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Sindacati: “Per rinnovo Pa servono 7 miliardi”

Secondo il segretario generale della Uilpa Nicola Turco per il rinnovo triennale dei contratti nel pubblico impiego sono necessari sette miliardi – “Le risorse ci sono: basta agire su bonus, consulenze esterne, reinternalizzazione dei servizi e sistema di appalti”.

Sindacati: “Per rinnovo Pa servono 7 miliardi”

Per il rinnovo triennale dei contratti nel pubblico impiego sono necessari 7 miliardi di euro, uno per ogni anno di blocco della contrattazione. A dirlo è il segretario generale della Uilpa, Nicola Turco, riportando al centro dell’attenzione il tema del rinnovo dei contratti nella Pubblica amministrazione, in un momento difficile per le finanze pubbliche, alla luce dei rallentamenti del Pil.

“Dopo sette lunghi anni di penalizzazione retributiva – si legge in una nota del sindacato -, la riapertura della contrattazione nel Pubblico Impiego presuppone la disponibilità di nuove risorse, che siano sufficienti a garantire un recupero adeguato del potere di acquisto da parte dei dipendenti pubblici”.

“La sentenza della Corte costituzionale dello scorso anno sull’illegittimità del blocco della contrattazione – prosegue – ne escluse la retroattività al fine di evitare una voragine nel bilancio dello Stato. Sul punto fu determinante la sponda che l’Avvocatura generale dello Stato offrì alla Consulta, nel momento in cui quantificò il costo dei mancati rinnovi contrattuali, nel periodo 2010-2015, in ben 35 miliardi di euro”.

Secondo i sindacati, le risorse ci sarebbero: “basta agire sulla politica dei bonus, sulle consulenze esterne nella P.A., sulla reinternalizzazione dei servizi, sul sistema degli appalti e degli acquisti e restituire anche ai lavoratori il frutto del lavoro compiuto con la lotta all’evasione fiscale”.

Per Turco, “le notizie allarmistiche sulla frenata del Pil” non devono “fare da apripista a nuove fumate nere sulla disponibilità delle risorse necessarie alla ripresa della contrattazione, perché ciò è del tutto evidente genererebbe una frattura insanabile, rendendo inevitabile l’apertura di un grave conflitto, che nessuno vuole in quanto dannoso per tutti, ad iniziare dalla funzionalità del servizio pubblico e dalle esigenze della collettività”.

“Dopo sette – conclude il sindacalista – di blocco contrattuale inaccettabile illogico e ingiusto la strada dei compromessi non è assolutamente percorribile. Mai più dovrà verificarsi il diniego al rinnovo dei contratti di lavoro e ciò sia per gli effetti economici sul presente sia per quelli previdenziali sul futuro”.

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