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Rcs, Della Valle: l’aumento di capitale è necessario, noi siamo pronti

La partecipazione dell’imprenditore marchigiano in Rcs è per ora ferma all’8,695% – Scott Iovane: “Piano industriale a metà dicembre” – Provasoli conferma l’esistenza di un nuovo patto di sindacato rappresentato dalla Alessandro Proto Consulting, che vincola le quote di quattro diversi investitori esteri per un totale pari al 2,84% del capitale sociale.

Rcs, Della Valle: l’aumento di capitale è necessario, noi siamo pronti

Diego Della Valle non ha dubbi: Rcs ha bisogno di un aumento di capitale. “Aspettiamo il piano che sta preparando l’amministratore delegato – ha detto oggi il numero uno della Tod’s dall’assemblea del gruppo editoriale -. Vediamolo, valutiamolo. Per quanto ci riguarda se sarà un buon piano siamo prontissimi a ricapitalizzare l’azienda“.

Ma di quale cifra stiamo parlando? Secondo le ultime indiscrezioni, non meno di 400 milioni di euro. Della Valle però non si sbilancia: “Ce lo dirà l’amministratore delegato, fatelo lavorare tranquillo”. Rcs presenterà a metà dicembre il piano industriale che sta mettendo a punto il nuovo amministratore delegato, Pietro Scott Iovane.

All’inizio dell’assemblea, quando il presidente Angelo Provasoli ha letto i nomi dei soci Rcs con quote superiori al 2%, è emerso che la partecipazione dell’imprenditore marchigiano è per ora ferma all’8,695%, nonostante Della Valle abbia annunciato più volte di essere interessato ad aumentare la propria quota. Nella primavera scorsa il presidente di Tod’s è uscito dal patto di sindacato che lega la maggioranza del capitale di Rcs, in polemica con i principali azionisti.

Rimangono invariate anche tutte le altre partecipazioni di rilievo nel capitale del gruppo, compresa quella di Giuseppe Rotelli (13,03%), anche lui esterno al patto di sindacato.

L’assemblea ha poi confermato nel Cda l’amministratore delegato e direttore generale Pietro Scott Iovane, cooptato nel maggio scorso. All’ex ad Antonello Perricone è stata corrisposta una buonuscita di circa 3,4 milioni di euro dopo l’addio alla società nella primavera scorsa.

Provasoli ha infine confermato l’esistenza di un patto di sindacato rappresentato dalla Alessandro Proto Consulting, che vincola le quote di quattro diversi investitori esteri per un totale pari al 2,84% del capitale sociale. Su questi movimenti indagano sia la Consob che la Procura di Milano. “Non diamo giudizi – ha commentato Provasoli -. Se l’investimento è stato fatto, sarà stato fatto con serietà e questo non lo mettiamo in dubbio. Non abbiamo alcuna preoccupazione al riguardo”.

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