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Borsa: duello Rcs e mine Grecia e Cina. Ma Piazza Affari comincia in rialzo

Nuove ombre dalla Cina e nuova paura sulle mosse future della Fed: partenza al rallentatore in Asia ma Milano inizia bene – Duello su Rcs, aspettando le mosse di Diego Della Valle – Bruxelles affronta oggi il caso greco – Attesa per le aste del Tesoro: si comincia mercoledi’ – Si apre stanotte la stagione delle trimestrali Usa – Fiat accelera verso Detroit

Borsa: duello Rcs e mine Grecia e Cina. Ma Piazza Affari comincia in rialzo

CINA E GRECIA FRENANO I LISTINI ASIATICI
PIAZZA AFFARI ARBITRA IL DUELLO SU RCS

Nuove ombre dalla Cina e nuove paure sulle mosse future della Fed. La settimana dei mercati parte in Asia condizionata da questi “timori gemelli”. Marcata la discesa di Hong Kong e Shanghai, attorno a due punti percentuali, più limitata a Tokyo -0,30% grazie alla svalutazione dello yen oltre quota 100 sul dollaro. Il Giappone si prepara alle elezioni del prossimo 21 luglio che potrebbero consegnare una maggioranza schiacciante a Shinzo Abe, consentendo al premier di accelerare sulla stada delle riforme.

I mercati ripartono in Europa dopo l’inedito decoupling sul fronte dei tassi tra Usa ed Europa: i dati sul lavoro americani, annunciati venerdì il giorno dopo le rassicurazioni di Mario Draghi sui tassi, hanno mandato in orbita il dollaro: il cross euro/dollaro si è portato a 1,283, sui livelli di cinque settimane fa. Stasera parte la stagione delle trimestrali Usa.

Intanto il T bond Usa è schizzato su di 24 basic point al 2,68% un livello che non si vedeva dall’agosto 2011. Il venir meno degli acquisti di bond da parte della Federal Reserve ha provocato grosse oscillazioni sul mercato dei titoli di Stato. Tra le vittime del rafforzamento del dollaro è l’oro, precipitato a 2.111 dollari l’oncia, in calo del 3%.

In questa cornice salta all’occhio il diverso cammino nel corso del 2013 tra i mercati Usa ed il Vecchio Continente: S&P +14,% a inizio anno, Eurostoxx -1,51%, Ftse/Mib – 4,55%.

Anche il petrolio è in rialzo: Wti a 102,4 dollari/barile (+1,1%), Brent a 107 dollari (+1,3%).

L’UE AFFRONTA IL CASO GRECO. TORNANO LE ASTE DEL TESORO

Al via le aste del Tesoro, le prime dopo l’affondo storico di Mario Draghi:”i tassi principali della Bce sono attesi rimanere ai livelli attuali o su valori più bassi per un periodo esteso di tempo”, espressione simile a quella usata da Ben Bernanke nel marzo del 2009 e mantenuta fino all’agosto 2011.

Confidando che la guidance enunciata da Francoforte abbia almeno la stessa durata, il Tesoro italiano torna in campo, nella speranza che il livello dei rendimenti dei sovereign si raffreddi, nonostante i segnali in arrivo dagli Usa.

Si comincia mercoledì con i Bot a 3 e 12 mesi. Giovedì toccherà ai Btp triennali.

Nel frattempo, oggi a Bruxelles torna d’attualità il dossier Grecia. La preisione è per un sì condizionato (e a rate) per gli aiuti ad Atene, in ritardo sul piano di tagli alla spesa pubbica.

