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Terna: impatto di 50 milioni sull’utile da stop Robin Tax

L’Ad Matteo Del Fante commenta la sentenza della Consulta sull’addizionale Ires: “impatto positivo intorno ai 50 milioni l’anno sull’utile, ma niente aumento del dividendo”.

Terna: impatto di 50 milioni sull’utile da stop Robin Tax

Un impatto di una cinquantina di milioni l’anno sull’utile netto. E’ questa la stima dell‘Ad di Terna Matteo Del Fante sulle conseguenze economiche della sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato, di fatto, la Robin Tax: “Quello che è emerso dagli analisti è in linea con le nostre valutazioni: stiamo parlando di circa una cinquantina di milioni l’anno sull’utile netto, attorno al 10% di incremento della nostra bottom line”. 

Nonostante tutto, Del Fante chiarisce che la società non prevede “alcun aumento dividendo, visto che questa voce non è stata assolutamente calcolata dai nostri piani e che siamo alle porte di una revisione regolatoria importante”. La decisione della Consulta, dunque, non cambia la politica di investimenti della società che, come ha ricordato Del Fanta, ha in ogni caso “un livello di pay out con il dividendo attuale rispetto agli utili abbastanza importante, non il più alto del mercato, ma attorno a una percentuale all’80%”.

Crédit Suisse rivede le stime sugli utili delle principali utility italiane dopo che la Corte Costituzionale ha di fatto cancellato la Robin Hood Tax. “Un provvedimento positivo per il settore, sebbene già riflesso nelle attuali valutazioni di Borsa”, sottolineano gli analisti che identificano in Terna, Snam ed Enel i nomi più esposti al provvedimento con rispettivamente il 100%, l’85% e il 38% dell’Ebit in passato impattato dalla Robin Hood Tax.

Per Terna l’utile per azione 2015 è stato aumentato dell’11% e quello 2016 del 4,8%: la raccomandazione resta underpeform con target price alzato da 3,3 a 3,4 euro. Sale leggermente il prezzo obiettivo per Snam, da 4 a 4,1 euro (con rating neutral), con l’utile per azione 2015 che lievita dell’8,9% e per il 2016 del 2%. Infine Enel, con rating e target price immutati (neutral, 3,6 euro) e utile per azione 2015 e 2016 che salgono rispettivamente del 6,4% e del 2%. Anche Equita fa notare che le societa’ che beneficeranno dell’abolizione della Robin Hood Tax saranno quelle regolate e attive sulle rinnovabili.

“Stimiamo un impatto positivo circa del 10% sugli utili 2016 di Terna e del 7% per Snam – sottolineato gli analisti – Per le municipalizzate gli impatti piu’ rilevanti sono per Iren, pari al 10% degli utili e per A2A con circa il 7%. Per Acea il calcolo e’ piu’ complesso ma stimiamo possa essere del 5-6% circa mentre per Hera attorno al 3%”.

 

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