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Oggi Renzi incontra Berlusconi sull’Italicum e attende il dato Istat sul Pil del secondo trimestre

Doppio appuntamento oggi per il premier Renzi che in mattinata incontra a Palazzo Chigi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per definire il percorso dell’Italicum e delle sue possibili modifiche – Ma non meno importante per il premier è l’attesa per il dato Istat sul Pil del secondo trimestre che dovrebbe variare tra -0,1 e +0,2% – Avanti al Senato

Oggi Renzi incontra Berlusconi sull’Italicum e attende il dato Istat sul Pil del secondo trimestre

Berlusconi e il Pil: sono i due appuntamenti che attendono oggi il premier Matteo Renzi con rilevanti riflessi sia politici che economici.
In mattinata a Palazzo Chigi Renzi riceverà per la terza volta Silvio Berlusconi per definire il percorso dell’Italicum e concordare possibili modifiche per semplificare il cammino della legge elettorale: si discuterà di ridurre le soglie di sbarramento al 4% e di alzare la soglia del premio di maggioranza al 40% oltre che della possibile introduzione, sia pure parziale, delle preferenze. L’obiettivo di Renzi è quello di arrivare alla definitiva approvazione dell’Italicum, che è già stato approvato dalla Camera e che sta per avviare il suo iter al Senato, entro l’anno.

Ma non meno importante è sia per Renzi che per l’Italia intera la comunicazione dell’Istat sul Pil del secondo trimestre. Le previsioni si collocano in una forchetta che oscilla tra -0,1% e +0,2%. Renzi ha cercato di smorzare l’attesa dicendo che la variazione di qualche decimale non fa una grande differenza, ma questo è vero solo a metà. E’ vero che in ogni caso l’Istat certificherà che, anche nella più ottimistica delle ipotesi, l’emergenza crescita è tutt’altro che risolta e richiede interventi forti per rilanciare la domanda interna e per accelerare le riforme strutturali (lavoro, tasse, burocrazia).

Ma se, sfortunatamente, il Pil dovesse tornare in territorio negativo per l’Italia si riaprirebbero le porte della recessione, che scatta in presenza di due trimestri di Pil negativo e il primo lo è già stato. Renzi incrocia le dita ma è il primo a sapere che i riflessi economici ma anche politici e psicologici di un eventuale ritorno in recessione non sarebbero tranquillizzanti per il suo Governo.

Prosegue infine in modo accelerato il cammino della riforma del Senato: ieri la maggioranza ha dribblato, sia pure per soli due voti, l’insidia creata da un emendamento del dissidente Pd  Casson che chiedeva per Palazzo Madama l’attribuzione della funzione di pronunciarsi su temi delicati come l’aminista e l’indulta. Si è votato, con non poca suspence, a scrutino segreto e la maggioranza ha retto bocciando l’emendamento. Per domani è previsto un intervento sulla riforma nell’aula del Senato dello stesso Renzi. Se non ci saranno incidenti di percorso la riforma potrebbe essere approvata in prima lettura dall’assemblea di Palazzo Madama tra giovedì e venerdì. In tal modo Renzi ne ricaverebbe un indubbio dividendo politico sia sul piano interno che internazionale perchè potrebbe dire che in pochi mesi ha raccolto il primo sì del Parlamento sulla nuova legge elettorale e sulla riforma costituzionale del Senato.

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