CONTO ALLA ROVESCIA PER IL DUELLO RCS

Riflettori accesi in Piazza Affari sul grande duello per il controllo di Rcs Media Group. Mercoledì comincerà l’asta sui diritti inoptati che potrebbe durare cinque giorni se non si registrerà prima il tutto esaurito. Andrà all’asta il 15% non sottoscritto dai soci ma, per definire i rapporti di forza, andrà conteggiato anche un 1% del capitale che è sfuggio fnora al censimento tra chi ha sottoscritto e chi no. Per ora, infatto, la mappa dice nell’ordine: Fiat (21,35%), Mediobanca ( 15,14%), Della Valle (8,8%), Fonsai (5,54%), Pirelli (5,3%), Intesa (5,018%), Seguono eredi Rotelli (4,18% considerano la quota opzionta dal Banco Popolare), Italmobiliare (3,7%) più un 6% distribuito tra Edison, Edizione holdin, Mittel, Generali, Sinpar, Eridania e Francesco Merloni.

Il quadro potrebbe essere rivoluzionato se Diego Della Valle, come annunciato, procederà a rastrellare tutti i diritti inoptati, salendo così al primo posto. Senza escludere una controffensiva della Fiat o di altri competitor, vecchi e nuovi, chiamati in causa dai duellanti. L’esito della sfida si saprà probabilmente già mercoledì sera: il regolamento dell’aumento prevede che il primo giorno il consorzio debba acettare le proposte di acquisto in arrivo, mentre nei quattro giorni successivi le banche potranno decidere di non vendere i titoli in loro possesso.

TEST TRIMESTRALI A WALL STREET. BANCHE SUPERSTAR

Stanotte, come detto, con i conti di Alcoa si apre la stagione delle trimestrali di Wall Street, attesa con particolare attenzione dagli operatori per capire fino a che punto la Corpoate America possa ormai camminare senza il supporto del QE.

Venerdì, l’ottimismo ha dominato il settore bancario. A 15 giorni dalla diffusione dei risultati del secondo trimestre 2013, Morgan Stanley ha pubblicato un studio in cui dice che le principali banche americane potrebbero battere le attese grazie al recupero dei mutui immobiliari negli ultimi mesi.

Riflettori accesi anche sulla tecnologia. L’aumento del dollaro potrebbe aver ripercussioni rilevanti sui profitti dei colossi tech che realizzano buona parte dei profitti in Europa ed in Asia.

Le previsioni sono contrastanti. Ben 87 società che compongono l’indice S&P 500 hanno lanciato un profit waning nelle scorse settimane. Tra i settori più colpiti materiali di base, industriali e tecnologia realizzano buona parte dei profitti in Europa ed in Asia e che sono destinati a subire l’impatto della rivalutazione del dollaro sugli utili esteri.

FIAT ACCELERA VERSO DETROIT

Grande attesa attorno alla Fiat. Non solo per gli sviluppi della partita Rcs MediaGroup. Già stamane il Lingotto annuncerà l’esercizio dell’opzione su una quota del 3,5% del capitale Chrysler in mano al sindacato Uaw. La percentuale totale di Fiat sale così al 68,5% di cui però un 14% sub judice: tra Uaw e Fiat, infatti, è in corso una causa sul prezzo presso la corte del Delaware che preme per un accordo extragiudiziale.

Intanto, entra in dirittura d’arrivo l’operazione di fusione Cnh-Fiat Industrial. Domani si terrà l’ultima assemblea di Fiat Industrial destinata a prendere il nome di Cnh Industrial. La società sarà quotata a Wall Street ma manterrà una presenza di “bandiera” a Piazza Affari. Dopo l’assemblea Sergo Marhionne voleva ad Atessa, sede dello satbilimento Sevel. L’ annuncerà nuovi investimenti, anche in assneza del presidente della Camera Laura Boldrini.

In ribasso venerdì Eni – 2,2%, la società più esposta sullo scacchiere egiziano. Italcementi +5% nonostante i problemi della controllata egiziana.

A tirare giù la Borsa di Milano sono stati anche Enel -1,8%, Tenaris-2%, Snam +1,7%.

In evidenza la frana di Telecom Italia -3% dopo il fallimento delle trattative con H3g.

In grande evidenza Fondiaria Sai + 2,4% e Unipol +4%.

Fuori dal paniere principale sui massimi storici Yoox +5%.

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