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Mutui per giovani, Superbonus: le novità di Draghi sul Recovery

Nel corso della replica alla Camera e dell’intervento al Senato, il Premier ha approfondito alcuni punti cardine del piano, tra cui le misure per i giovani, le riforme del fisco e degli appalti e il coinvolgimento degli enti locali. Un’agenda da brivido ma ieri sia la Camera che il Senato hanno dato via libera al Piano Draghi che sarà puntualmente presentato alla Ue entro il 30 aprile

Mutui per giovani, Superbonus: le  novità di Draghi sul Recovery

Mutui agevolati per i giovani, conferma del superbonus, riforma del fisco e degli appalti. Nuovi dettagli al Recovery Plan sono emersi nella replica del premier Draghi alla Camera e nella successiva relazione al Senato. 

Il Presidente del Consiglio ha più volte sottolineato che “il contributo delle Camere è solo all’inizio”. Rispondendo alle accuse dell’opposizione, relative al poco tempo a disposizione del Parlamento per analizzare il piano, Draghi ha riconosciuto che “indubbiamente i tempi erano ristretti ma la scadenza del 30 aprile (data entro la quale il Pnnr deve essere inviato a Bruxelles, ndr.) non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima”. “La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell’estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti”, ha spiegato Draghi nella replica in Aula alla Camera. “Ribadisco – ha aggiunto – il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento”. 

LE TAPPE DEL RECOVERY

Dopo la presentazione del piano alla Camera avvenuta ieri, 26 aprile, il Premier è tornato questa mattina a Montecitorio per la replica. Alle 13.30 del 27 aprile il Recovery Plan ha ricevuto il via libera dell’Aula, con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti. I deputati di Fdi si sono astenuti sul voto della risoluzione di maggioranza, contro cui hanno votato i deputati di AC.

Nel pomeriggio Draghi ha dunque presentato il piano anche al Senato, ricordando i capisaldi del progetto. Palazzo ha dato via libera al testo con 224 a favore, 16 contrari e 21 astenuti, Tra oggi e giovedì il Recovery Plan tornerà in Consiglio dei Ministri, dove riceverà via libera definitivo prima dell’invio a Bruxelles, previsto entro venerdì 30 aprile.  Si apre ora un’agenda da brivido: il Recovery sarà inviato entro il 30 aprile a Bruxelles per accedere al primo giro di fondi. Entro il 31 dicembre,  leggi delega e disegni di legge dovranno dare corpo alle riforme – giustizia, fisco, concorrenza, semplificazioni, burocrazia, ambiente, scuola, appalti, trasporti – a cui è condizionata l’erogazione dei 222 miliardi di euro europei fino al 2026. In linea di massima, il governo punterà su misure urgenti da varare con decreto entro maggio e misure “a regime” con legge delega entro fine. La corsa proseguirà per approvare i decreti delegati entro fine legislatura. Nove mesi molto intensi, dunque, ci attendono per l’entrata in vigore delle deleghe.

ASILI NIDO E MUTUI PER I GIOVANI

Al Parlamento il premier ha ricordato che “saranno creati 230mila posti negli asili”, con 4,6 miliardi destinati alla costruzione di nuove strutture. Draghi ha poi evidenziato come i giovani siano i principali destinatari del piano, richiamando non solo gli investimenti su transizione ecologica e digitale, ma anche il provvedimento sui mutui senza anticipo per i giovani: “Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura – ha sottolineato il Premier. In relazione ai mutui “prevediamo agevolazioni fiscali significative e fondi per ridurre l’anticipo grazie all’introduzione di una garanzia dello Stato”, ha aggiunto nel corso del suo discorso al Senato. La garanzia dello Stato consentirà di evitare l’anticipo e di coprire l’acquisto della casa al 100% con il mutuo. La novità arriverà con il decreto Semplificazioni atteso in maggio. “Sempre per i giovani investiamo 600 milioni per rafforzare il sistema duale. Un intervento che agevola l’occupazione giovanile e va incontro alle richieste delle imprese in materia di competenze.”

ENTI LOCALI 

Draghi ha inoltre rassicurato sul coinvolgimento degli enti locali, cui andrà il 40% dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Premier ha sottolineato l’importanza del coordinamento con le amministrazioni per l’attuazione del Recovery: “La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a una mole di interventi, trovino uno schema di attuazione del piano”. 

SUPERBONUS

Draghi è tornato anche sul Superbonus, un tema che aveva alzato la tensione nella maggioranza, confermando che “per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo”. “Per il futuro – ha aggiunto – il governo si impegna a inserire nel ddl di bilancio 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023 tenendo conto dei dati della sua applicazione nel 2021”. Inoltre, ha detto il premier, “sono completamente d’accordo: l’ecobonus tira poco perché le procedure sono troppo complesse. Entro il mese di maggio con un decreto interveniamo con importanti semplificazioni per far sì che la gente lo possa usare”.

FISCO E APPALTI

Il Recovery Plan, ha ribadito Draghi, si impernia non solo sugli investimenti, ma anche sulle riforme. Alla riforma della giustizia, della Pubblica Amministrazione e della Concorrenza, si aggiungono la riforma fiscale e degli appalti. 

“La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee”, ha detto il Presidente del Consiglio, aggiungendo che “per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica”. Il governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021 e il Parlamento “sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano attraverso l’indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef e altri aspetti del sistema tributario avviata dalla Commissioni parlamentari e tuttora in corso di  svolgimento”.

“La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici” è obiettivo essenziale “per la riuscita del Piano e, più in genere, per il rilancio del settore delle costruzioni”. Per questo motivo “intendiamo riformare la disciplina nazionale, sulla base delle tre direttive UE (2014/23, 24 e 25), per renderla più snella rispetto a quella vigente, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell’Unione europea. A tal fine, si interverrà con una legge delega, da presentare entro il 2021. Inoltre, intendiamo prorogare le semplificazioni adottate con il DL 76/2020 fino al 2023”, ha concluso.

BANDA LARGA

In materia di digitalizzazione, per la quale sono stati stanziati 50 miliardi, il premier ha puntualizzato che 6,3 miliardi saranno destinati a “le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L’obiettivo del governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche”.

SPORT E TURISMO

Draghi ha infine precisato che alle politiche sportive il Pnrr destina 1 miliardo di investimenti allo scopo di “potenziare le infrastrutture per lo sport e favorire le attività sportive a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie”. Per il turismo e la cutlura ci saranno a disposizione 8 miliardi “Sono previsti interventi per la valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la loro attrattività. Ci sono inoltre investimenti nel digitale, per consentire il collegamento dell’interno ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese”.

(Ultimo aggiornamento ore 10.35 di mercoledì 28 aprile).

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