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Borsa, in Europa il calo del petrolio e la fiducia tedesca danno sprint ai titoli ciclici

Il calo dei prezzi del petrolio (-31% da giugno) e la fiducia tedesca danno slancio sui mercati europei ai titoli più legati al ciclo economico: cemento, chimica e auto alla ribalta – E i fund manager aspettano il Quantitative easing di Draghi nel primo trimestre 2015 – Wall Street macina nuovi record e aspetta di conoscere stasera i nuovi umori della Fed.

Borsa, in Europa il calo del petrolio e la fiducia tedesca danno sprint ai titoli ciclici

Dopo tante emozioni la Borsa di Tokyo, invariata, si concede una pausa, utile per assorbire il colpo da KO accusato con il ritorno del Pil in recessione. A sostenere l’indice Nikkei è il calo dello yen, 117,31 sul dollaro, dopo che la banca centrale, con ampia maggioranza (8 a 1) ha confermato gli stimoli monetari varati il mese scorso. Intanto trova conferma l’intenzione del premier Shinzo Abe di promuovere le elezioni entro l’anno. Deboli gli altri listini asiatici. Hong Kong 

Wall Street è tornata a macinare nuovi record, in attesa della pubblicazione stasera dei verbali della riunione del Fomc del 29 ottobre, assai attesi per capire meglio gli umori rialzisti emersi nel comunicato finale. Nell’attesa l’indice Dow Jones è avanzato dello 0,23% a 17687,82 sotto la spinta dei titoli del settore salute. L’S&P 500 dello 0,55% a 2.051 punti e il Nasdaq, sostenuto dai nuovi rialzi di Apple (+1,3%) è avanzato dello 0,67%.

I MERCATI CREDONO NEL QE DI DRAGHI 

Vola la Borsa di Francoforte (+1,5%), dopo il sorprendente balzo della fiducia degli investitori in Germania. In grande spolvero anche Madrid (+1,2%). Parigi +0,7%, Londra +0,6%. L’indice Zew che misura le aspettative di analisti e investitori in Germania è salito a novembre a 11,5 da -3,6 di ottobre: il consensus si aspettava 0,5%. E’ la prima volta lo Zew sale negli ultimi 11 mesi. 

Da un sondaggio effettuato da BofA-Merrill Lynch è emerso che sette fund manager su dieci si aspettano un Quantitative easing da parte della Bce nel primo trimestre del prossimo anno.

In Europa i titoli migliori sono i cosiddetti “ciclici”, ossia le azioni delle aziende più sensibili alle variazioni del ciclo economico: sono salite le società della chimica (Stoxx del settore +1,5%), delle costruzioni (+1,1%) e del settore automotive (+1,5%). L’euro si apprezza nei confronti del dollaro a 1,254, da 1,245 della chiusura di ieri. 

A Milano l’indice FtseMib è salito dello 0,7%. Situazione stabile sul mercato dei titoli di Stato con il rendimento del Btp a 10 anni in lieve rialzo al 2,32% (da 2,30%), spread a quota 152. 

PETROLIO AI MINIMI: -31% DA GIUGNO. MA SALE SAIPEM 

Dopo una timida ripresa ieri, le quotazioni del greggio hanno di nuovo imboccato la strada della discesa. Alla chiusura della Borsa il Brent è stato scambiato a 78,6 dollari al barile, in calo dello 0,8%, Wti a 74,8 dollari (-1,1%). Stamane i prezzi risultano ancora in calo: 74,26 il greggio americano, ovvero il 31 % in meno rispetto a giugno.

Nella notte è fallito d’un soffio (59 voti favorevoli contro i 60 necessari) il tentativo di far approvare al Senato Usa il via dell’oleodotto Keystone XL tra il Canada ed il Golfo del Messico. Obama, comunque, era pronto ad alzare il veto. 

In Italia Eni è salita dello 0,6%. Jp Morgan che ha ridotto il target price da 17,4 euro a 15,9 euro, di riflesso a un taglio delle stime di utile per azione 2014-2016 del 7%, 34% e 30%, rispettivamente. Oggi l’ad, Claudio Descalzi, ha firmato accordo che regola le attività di esplorazione e produzione del blocco onshore Nebit Dag, situato nell’ovest del Turkmenistan, rafforzando la presenza nel Paese. Saipem +1,2% ancora sull’onda del maxi deal tra Halliburton e Baker Hughes.

