Condividi

S&P boccia la Spagna, Fmi lancia appello per la Grecia, nuova asta Btp. E Milano apre negativa

L’agenzia ha tagliato di due gradini il rating della Spagna mentre il Fondo Monetario Internazionale chiede all’Europa di concedere più tempo alla Grecia – In un anno dall’Italia sono fuggiti capitali pari al 15% del Pil – Oggi asta Btp del Tesoro per 6 miliardi – Piazza Affari stamani inizia male: riflettori su Fiat, Pirelli, Impregilo – Proto vuole La7.

S&P boccia la Spagna, Fmi lancia appello per la Grecia, nuova asta Btp. E Milano apre negativa

S&P RETROCEDE LA SPAGNA. APPELLO FMI SULLA GRECIA. OGGI TESORO IN CAMPO COI BTP. FIAT SOTTO IL TIRO DI MOODY’S

Standard & Poor’s ha tagliato di due gradini il rating della Spagna da BBB+ a BBB- mantenendo per giunta un outlook negativo: una nuova retrocessione farebbe calare i Bonos nel girone dei junk bond. La decisione, si legge in una nota, è motivata da timori legati “alla profonda recessione che limita le opzioni a disposizione del governo”. L’agenzia mette in guardia contro il “crescente malcontento sociale”. L’euro è scivolato a quota 1,2870.

Le Borse asiatiche hanno accusato il colpo dopo la mossa, pur scontata, dell’agenzia di rating. Il listini di Tokyo perde lo 0,63%. Sale Hong Kong +0,24% ma non Shanghai. Inquieta anche la decisione di Pechino di disertare il vertice del Fondo Monetario  a Tokyo per protesta contro il Giappone.

Intanto, da Tokyo, arriva il monito del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde: l’Europa deve concedere più tempo alla Grecia, pena il disastro. Altri segnali d’allarme: in 12 mesi sono defluiti dall’Italia 235 miliardi di euro. In particolare, si legge nel documento del Fondo, “la fuga di capitali dalla Spagna è stata pari a 296 miliardi di euro, il 27% del Pil del 2011, e quella dall’Italia è stata pari a 235 miliardi di euro, il 15% del Pil”. E’ in questo clima che proseguono, secondo programma, le aste del Tesoro.

L’asta di 11 miliardi di Bot di ieri ha visto rendimenti in crescita per la prima volta da agosto ma comunque inferiori rispetto a quelli espressi dal mercato secondario.  Un buon risultato in un momento delicato per gli equilibri europei, data anche la quantità di carta in offerta.

E’ andata meglio l’asta tedesca: collocati 3,112 miliardi di Bund 5 anni a un rendimento dello 0,53% da 0,61% precedente. Come al solito l’emittente ha preferito rinunciare a piazzare  sul mercato l’intero ammontare (4 miliardi) pur di approfittare di bassi rendimenti. L’attenzione si sposta ora sull’asta di oggi dei Btp a medio/lungo termine per un ammontare massimo di 6 miliardi.

La reazione degli spread è stata comunque composta, il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 5,07%, piatto, spread a 358 punti da 361 della chiusura precedente. A Wall Street indici in calo : Dow Jones -0,95%, S&P – 0,63, Nasdaq -0,45%.

L’attività economica negli Stati Uniti ha segnato “un’espansione moderata” e una crescita che “prosegue a passo modesto”. E’ quanto si legge nel Beige Book, il rapporto sulla congiuntura americana che la Federal Reserve pubblica ogni sei settimane e che arriva a poco più di dieci giorni dalla prossima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, il 23 e 24 ottobre. Le spese per consumi ‘sono rimaste invariate o sono leggermente cresciute’, mentre è proseguito il miglioramento del mercato immobiliare residenziale. Contrastanti, ‘ma in qualche modo migliorate’, anche le condizioni del settore manifatturiero, mentre ‘le condizioni dell’occupazione sono poco cambiate’ rispetto al precedente rapporto.

Cala Alcoa -3%, trascinata al ribasso dalle stime di crescita dei consumi mondiali di alluminio a causa (soprattutto) del rallentamento della Cina. Sale YumBrands +8,5%, leader di catene di ristoranti e fast food “low cost” , fra cui Taco Bell e Kentucky Fried Chicken, dopo che la compagnia ha annunciato per il terzo trimestre un utile in crescita del 23% a 99 centesimi.  Dalle trimestrali di Wall Street emerge il quadro di un’America ancora a metà del guado, tutt’altro che fiduciosa sulla tenuta della ripresa. 

