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Manovra, la Lega propone una patrimoniale sul lusso

La misura sarà discussa nel vertice di oggi a via Bellerio – Potrebbe servire a ridurre i tagli agli enti locali – Intanto continua il pressing di Alfano e di tutto il Pdl per nuovi interventi sulle pensioni di anzianità – Restano sul tavolo l’aumento dell’Iva, il quoziente familiare e le dismissioni – Il Pd vuole reintrodurre il falso in bilancio.

Manovra, la Lega propone una patrimoniale sul lusso

La girandola non si ferma. Domani la manovra bis arriverà alle commissioni parlamentari, ma sulle modifiche da apportare al testo regna ancora il caos più totale. Fra la miriade di proposte vecchie e nuove che ogni giorno (ri)spunta dai litigi fra ministri, sottosegretari e onorevoli, ecco farsi largo ancora una volta quella parolina tanto odiata dai berlusconiani doc. Patrimoniale.

A pronunciarla stavolta è il ministro delle Semplificazioni, Roberto Calderoli, che propone una variazione sul tema. Si tratterebbe di un prelievo sui beni di lusso, che andrebbe a incidere su “una certa metratura delle case, oppure sul fatto che forse è necessario avere una macchina e non due, come non è indispensabile avere lo yacht o la barca”. Insomma, un’imposta “su quei beni decisamente al di sopra di un tenore di vita medio”.

Questo l’ultimo tentativo del Carroccio per cercare di ridurre la stangata agli Enti locali che sta mettendo in crisi il rapporto fra il partito e la base del nord-est. Se ne discuterà oggi nel corso del summit di via Bellerio, a cui sarà presente tutto lo stato maggiore della Lega.

Il sospetto è che si tratti di un dibattito tutto interno al partito di Bossi, visto che stamane il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha detto di “non credere che il tema della patrimoniale possa tornare d’attualità in questo passaggio parlamentare”. Nel pomeriggio il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha rincarato la dose: della proposta di una patrimoniale in manovra non vale neppure la pena di parlare, anche perché “sia Pdl sia Pd, cioè i due maggiore partiti di maggioranza e opposizione in Parlamento, sono contrari”. 

PENSIONI: CONTINUA IL PRESSING DEL PDL, MA LA LEGA NON MOLLA

E’ su questo terreno che si gioca la partita più sfiancante. Sembra che il neosegretario Angelino Alfano abbia convinto le varie teste calde del Pdl a fare quadrato sulla necessità di nuove misure in campo previdenziale. In particolare, l’idea sarebbe di anticipare dal 2013 al 2012 l’obbligo di raggiungere “quota 97” (62 anni d’età più 35 di contributi, oppure 61 più 36 e così via) per ottenere l’assegno d’anzianità. Il valore del provvedimento sarebbe di circa 400 milioni. In molti chiedono anche un nuovo intervento sull’età pensionabile delle donne nel settore privato.

Ma l’opposizione del Carroccio a qualsiasi intervento sulle pensioni continua ad essere di ferro. Per ammorbidire gli alleati, Alfano getta sul tavolo l’unica contropartita possibile: “Spero che gli amici della Lega colgano che la riduzione dei tagli agli enti locali può essere bilanciata da un intervento sulla riforma delle pensioni”. Parole a cui Bossi ha risposto con una pernacchia. “Non taglio le pensioni alla povera gente – ha spiegato poi il leader del Carroccio -, gli Enti locali se la caveranno e con un po’ di rumore. Il Governo troverà i soldi per loro”.

Un secco no su questo fronte arriva anche dalle opposizioni, Udc esclusa. “Noi non accettiamo che ritoccando le pensioni si voglia far cassa a danno di lavoratori e pensionati – dice il presidente del Pd, Rosy Bindi – Non vogliamo che ancora una volta a pagare i costi del risanamento e della crisi siano coloro che hanno sempre pagato”.

IVA: ANCORA POSSIBILE L’AUMENTO DI UN PUNTO

Resta in piedi l’idea di aumentare l’aliquota ordinaria Iva dal 20 al 21%. Un incremento che porterebbe nelle casse dello Stato circa 6 miliardi. Questa la strada che Berlusconi vorrebbe seguire per ridimensionare il contributo di solidarietà. Nuovi sostenitori della proposta sono il Pdl Claudio Scajola e il governatore della Campania Stefano Caldoro.

Restano le perplessità di Giulio Tremonti, preoccupato da una possibile “contrazione dei consumi”. In ogni caso, per un intervento del genere ci sarebbe spazio anche fra qualche mese, con l’applicazione della delega fiscale, in modo da alleggerire anche i tagli sull’assistenza.

