Condividi

AnsaldoBreda, l’ad Manfellotto: “Stiamo subendo un sopruso, intervenga la politica”

Maurizio Manfellotto, amministratore delegato della società del gruppo Finmeccanica, fa il punto sul contenzioso con le ferrovie di Belgio e Olanda per l’annullamento di un’importante commessa – “Faremo di tutto per far valere i interessi e diritti contrattuali”.

AnsaldoBreda, l’ad Manfellotto: “Stiamo subendo un sopruso, intervenga la politica”

“La politica italiana ha assunto inizialmente una posizione molto forte, rigida e apprezzata. Ora, visti gli ultimi esiti, è opportuno che riprenda in considerazione questa vicenda, perché noi consideriamo quello che stiamo subendo un sopruso”. Non usa giri di parole Maurizio Manfellotto, amministratore delegato di AnsaldoBreda, che oggi ha fatto il punto sul contenzioso fra la società del gruppo Finmeccanica e le ferrovie di Olanda e Belgio. Il caso riguarda la realizzazione dei treni ad alta velocità Fyra destinati ai collegamenti fra i due Paesi nordeuropei. 

Il Belgio aveva ordinato tre treni per la linea Bruxelles-Amsterdam, mentre l’Olanda ne aveva ordinati 16. Il 14 gennaio scorso si era verificato un malfunzionamento a causa della neve, che AnsaldoBreda attribuisce alla velocità troppo elevata impressa dal macchinista. Dopo l’incidente, le due compagnie ferroviarie avevano deciso di avviare un piano concordato con la società italiana per modificare il funzionamento dei treni in caso di neve. In seguito, tuttavia, belgi e olandesi avevano deciso di rescindere la commessa.

“Faremo di tutto per far valere i interessi e diritti contrattuali – ha aggiunto il manager in conferenza stampa presso lo stabilimento di Pistoia –. Stiamo continuando a lavorare e rispettiamo i dettami contrattuali. Andiamo avanti e auspichiamo un cambio di orientamento. Pensiamo che la nostra soluzione sia quella con le maggiori possibilità di successo”.

Manfellotto ha detto di avere “grande fiducia” nella giustizia olandese e ha sottolineato che il treno proposto da AnsaldoBreda “corrisponde alle caratteristiche contrattuali ed è dotato di tutte le certificazioni”. Se le ferrovie dei due Paesi dessero il via libera al piano della società italiana, i primi cinque treni potrebbero essere pronti già in autunno. “I treni sono sicuri – ha garantito l’ad –. Non capiamo perché non vogliamo andare avanti”.

A pochi minuti dalla chiusura le azioni di Finmeccanica guadagnano a Piazza Affari lo 0,7%. 

Commenta