quota 4,28, il prezzo con cui è rientrato in borsa a ottobre. JP Morgan ha tagliato il target price a 4,20 euro. 

Banco Bpm +0,1%, ha recuperato interamente le perdite, i dati trimestrali non hanno convinto, nonostante siano stati meglio delle aspettative. Ubi Banca -1,8%, Unicredit +0,1%, Intesa -0,7%. Creval +1,7%, reagisce debolmente al disastroso -45% accumulato la scorsa settimana.  Nel risparmio gestito, Anima  -4%.

LUSSO, UTILITIES E ALTRO

In ribasso anche Ynap -2,2%: il Credit Suisse ha tagliato il giudizio Neutral. Moncler  +0,9%, ha annunciato che chiuderà due linee di prodotto, le collezioni Gamma Rouge e Bleu. Seduta sull’ottovolante per Ferragamo -0,4%, in avvio è balzata in avanti del +4,8% senza spiegazioni apparenti

Tra le rare note positive, si segnalano: Ferrari  +1,2% e Mediaset +1%.  Pirelli +1,2%. JP Morgan avvia la copertura con un giudizio Overweight. 

Tra le utility, A2A segna un modesto -0,5%. L’utility milanese ha registrato, nel terzo trimestre 2017, un Ebitda rettificato di 230 milioni di euro, sostanzialmente in linea con le nostre stime di 232 milioni di euro. Enel -0,3%.

Nel resto del listino: rimbalza Astaldi +6%, Fincantieri +3%. Fiera Milano +5%, è stato il miglior titolo. L’Esposizione internazionale del Ciclo,  Motociclo e Accessori si è chiusa nel fine settimana con un record di visitatori. 

Mondo Tv +2%, ha annunciato  che produrrà due cartoni animati per una società media cinese. 
 
 

 

 

 

 

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