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Piazza Affari incerta ma Unicredit batte le stime

Borse europee in cerca di una direzione mentre Wall Street sale ancora e la Cina rialza la testa – Utili oltre il miliardo per la banca guidata da Mustier – Buffett e Zuckerberg sugli scudi – Il dollaro schiaccia la sterlina – Risale il Btp

Piazza Affari incerta ma Unicredit batte le stime

Dall’inizio di luglio le principali Borse mondiali sono in terreno positivo, sotto la spinta di Wall Street (+5,2% il Dow Jones). Anche i listini europei non se la passano male (+2,6%l’Eurostoxx 50), sostenuti dalla flessione dell’euro sul dollaro. Ma nel quadro generale spiccano alcune eccezioni: la Cina (-6,8%), colpita per giunta dalla svalutazione dello yuan, pesante ipoteca per un sistema assai indebitato in dollari. Il Regno Unito (solo +0,35% nel periodo) alle prese con la fuga della finanza dalla City, denunciata da Philip Hammond che accusa la Francia di sciacallaggio. E l’Italia (-0,21%), che inquieta i mercati che mettono in conto i rischio di una crisi del debito che ha già provocato grossi danni al sistema del credito. Nonostante le operazioni di buyback condotte dal Tesoro sulle scadenze più brevi, i titoli italiani a breve restano sotto tensione.

STRETTA SU TEHERAN, TURCHIA ALLE CORDE

Tre  incognite che per ora non sono sufficienti a fermare la marcia del Toro, capace di resistere anche alle tensioni per l’inizio delle sanzioni all’Iran e la crisi tra Washington e la Turchia che ha devastato la lira turca (-1,9%, ovvero -26% da inizio anno). Anzi, la giornata finanziaria si apre con buoni auspici.

UTILI OLTRE IL MILIARDO PER LA BANCA DI MUSTIER

Una ventata di ottimismo potrebbe arrivare dalla conference call di Unicredit. I dati del trimestre, pubblicati prima dell’apertura di Piazza Affari, hanno battuto le stime: utile netto a 1,02 miliardi di euro, attese 0,93 miliardi di euro. Ricavi pari a 4,95 miliardi di euro, attese 4,92 miliardi. Common Equity Tier 1 a 12,5%.

In Cina i mercati reagiscono alle misure decise dal governo a difesa dello yuan. Stamattina l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna l’1,5%. Hong Kong sale dello 0,9%. Il cross dollaro yuan è a 6,85, da 6,83 di ieri.

A TOKYO VOLA SOFTBANK, SAIPEM SUPERSTAR

La ripresa contagia gli altri listini della regione. Il Kospi coreano sale dello 0,2%, Tokyo +0,7%. Vola Softbank (+6%) dopo i risultati (+49% l’utile).

Ancora forte il dollaro. L’euro tratta stamattina a 1,154.

Petrolio Brent a 74 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%. Le scorte di greggio degli Stati Uniti dovrebbero essere scese di 3 milioni di barili, lo anticipa Bloomberg: il dato sarà pubblicato domani.

A Piazza Affari brilla Saipem (+3%), il titolo migliore del listino dopo un’intervista dell’ad Stefano Cao sui programmi futuri dell’azienda, uscita dall’emergenza. Eni +0,5%.

Non si ferma intanto la corsa del Nasdaq (+0,61%), al quinto rialzo consecutivo. Dow Jones +01,6%, S&P+0,35%.

BUFFETT E ZUCKERBERG SUGLI SCUDI

In grande spolvero Berkshire Hathaway (+2,3%): la conglomerata di Warren Buffett ha aumentato i profitti del 67% grazie ai tagli sulle tasse e al boom di Apple.

Vola Facebook (+4,4%): il Wall Street Journal rivela che la società ha chiesto alle grandi banche di condividere alcuni dati finanziari dei clienti per poter lanciare nuovi servizi Fintech.

IL DOLLARO SCHIACCIA LA STERLINA

Avvio di settimana incerto per le Borse europee. Complice il clima festivo e i timori su un’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, gli investitori hanno preferito mantenere un atteggiamento prudente. L’imminente entrata in vigore delle sanzioni statunitensi all’Iran, però, ha messo le ali al prezzo del petrolio, sostenendo l’intero settore energetico continentale (+0,5% il sottoindice del comparto). Ma l’elemento più significativo della giornata riguarda il cambio: il cross euro dollaro, a 1,156, è in prossimità dei minimi degli ultimi due anni.

