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Mercati in stand-by aspettando la Yellen e la Grecia

Mercati finanziari deboli in attesa di decifrare le mosse della Fed e di capire gli spazi per un’intesa in extremis tra Europa e Grecia – Piazza Affari danza poco sopra la parità – Mps in altalena dopo l’aumento lanciato dal cda – Banche a due velocità – Male il risparmio gestito – In rialzo A2a, Telecom Italia e Fca – Spread Btp-Bund a quota 119

Mercati in stand-by aspettando la Yellen e la Grecia

Borse europee deboli e mercati in attesa del discorso del governatore della Fed Janet Yellen. A Milano il Ftse Mib riesce a chiudere in territorio leggermente positivo +0,18% così come Londra +0,4% mentre Francoforte cede lo 0,37% e Parigi lo 0,03%.

In mattinata l’attesa di nuovi stimoli per l’economia da parte della Cina ha spinto le piazze asiatiche con Hong Kong che ha guadagnato l’1,7% e Shanghai il 2,83% a 4.657,60 punti, il suo livello più alto da febbraio 2008.

A Wall Street il Dow Jones scivola dello 0,32% e l’S&P500 dello 0,19%, il Nasdaq -0,10%. Lunedì la borsa americana sarà chiusa per celebrare il Memorial Day. Dopo il balzo record da gennaio 2013 della componente core dell’indice dei prezzi al consumo di aprile (risultati ion linea alle attese), il mercato è in attesa del discorso del governatore Janet Yellen alle 19 italiane, quando interverrà al Greater Providence Chamber of Commerce Economic Outlook Luncheon. 

Oggi intervento anche del presidente della Bce Mario Draghi che in mattinata ha tenuto un discorso a Sintra, in Portogallo, dove è in corso il secondo Forum Bce. Draghi ha rilevato che per l’Eurozona le attuali prospettive economiche “sono le migliori degli ultimi sette anni” rilevando che “l’Eurozona ha fatto progressi importanti sulle riforme strutturali” ma anche che “ci vuole più flessibilità”.

Nulla di fatto a Riga dopo l’incontro a tre fra la cancelliera tedesca Angela Merkel, Alexis Tsipras, e il presidente francese, Francois Hollande, a margine del vertice Ue. “E’ stato uno scambio molto amichevole, costruttivo, ma è anche chiaro che dobbiamo continuare a lavorare con le tre istituzioni (Ue, Fmi, Bce). C’è ancora molto da fare”, ha affermato Merkel. Tsipras si è detto molto ottimista su un accordo tra Grecia e Ue. Nel frattempo il ministero delle Finanze tedesco ha smentito le indiscrezioni dell’agenzia Bloomberg secondo cui Wolfgang Schaeuble avrebbe ventilato la creazione di una nuova valuta di Atene da far circolare in parallelo con l’euro.

Sul fronte macroeconomico l’Eurozona ha registrato il calo dell’indice Ifo sulla fiducia tedesca che si è attestato a 108,5 punti, sebbene sia risultato meglio delle attese. Il cambio euro dollaro cede lo 0,71% a 1,1033 mentre il petrolio l’1,37% a 59,89%. Lo spread Btp-bund è a 119 punti base e il rendimento del decennale italiano all’1,81%.

A Piazza Affari il Ftse Mib è trascinato da A2A +1,53%, Bper +1,15%, Telecom Italia +0,98%, Fca +0,91% e Cnh Industrial 0,86%. Mps ha chiuso in rialzo dello 0,75%. Il mercato aveva dapprima bocciato il prezzo deciso dal cda (1,17 per ogni nuovo titolo, sconto sul valore teorico del 395), facendo segnare al titolo un minimo a 8.950. Poi il trend si è capovolto: il titolo è rimbalzato a 9,70 euro con un progresso del 3,6% per poi chiudere con un guadagno frazionale la seduta.

In fondo al Ftse Mib il risparmio gestito di Mediolanum -3,43% e Azimut -3,13%. Il titolo paga il collocamento del 5,26% del capitale (avvenuto martedì a mercati chiusi) ma soprattutto la precedente modifica del patto di sindacato, che aveva liberato di fatto l’11% del capitale rendendolo vendibile sul mercato.

Giù, tra le peggiori blue chip, anche Campari -0,97%, Yoox -0,78% e Bpm -0,64%. In negativo anche Atlantia -0,55% che risente dell’avvicinarsi della scissione di Sintonia, la holding a cui fa capo il 45,56% di Atlantia, che potrebbe rappresentare uno snodo di vendita di azioni sul mercato da parte dei maggiori azionisti. I soci di Sintonia (Mediobanca, Sinatra, Pacific Mezz e la famiglia Benetton) riceveranno direttamente titoli Atlantia e, in teoria, potrebbero anche venderli sul mercato. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la data ultima per la scissione è stata prudenzialmente prorogata al 21 settembre ma salvo sorprese dovrebbe avvenire tra il 15 e il 21 giugno.

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