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Riforma Popolari: Tar respinge primo ricorso

Si tratta dell’impugnativa presentata nei mesi scorsi da Adusbef e da Federconsumatori, che chiedevano il rinvio alla Consulta perché il governo avrebbe usato lo strumento del decreto legge in assenza dei presupposti di “necessità e urgenza” – Altri due ricorsi sono ancora pendenti.

Riforma Popolari: Tar respinge primo ricorso

Il Tar del Lazio ha respinto ieri il primo dei tre ricorsi sulla presunta incostituzionalità della riforma delle banche popolari. In particolare, si tratta dell’impugnativa presentata nei mesi scorsi da Adusbef e da Federconsumatori contro il regolamento della Banca d’Italia che dà attuazione alla riforma.

Le associazioni dei consumatori chiedevano il rinvio del giudizio alla Corte Costituzionale, sostenendo che a valle del decreto ci sia una legge contraria alla Carta fondamentale, ovvero il provvedimento del governo che obbliga le banche popolari a trasformarsi in spa entro la fine del 2016. La motivazione avanzata è legata all’utilizzo del decreto-legge in una situazione in cui mancherebbero i presupposti della “necessità e urgenza”, come prescritto dalla Costituzione per l’utilizzo di questo strumento legislativo.

D’altra parte, negli ultimi anni i governi italiani hanno fatto ricorso in modo massiccio ai decreti, perciò se passasse questo principio si potrebbe contestare la costituzionalità di moltissime leggi ormai in vigore. Inoltre, rischierebbe di essere impugnato anche il recente decreto sulle Banche di credito cooperativo.

“Per le ragioni che saranno esposte in motivazione – si legge nel dispositivo della sentenza –, il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (sezione Terza) dichiara inammissibile il ricorso in epigrafe quanto all’impugnazione proposta da Adusbef e da Federconsumatori; respinge il ricorso in epigrafe quanto all’impugnazione proposta dai ricorrenti in qualità di soci della Banca Popolare di Milano”.

Quanto agli altri due ricorsi su cui il Tar deve ancora esprimersi, il primo è stato presentato da un gruppo di piccoli azionisti di banche popolari, il secondo da alcuni soci di Ubi e di altre popolari capitanate da Piero Lonardi, che contesta in particolare il regolamento della Banca d’Italia che vieta la costituzione di una holding controllata da soci in forma cooperativa che detenga la maggioranza in banche spa. Lo scorso mese di ottobre, il Tar aveva respinto la richiesta di sospensiva di quest’ultimo ricorso.

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