La valuta degli Stati Uniti schiaccia anche la sterlina, a 0,772, massimo degli ultimi dieci mesi. Pesa soprattutto il rischio che Brexit avvenga in modo del tutto disordinato, come sottolineato dalla stesso Banca d’Inghilterra. Il rischio di un divorzio senza un accordo quadro condiviso con l’Unione Europea minaccia la sorte dell’esecutivo di Theresa May sta rischiando seriamente di implodere specialmente dopo la decisione del ministro per il Brexit, David Davis, di rassegnare le dimissioni. Una sterlina vale 0,8930 euro, il livello più bassi dallo scorso settembre.

Quasi piatta la Borsa di Milano: -0,03%, a quota 21.580,18.

Chiusura in calo per Francoforte (-0,15%) e Madrid (-0,26%). Si fermano poco lontane dalla parità Parigi (-0,03%) e Londra (+0,07%).

RISALE IL BTP, TESORO IN CAMPO SUI CCT

Rimbalzo modesto per il secondario dei Btp, che inaugura la settimana riuscendo ad allontanarsi dai record negativi dei giorni scorso anche se sul mercato domina ancora un clima di avversione al rischio. Il rendimento del benchmark tricolore ha chiuso al 2,9%, sotto la soglia psicologica del 3%.

Dopo la fiammata fino a 270 punti base di venerdì scorso, record da inizio giugno, il differenziale tra tassi decennali italiano e tedesco rientra fino a 251 centesimi.

In evidenza il recupero della parte breve della curva sia in valori assoluti sia nel confronto con la controparte tedesca. Venerdì sera a mercato chiuso il Tesoro ha annunciato un buyback sulla parte breve della curva: 950 milioni di euro sulle scadenze 2019, 2020 e 2022 sottoscritte tramite gli operatori specialisti.

È la terza volta da fine maggio che il ministero interviene sul mercato tramite gli specialisti per riacquistare titoli a breve termine, i più sensibili ai timori sulla tenuta dei conti pubblici.

Sommando le tre operazioni si arriva a un totale di 2,15 miliardi di carta riacquistata sul secondario per decisione del ministero dell’Economia.

L’operazione riguarda soprattutto CCT, strumenti molto in voga tra chi punta su un indebolimento dei governativi italiani.

Oggi JP Morgan ha rimodulato la sua strategia di investimento sulle obbligazioni della periferia dell’Europa, consigliando di chiudere le posizioni sui bond della Grecia.

Il rendimento del decennale tedesco è sceso a 0,39%, da 0,41% di venerdì.

BOLLETTINO BCE: ITALIA E CIPRO, SQUILIBRI ECCESSIVI

Secondo il vicepremier e responsabile al Lavoro e allo Sviluppo Luigi Di Maio, l’Italia rispetterà i vincoli di bilancio europei, anche per rassicurare i mercati, solo se compatibili con le riforme promesse ai cittadini.

Italia e Cipro sono gli unici due paesi che rientrano nella categoria degli squilibri macroeconomici eccessivi guadagnandosi dunque la medaglia di osservati speciali. Lo rileva un capitolo del bollettino economico che sarà pubblicato giovedì dalla Bce e che la banca centrale ha anticipato ieri.

FRANA BPM, MALE MEDIOBANCA

Fra i bancari, seduta nera per Banco Bpm che cede il 6% circa, sopra i minimi di seduta, dopo la deludente semestrale e i timori del mercato sull’impatto negativo dall’allargamento dello spread sul capitale.

Male anche Mediobanca (-1,65%) dopo la smentita di Elliott di avere una quota dell’1% nel capitale della banca. Positiva Ubi (+1,7%) grazie ai buoni risultati e prospettive di riduzione degli Npl.

Tra gli istituti più piccoli sbalzi anomali per Carige +9,2%, al centro di manovre in vista dell’assemblea del 20 settembre che dovrà esprimersi sulla revoca del Cda.

RESURREZIONE DI TOD’S, CONFERMA PER INTERPUMP

Tra le note positive emerge l’impennata di Tod’s (+17,4%) dopo i risultati del semestre e la promozione di diversi broker: Société Générale e Kepler Cheuvreux hanno alzato il giudizio a hold, Bryan Garnier è neutral.

Effetto risultati anche su Interpump, che balza di oltre il 4%: Kepler Cheuvreux e Equita Sim hanno confermato la raccomandazione buy.

Fra i titoli minori, pesante la finanziaria M&C che crolla del 30% dopo l’annuncio della cessione della controllata Treofan Holdings che porterà l’azienda a registrare una minusvalenza.

Al debutto in Borsa al segmento Star Guala Closures segna un rialzo dell’1,24%.

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