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AGICI, come cambiano le strategie delle utilities italiane ed europee

“Il mondo delle utility e dell’energia in particolare – ha dichiarato Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e fondatore dell’Osservatorio – è in una fase di profondo cambiamento: è chiaro cosa si lascia ma molto meno chiaro cosa si vuole costruire sia come modelli che come economicità”.

AGICI, come cambiano le strategie delle utilities italiane ed europee

Come cambiano le strategie delle utility italiane e europee? Ad analizzarlo è l’Osservatorio M&A Utilities di AGICI finanza d’impresa, in un seminario dove sono stati individuati 8 punti fondamentali.

1)     Conclamata la crisi delle fonti fossili: rinnovabili all’80% della capacità addizionale nel 2014; la generazione distribuita sarà il 40% della capacità addizionale al 2020.

2)     Vendite di asset pianificate per 30 miliardi di € per contenere debiti.

3)     Crescente attenzione ai settori regolati con investimenti per circa 100 miliardi di euro su complessivi 156.

4)     Attenzione al cambiamento tecnologico che può modificare radicalmente la struttura del comparto.

5)     Riscoperta dei business idrico e rifiuti che spesso sostengono la redditività delle multiutility.

6)     Per l’aggregazione delle utility il Fondo Strategico Italiano conferma disponibilità dedicate (500 mln di euro)

7)     Proiezioni economiche stabili o in lieve crescita: diffusi sforzi per massimizzare efficienza (risparmi previsti per 10 mld di €) e per selezione di investimenti redditizi.

“Il mondo delle utility e dell’energia in particolare – ha dichiarato Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e fondatore dell’Osservatorio – è dunque in una fase di profondo cambiamento: è chiaro cosa si lascia ma molto meno chiaro cosa si vuole costruire sia come modelli che come economicità. Per le imprese si tratta di una sfida fondamentale ma anche il ruolo dei governi e delle autorità di regolazione è delicato e sostanziale. Il problema di fondo è come gestire la transizione, la tempistica, le modalità, gli attori. E in questa direzione si svilupperà la nostra attività di ricerca”.

“L’epoca delle utility viste come porto sicuro immune da competizione e cambiamenti – commenta Marco Carta, Coordinatore dell’Osservatorio AGICI sulle Utility – è oramai definitivamente tramontato. Autoconsumi, batterie, rinnovabili ed efficienza stanno cambiando il quadro complessivo. Le utility – continua Carta – dovranno avere sempre più un approccio “da consulente” verso il cliente finale sviluppando un rapporto di parità tra erogatore e consumatore. Tutto questo implica nuovi modelli di business, uno sviluppo dell’intelligenza (ICT, banda larga, big data, …) sempre più spinto e, soprattutto, una nuova e rinnovata cultura aziendale che sappia cavalcare, e magari anticipare, il cambiamento.”

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