QUOZIENTE FAMILIARE: NON PAGA LA SUPERTASSA CHI HA 3 O PIU’ FIGLI E GUADAGNA MENO DI 15MILA EURO

Un’altra via per smussare gli angoli alla supertassa sarebbe l’introduzione del quoziente familiare, sollecitata indirettamente anche dal segretario della Cei, Angelo Bagnasco. L’ultimo a rilanciare la proposta è stato il vice di Fini alla Camera, Maurizio Lupi. Nel frattempo il sottosegretario Carlo Giovanardi ha annunciato i contenuti dell’emendamento.

Il Governo vorrebbe abbassare la soglia del prelievo a 80mila euro per chi non ha figli, esentando invece dal pagamento le famiglie con tre o più figli con un reddito inferiore ai 150mila euro annui. Per le famiglie numerose i cui guadagni superano questa cifra, l’aliquota sarebbe del 5 invece che del 10%.

DISMISSIONI: LO STATO VENDE I SUOI BENI IMMOBILI

Nel mirino ci sono caserme e uffici pubblici. Si tratta di una misura disperata, che potrebbe essere gettata sul tavolo se non si dovesse trovare l’accordo finale su altri interventi. Il veicolo che lo Stato potrebbe utilizzare per vendere i propri beni è Fintecna. La Finanziaria per i Settori Industriale e dei Servizi potrebbe incamerare una certa quota di immobili fornendo in cambio liquidità immediata. Il patrimonio totale da cui attingere supera i 500 miliardi di euro.

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa non ha escluso la possibilità di mettere sul mercato immobili di proprietà delle Forze Armate, ma solo a patto che i ricavi finiscano nelle casse della Difesa.

NUOVE FREQUENZE, IDV: LO STATO LE VENDA PER FARE CASSA

L’Idv propone che il Governo venda le nuove frequenze digitali a sua disposizione. Secondo Antonio Di Pietro, “devono essere messe all’asta e gli incassi devono essere scalati dalla manovra in sostituzione dei tagli agli enti locali, cioè, in soldoni, ai servizi per i cittadini, alla sanità, all’istruzione, ai trasporti pubblici”.

REINTRODUZIONE FALSO IN BILANCIO

Il Pd sta studiando la possibilità di reintrodurre il reato di falso in bilancio, abolito dal Governo Berlusconi. Sarebbe questo l’ultimo emendamento che potrebbe rientrare della contro manovra messa a punto dal partito.

ROMANI: SOSTEGNO ALLE AZIENDE ITALIANE IN LIBIA

La manovra potrebbe contenere ance un emendamento a favore delle aziende italiane attive in Libia che sono state danneggiate negli ultimi mesi. Lo ha annunciato oggi il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al meeting di Comunione liberazione in corso a Rimini. In ogni caso l’Italia continuerà a “mantenere con il nuovo governo la parte che ha sempre avuto nel Paese nordafricano”.

IL MONITO DI NAPOLITANO: “BASTA APPROCCI STRUMENTALI ALLA CRISI”.

“Nel momento in cui ci apprestiamo a discutere in Parlamento nuove misure di urgenza, bisogna liberarsi da approcci angusti e strumentali”. Questo il monito lanciato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

“È possibile che si sia esitato a riconoscere la criticità della nostra situazione – ha aggiunto il Capo dello Stato aprendo la convention di Rimini – e la gravità effettiva e le questioni perchè le forze di maggioranza e di governo sono state dominate dalla preoccupazione di sostenere la validità del proprio operato, anche attraverso semplificazione propagandiste e comparazioni consolatorie su scala europea?”.

E’ necessario fare “scelte migliori attraverso un confronto aperto e serio e con la massima equità come condizione di accettabilità”. In cima alla lista l’evasione fiscale, “una stortura, dal punto di vista economico, legale e morale, divenuta intollerabile”.

LE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA IN PROGRAMMA

Venerdì alle 14, davanti a Palazzo Chigi, ci sarà la protesta dell’Associazione nazionale piccoli Comuni d’Italia (Anpci). Il 29 agosto tutti i sindaci dell’Anci scenderanno in piazza per una grande mobilitazione a Milano. Il 23 settembre si terrà a Perugia la manifestazione delle amministrazioni comunali del Centro. Per quanto riguarda i sindacati, la Fiom ha annunciato per il 5 e il 6 settembre una manifestazione nelle piazze di molte città e davanti al Senato.

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