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Supercoppa, la spunta il Napoli dopo 120 minuti e 18 rigori

Emozionante epilogo a Doha: Juventus in vantaggio due volte con Tevez, ma risponde con altrettanti gol il connazionale Higuain – Poi l’infinita lotteria dei rigori (9 per parte!) premia gli azzurri, che portano a casa la seconda Supercoppa della loro storia.

Supercoppa, la spunta il Napoli dopo 120 minuti e 18 rigori

E alla fine gode il Napoli! Al termine di 120 minuti e ben 18 rigori la Supercoppa Italiana è andata agli azzurri, vittoriosi grazie alla parata di Rafael su Padoin. Risultato giusto? Difficile dirlo: non a caso la sequenza finale di penalty viene chiamata “lotteria”. Se però vogliamo trovare un senso a una partita più pazza che mai, allora è giusto sottolineare come il Napoli non abbia mai mollato e sia stato capace di acciuffare i bianconeri per ben due volte, l’ultima a due minuti dallo scadere del secondo supplementare. Tendenza confermata anche durante i rigori: Buffon ha servito la Coppa su un piatto d’argento parando i tiri di Mertens e Callejon (oltre a quello di Jorginho), Chiellini e Pereyra hanno sprecato malamente. Il cielo di Doha si è così tinto di azzurro, per la gioia di tutto il popolo napoletano. “Vogliamo dedicare la vittoria proprio ai tifosi – il pensiero di Benitez. – Tutta la squadra ha fatto bene e merita questo titolo. Per me è il dodicesimo trofeo da allenatore ma quello che conta è aver regalato una gioia così grande alla città”. In copertina, oltre a Rafa e a De Laurentiis, finiscono soprattutto Gonzalo Higuain e Rafael. Il primo ha letteralmente trascinato il Napoli ad una rimonta che, a un certo punto, pareva impossibile con una splendida doppietta, il secondo è diventato un eroe durante i rigori finali il che, probabilmente, gli varrà un pass per l’olimpo partenopeo. “Sono orgoglioso di questa squadra – le parole del Pipita. – Questo successo è meritatissimo, se giocheremo sempre così potremo puntare in alto. Mancano ancora sei mesi, possiamo disputare una grande stagione”.

Tanta gioia da una parte, tanta delusione dall’altra. La Juventus abdica il primo titolo dell’anno calcistico in un modo che fa male, forse anche più dell’effettivo valore del trofeo. “Dispiace perché abbiamo avuto tre match point per chiudere la storia – le parole di Massimiliano Allegri. – Prendere gol all’ultimo istante è un peccato, questo però non toglie nulla alla nostra stagione: siamo primi in campionato e agli ottavi di Champions”. Vero, però perdere brucia sempre soprattutto se sei la Juventus, squadra in cui, Boniperti dixit, “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. E allora i bianconeri vanno in vacanza trascinandosi dietro tutta una serie di dubbi, il più grosso sulla tenuta atletica del gruppo. Da qualche settimana infatti la squadra è stanca e anche ieri, con un pizzico di lucidità in più, la partita sarebbe stata vinta. Andare due volte in vantaggio (Tevez al 5’ e al 91’) e farsi raggiungere (Higuain al 68’ e al 118’) è un peccato grave, che diventa addirittura mortale se lo stesso accade anche durante i rigori. Intendiamoci, il valore della Juve non viene minimamente intaccato da questa sconfitta, però qualche crepa comincia a intravedersi. Ora ne ha approfittato il Napoli, domani chissà…

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