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Alitalia, offerta a sorpresa: il fondo Usa Cerberus vuole il 100%

Il fondo speculativo Usa sarebbe disposto a investire fra i 100 e i 400 milioni di euro per il 100% di Alitalia, ma a una condizione: poter avviare una “ristrutturazione” seria di tutto il perimetro societario.

Rilancio a sorpresa per Alitalia. Secondo il Financial Times, il fondo americano Cerberus ha presentato ai commissari un’offerta per rilevare l’intera compagnia, dopo essere rimasto fuori dall’asta ufficiale “per i suoi termini troppo restrittivi”. Una volta aperte le buste e visto che le proposte sul tavolo – specie quelle di Lufthansa e Easyjet – prevedevano l’acquisto solo di parti dell’azienda, Cerberus è tornato in campo.

Il fondo speculativo Usa sarebbe disposto a investire fra i 100 e i 400 milioni di euro per il 100% di Alitalia, ovvero sia le attività di volo sia quelle di terra. Ma c’è una condizione da non sottovalutare: Cerberus, che sta studiando da diversi mesi i dati contabili della compagnia, vuole avviare una “ristrutturazione” seria di tutto il perimetro societario.

Del resto, come ha scritto Riccardo Gallo su FIRSTonline, la compagnia è già tecnicamente fallita: nemmeno se riempisse tutti gli aerei potrebbe raggiungere il pareggio di bilancio.

CHI È CERBERUS: IL PRECEDENTE CON AIR CANADA

Cerberus Capital Management è un’azienda di private equity con sede a New York. Fondata nel 1960 dal finanziere Steve Feinberg, ha fra i suoi supermanager anche l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dan Quayle. A inizio millennio il fondo ha salvato Air Canada, entrando nel capitale mentre il vettore nordamericano era ancora in amministrazione straordinaria con 13 miliardi di debiti. La nuova proprietà e i commissari hanno tagliato del 24% gli organici, rinegoziato gli accordi con tutti i creditori, rivisto stipendi e fondo pensione dei dipendenti. Diciotto mesi dopo però Air Canada è uscita dal Chapter 11 più snella, con soli 5 miliardi di esposizione e con i conti in ordine.

DIPENDENTI E STATO NEL CAPITALE

Per quanto riguarda la composizione del capitale, prosegue FT, il fondo potrebbe accettare una partecipazione azionaria dei dipendenti e vorrebbe che anche lo Stato fosse azionista. L’obiettivo finale, ha detto una fonte del quotidiano finanziario britannico, è “tenere il business assieme per salvare una compagnia aerea italiana e non scegliere solo gli asset migliori”.

PROBLEMA: LA GARA È GIÀ CHIUSA

Ma la procedura lo sbarco di Cerberus in Alitalia non sarà semplice. La gara per la vendita della compagnia è già chiusa e non può essere riaperta. Sono arrivate sette offerte, di cui nessuna aveva per oggetto l’intero perimetro della compagnia. Le uniche due note sono solo quelle di Lufthansa e Easyjet, disposte però solo a rilevare parte delle attività di volo.

LA PROROGA DEI TERMINI E IL NUO PRESTITO DELLO STATO

Fino a inizio ottobre era previsto che i commissari avessero tempo fino al 5 novembre per scegliere l’offerta vincente. All’ultimo però il governo ha deciso di varare una proroga di sei mesi, spostando il termine al 30 aprile. Lo slittamento serve ad alleggerire la pressione sui liquidatori, che altrimenti, dovendo chiudere i giochi in meno di un mese, sarebbero stati costretti a svendere la compagnia.

Insieme alla proroga, il Consiglio dei ministri ha rafforzato il prestito ponte alla compagnia, aggiungendo 300 milioni ai 600 già concessi in estate. Una somma che dovrebbe assicurare al vettore almeno un altro anno di operatività sotto la gestione commissariale.

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