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Tim, meno debiti e maggior generazione di cassa ma ricavi e Ebitda in discesa

Trimestrale Tim a due facce: qualche segno di miglioramento c’è ma ricavi e redditività segnalano il persistere delle difficoltà competitive – Gubitosi annuncia l’uscita dal gruppo di 2500 persone entro fine anno

Tim, meno debiti e maggior generazione di cassa ma ricavi e Ebitda in discesa

Tim chiude il primo trimestre con numeri migliori delle attese. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 25,1 miliardi, in riduzione di 190 milioni rispetto a fine 2018 e di 457 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono scesi a 4,5 miliardi di euro (-2,9% su anno), mentre l’ebitda è risultato pari a 1,8 miliardi, invariato in termini reported e in calo del 2,1% in termini organici.

Secondo le stime di 14 analisti, il gruppo telefonico avrebbe dovuto archiviare i primi 3 mesi dell’anno con ricavi pari a 4,48 miliardi, in flessione del 4,3%, un margine operativo lordo organico di 1,79 miliardi, in calo del 5%, e un indebitamento netto adjusted di 25,44 miliardi.

“Se devo essere onesto, penso che l’andamento dell’ebitda del primo trimestre sia stato meglio di quanto ci attendessimo. Ma non vogliamo modificare le guidance e i nostri obiettivi”, ha spiegato nel corso della conference call il ceo di Telecom, Luigi Gubitosi, ricordando che “c’è stato un trimestre di razionalità ma ci vuole un anno di razionalità”.

Tornando ai numeri del trimestre, l’utile comparabile si è attestato a 193 milioni di euro (-3% su anno), mentre a livello reported l’utile sceso a 165 milioni di euro, dai 216 del primo trimestre del 2018.

L’operating free cash flow ha raggiunto i 541 milioni di euro (+558 milioni su anno), mentre l’equity free cash flow è cresciuto a 216 milioni (+550 milioni).

I ricavi da servizi, pari a 4,1 miliardi di euro, mostrano una variazione rispetto al primo trimestre 2018 (-3%) influenzata dalla decisione di Sparkle di eliminare i contratti relativi a servizi di Wholesale Internazionale a marginalità bassa o nulla. Al netto di quest’ultimo impatto (-53 milioni di euro) la variazione dei ricavi da servizi è pari a -2% a livello di gruppo (-1,8% nel quarto trimestre) e a -2,7% per il domestico (-3.0% nel quarto trimestre)

In Brasile, Tim ha incrementato i ricavi dell’1,7% grazie al maggior apporto nel mix dei clienti ad alto valore e a una tenuta complessiva della market-share, confermando la guidance. L’ebitda di Tim Brasil è cresciuto del +5,5%, in linea con l’incremento registrato nel quarto trimestre 2018 (+5,4%).

L’assemblea dei soci di Tim ha inoltre confermato il mandato all’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, per concludere la vendita di Persidera, la società dei multiplex digitali di cui Tim ha il 70%.

Il ceo di Telecom Italia, parlando di Open Fiber, ha dichiarato che “è stata completata la valutazione finanziaria ed tutto a vantaggio degli azionisti”. Le valutazioni, ha detto il numero uno della compagnia di tlc, saranno comunque esposte “prima al comitato strategico poi al consiglio di amministrazione entro l’estate. Poi analizzeremo le opzioni, sulla base del feed back del cda”.

!Open Fiber stand alone ha poco senso”, ha continuato il manager sottolineando che la società “crea sovrapposizioni con Telecom in alcune aree”. Sovrapposizioni che per adesso sono limitate. “Occorre proseguire nell’ottimizzazione degli investimenti e abbinando le reti si ridurrebbe la sovrapposizione”. Gubitosi ha inoltre ribadito: “come ho detto più volte non ha senso costruire due reti che si sovrappongono per le società e anche per il Paese. Sarebbe uno spreco infrastrutturale”.

Nel pomeriggio Gubitosi ha annunciato anche entro fine anno l’uscita dal gruppo di circa 2500 persone. “Confermo che usciranno dall’azienda, come risorse umane, 4650 persone, ma questo avverrà in diverse finestre”, scadenziate anche dall’Inps. Gubitosi ha specificato che “1200-1300 dipendenti lasceranno l’azienda tra fine mese e giugno. Un numero simile a dicembre. Quest’ultima scadenza vedremo di anticiparla a settembre, almeno parzialmente. Così “2.500 dipendenti usciranno entro fine anno'” Le uscite di giugno, ha precisato Gubitosi, verranno contabilizzate nel terzo trimestre.

Infine, il gruppo fa sapere che dalla partnership con Vodafone si stimano sinergie pari a 100-150 milioni di euro su base annua.

(Ultimo aggiornamento: ore 16.16 del 21 maggio).

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