Facebook perde il 3,3% e torna sotto i 20 dollari (19,57 dollari) dopo che l’agenzia Bloomberg ha pubblicato una lunga inchiesta che riassume gli scontri che precedettero il collocamento delle azioni sul mercato. Per tre mesi, da febbraio a maggio, i funzionari della Sec furono impegnati in un logorante tira e molla con il management del social network e i suoi consulenti legali, assai vaghi sugli sviluppi del business. I dubbi della Sec, che non ha nessun potere nella determinazione del prezzo dell’Ipo, non hanno impedito a Facebook e alle banche del collocamento di fissare un prezzo di 38 dollari per azione, pari a 107 volte gli utili previsti per il 2012, facendo della società di Marck Zuckerberg il titolo più caro dell’indice S&P 500: da allora Facebook è scesa del 48%.

Tutte in rosso le Borse europee alla chiusura di ieri. A Milano l’indice FtseMib è sceso dello 0,6%, Francoforte -0,3% al pari di Londra, Parigi -0,4%, Madrid -0,9%. A penalizzare i mercati azionari concorrono i timori sulla zona euro e la prospettiva di risultati trimestrali deboli, dopo che il Fondo monetario ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita globale di quest’anno e del 2013.

In Piazza Affari spicca il rialzo di Impregilo +3,1%, dopo che la brasiliana Primav Construçoes ha incrementato l’offerta per l’acquisto di Ecorodovias portandola a 19 reais per azione dai procedenti 17,90 e su ipotesi del pagamento di una penale per il venire meno della commessa relativa al ponte di Messina. Notizie sufficienti a compensare il rinvio a giudizio di Pietro Salini e del dg Massimo Ferrari su denunica presentato dal gruppo Gavio. Impregilo sarebbe stata sacrificata a vantaggio della Salini in una gara d’appalto in Romania.

Scendono Atlantia -1,8% e Terna-1,6%, entrambe tagliate a sell da neutral da parte di Citigroup. Snam -0,5%, Citigroup ha confermato il giudizio buy. Positiva Eni +1,1% dopo che ieri sera il petrolio ha fatto un balzo all’insù del 3%. Il greggio americano Wti è scambiato a 93 dollari al barile (+0,7%), Brent a 114,5 dollari, entrambi in calo dello 0,1%. In controtendenza anche Ferragamo +2,6% e Ansaldo +1%.

Fiat ha girato al rialzo dopo una mattinata difficile: Moody’s ha abbassato il rating a BA3 da BA2. “Non è il momento di siglare altri accordi commerciali”, ha detto Marchionne. “Quello con il Giappone è ora sul tavolo, ma ce ne sono altri”. Un’area di libero scambio tra Stati Uniti ed Europa “ci aiuterebbe molto”, ha aggiunto l’AD. “Ma non sarebbe utile” agli altri produttori europei. “Non aiuterebbe l’equilibrio”. In serata Marchionne è scivolato su una buccia di banana. Nel replicare a Matteo Renzi lo ha definito sindaco di “una piccola e brutta città”.

Anche Pirelli ha annullato le perdite iniziali e sale dello 0,4%. In ripresa Camfin +0,3%. Il consiglio di amministrazione di Camfin è stato aggiornato a stasera alle 18. In sede ieri erano presenti i Malacalza. La riunione è durata meno di un’ora e si è conclusa intorno alle 18,45. Sul tavolo la delibera relativa al bond convertibile in azioni Pirelli, la questione Prelios e l’esame dell’atto di citazione presentato ieri dai consiglieri della famiglia Malacalza contro le delibere di agosto sull’emissione obbligazionaria. Non si conoscono i motivi che hanno reso necessario l’aggiornamento dei lavori.

Fra gli altri titoli industriali, Prysmian scende dello 0,5%, Finmeccanica  arretra dello 0,7%. Banche in calo con Unicredit che arretra dell’1,7%. Il comitato Corporate Governance e Nomine di UniCredit ha definito la proposta, che verra’ sottoposta al prossimo cda, in programma il 18 ottobre, di nominare il consigliere Luca Cordero di Montezemolo vice-presidente della societa’, in sostituzione di Khadem Al Qubaisi (Aabar) che ha presentato le dimissioni qualche giorno fa. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Unicredit al termine della riunione. Nella nota si annuncia che lo stesso comitato ha definito una proposta, sempre da sottoporre al cda del 18 ottobre, per la cooptazione di un nuovo amministratore della societa’ nella persona di Mohamed Ali Al Fahim, attuale responsabile della divisione Finance dell’International Petroleum Investment Company (Ipic), società di investimenti interamente detenuta dal Governo di Abu Dhabi e controllante di Aabar.

Intesa -0,6%, MontePaschi perde il 3,3%, Popolare Milano -0,8%. Unipol  +2%, Fondiaria Sai  -3,6%. Fra le mid e small cap, forte calo di Italcementi -4,5% e Saras  -2,4%. “Nella giornata di ieri abbiamo inviato nuovamente la nostra offerta al presidente Bernabè per La7 offrendo 150milioni di euro. Vogliamo La7 e faremo di tutto per prenderla”:  parola di Alessandro Proto della omonima società di investimenti che chiede però “un accordo di non divulgazione”.

Commenta