In evidenza nell’energia Falck Renewables (+3,4%) dopo la notizia che l’americana SunEdison ha comprato First Wind Holdings per 2,4 miliardi di dollari, portando a termine un’espansione nel segmento dell’eolico nel quale non era presente.

BENE CEMENTO E AUTO. BUZZI SUPERSTAR. FCA ANCORA SU 

Il dato sulla fiducia tedesca ha portato ossigeno ai settori più ciclici, depressi dall’effetto recessione. Si è così risvegliato il cemento. Migliore blue chip del listino italiano è stata Buzzi (+6,1%), attiva sia sul mercato tedesco che sui mercati dll’Est: Exane BnpParibas ha alzato il target price a 16 euro (+3%). Italcementi +8,9%.

Migliora anche l’umore sul mercato dell’auto, dopo i promettenti progressi delle immatricolazioni in Europa. Fiat Chrysler +1,7% dopo avere registrato ad a ottobre un incremento delle vendite dell’+8,4% (contro il +6,2% della media europea). La quota del gruppo cresciuta dal 5,8% al 6%. Avanza anche Pirelli (+1,1%).

Finmeccanica ha invece lasciato sul terreno lo 0,6% a 7,44 euro, nonostante la conferma dell’offerta di Hitachi per Ansaldo Breda e Ansaldo Sts +1,13%. 

TELECOM, SI SCALDA LA PARTITA BRASILIANA

Telecom Italia ha perso lo 0,9%. L’ad Marco Patuano ha confermato che il Cda del prossimo venerdì 21 novembre affronterà il tema Brasile. Il board potrebbe dare mandato ai manager di approfondire tutte le opzioni strategiche, tra cui l’integrazione tra la controllata brasiliana Tim Brasil e Grupo Oi. Il gruppo ha smentito di avere allo studio un aumento di capitale. 

LUSSO IN RIPRESA. PICTET ENTRA IN YOOX

Forte rialzo anche di Yoox (+4,1%): il fondatore ed amministratore delegato, Federico Marchetti (nella foto), ha incrementato la sua quota al 7,8% dal 5,3% del capitale. Dalle comunicazioni a Consob sulle partecipazioni rilevanti emerge che i fondi Pictet hanno acquistato il 2,087% del capitale di Yoox. L’operazione risale al 14 novembre scorso. Il titolo è reduce da tre settimane consecutive positive (l’ultima ha fruttato un guadagno del 5%), ma la performance da inizio anno è ancora in profondo rosso: -49%. Ieri mattina sul titolo è intervenuta Banca IMI, confermando il giudizio Buy con un target price di 26,30 euro (upside potenziale +58%). 

Scenario positivo anche nel resto del lusso, con Moncler e Tod’s in rialzo rispettivamente del 2,3% e del 3,7%. Ferragamo +0,5%. Rialzo corale per l’editoria: Mondadori+16%, Rcs+7%, l’Espresso +8%.

UBI NON ESCLUDE ACQUISIZIONI, MPS CERCA PARTNER

Giornata di recuperi per la maggior parte dei titoli bancari. Salgono i Big (Unicredit+1,4% ed Intesa+0,6%) assieme alle Popolari: Banco Popolare è salita dell’1,3%, Banca Pop.Emilia +1,8%, Pop.Milano +2,6%. Segna il passo Ubi Banca, -0,09%. L’ad Victor Massiah, lascia una porta aperta a possibili acquisizioni da parte dell’istituto di credito lombardo. “Nel momento in cui si presenterà un’opportunità – ha detto ieri sera – si vedrà di volta in volta se ci saranno condizioni da sfruttare per creare valore ai nostri azionisti, non certo a quelli degli altri. Potenzialmente ci interessa tutto, ma per adesso è soltanto un discorso concettuale”.

Più sensibile il calo di Monte Paschi (-1,01%), penalizzato dalle parole del presidente, Alessandro Profumo: per il momento, ha detto, non ci sono soci in vista per un’eventuale aggregazione.

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