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Banche venete e Good banks: novità in vista

Qualcosa finalmente si muove nel sistema bancario italiano: su pressione del Fondo Atlante la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno deciso di aprire un tavolo tecnico per studiare la fattibilità della fusione – Colpo d’acceleratore anche per le Good banks: la Bce sembra aver accolto le proposte di Ubi pe l’acquisto di Banca Etruria, Banca delle Marche e CariChieti

Banche venete e Good banks: novità in vista

Due grosse novità sembrano alle viste per il sistema bancario italiano in questi due ultimi mesi dell’anno. Su pressione del Fondo Atlante, che ne detiene il controllo, la Banca Popolare di Vicenza e la Veneto Banca hanno accettato di mettersi al tavolo per valutare la prospettiva, a lungo osteggiata dai localismi, di una fusione tra le due dissestate banche venete. 

Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno deciso di istituire un tavolo tecnico che ha il compito di analizzare i pro e i contro della fusione e come risolvere i problemi conseguenti, a partire dalle sovrapposizioni territoriali di filiali e sportelli e dagli esuberi di personale. Il team, che è guidato dai due amministratori delegati Cristiano Carrus e Francesco Iorio, si riunirà ogni settimana, a partire dal prossimo venerdì. Nella prima riunione è stato anche affrontato il nodo della conciliazione con i vecchi azionisti e del ristoro dei soci truffati, che può pesare notevolmente sui bilanci dei due istituti.

La seconda buona notizia per le banche italiane filtra da Francoforte e riguarda il destino delle Good banks: secondo attendibili indiscrezioni, la Bce  avrebbe accolto le proposte dell’Ubi per l’acquisizione senza oneri insostenibili di ricapitalizzazione di 3 delle 4 Good banks messe in vendita dalla Banca d’Italia (e cioè Banca dell’Etruria,Banca delle Marche e CariChieti). La soluzione potrebbe essere trovata attraverso un esborso di soli 200 milioni (rispetto ai 600 inizialmente chiesti dalla Vigilanza della Bce) da parte del Fondo di tutela dei depositi che andrebbe a integrare la dotazione patrimoniale di Ubi per l’acquisizione a prezzo simbolico delle 3 Good banks.

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