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L’ombra della Spagna sulle Borse ma Apple salva Wall Street. Stamani Piazza Affari comincia negativa

L’esitazione di Madrid sugli aiuti rende nervosi i mercati ma dietro l’incertezza spagnola c’è la frenata della Germania che non vorrebbe altri salvataggi prima di chiudere la partita della Grecia – Apple fa scintille e la Chrysler aumenta le vendite del doppio sulle previsioni dando slancio anche alla Fiat – Stamani Piazza Affari inizia negativa, poi risale

APPLE SALVA WALL STREET. CHRYSLER DA’ OSSIGENO A FIAT
ASIA IN FRENATA. L’OMBRA DELLA SPAGNA SUI LISTINI

Nuovi segnali di rallentamento dell’economia cinese ed incertezze sul fronte della Spagna. Ecco le ragioni dell’incertezza che regna sui listini dell’economia globale: da una parte le preoccupazioni non mancano ma vengono bilanciate dalla robusta liquidità in circolazione che limita le correzioni al ribasso.

Stamane il pendolo, in Asia, vira verso il basso: Tokyo segna -0,40%, Hong Kong -0,02% dopo l’avvio brillante è in lieve ribasso. L’indice cinese dei servizi industriali segna il rialzo più modesto dal marzo 2011. La Adb (Asian Development Bank) ha rivisto al ribasso le stime di crescita del continente asiatico per il 2012: dal precedente 7,1 al 6,2%, a fronte di un’inflazione del 4,2%.

Apple batte Spagna a Wall Street. L’inversione di tendenza del titolo, in ribasso fino a metà seduta, ha permesso agli indici di recuperare parte del terreno perduto per le incertezze sulla richiesta di aiuti di Madrid. Secondo il Wsj, il giudice del Tribunale federale della California che segue la disputa tra Apple e Samsung ha sospeso il divieto sulle vendite del tablet del produttore sudcoreano.

A fronte di un calo dello 0,24% del Dow Jones si registra un rialzo dello 0,09% per l’S&P500 e il Nasdaq +0,21%.

Chiusura debole per le Borse europee al termine di una giornata che ha visto gli indici delle piazze principali salire fino a metà seduta e poi arretrare gradualmente nel pomeriggio, fino a terminare in negativo.

A Milano l’FtseMib è sceso dello 0,1%, a metà giornata guadagnava un punto. Parigi ha perso lo 0,6%, Francoforte lo 0,2%. Londra ha chiuso in calo dello 0,1%. La Borsa di Madrid è salita dell’1%.

Nella mattina i mercati avevano reagito positivamente alle indiscrezioni che davano per imminente la richiesta della Spagna dello scudo europeo per calmierare gli spread sui suoi titoli di Stato. Poi è arrivata la smentita del premier Mariano Rajoy che ha detto che la richiesta di aiuti “non è imminente”. In realtà, dietro le esitazioni spagnole c’è la solita frenata tedesca: al Bundestag si fa strada la tesi per cui gli aiuti andrebbero concessi solo dopo aver verificato che un Paese non ha più accesso al mercato del debito. Dal punto di vista politco, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sarebbe ancora incerta sul piano di aiuti a Madrid, preferendo evitare ulteriori salvataggi prima che la Grecia raggiunga un accordo con i creditori.

Il rischio è che , entro fine mese, arrivi il giudizio di Moody’s, che potrebbe declassare il rating di Madrid al livello spazzatura, accelerando la crisi del debito dell’intera eurozona.

I mercati per ora restano fiduciosi: il rendimento del decennale spagnolo è sceso al 5,69% con spread in calo di 16 punti base a quota 422.

Lo spread Btp/Bund a 10 anni recupera 8 pb a 352 pb e il rendimento del Btp 10 anni scivola di nuovo sotto il 5%. Rimangono, comunque, le incertezze di fondo segnalate dai rendimenti dei bond super-sicuri di Danimarca (-0,09%) e Svizzera (-0,23%) sulla scadenza a 2 anni.

Buone notizie per il Lingotto dalle vendite di automobili in Usa. Il dato di settembre non favorisce Ford -1,5% e premia GM+1,3% ma garantisce una boccata d’ossigeno a Fiat +1,8%: la controllata Chrysler ha registrato un aumento del 12% delle vendite negli Stati Uniti, il doppio delle previsioni. Si tratta del mese migliore degli ultimi 5 anni.

Ennesimo rimescolamento di carte per Kashagan, il maxigiacimento di idrocarburi del Kazakhstan in parte controllato da Eni da cui, per la verità, non è ancora uscito un so9lo barile di greggio. . L’americana ConocoPhillips -,3% è in uscita e la sua quota pari all’8,4% potrebbe finire a KazMunaiGas, la compagnia petrolifera del Kazakhstan che oggi detiene il 16,81%, una percentuale uguale a quella di Eni , Exxon , Total e Royal Dutch – Shell.

Riflettori puntati in Piazza Affari su Finmeccanica che ha chiuso in rialzo del 3,2%. E’ stato confermato che il fondo Fsi, controllato dalla Cassa depositi e prestiti, sta preparando un’offerta per acquistare Ansaldo Energia. Finmeccanica, che ha messo in vendita la sua quota del 55%, ha già ricevuto un’offerta da Siemens che valuta il 100% dell’azienda 1,3 miliardi di euro. “Credo che sia tempo che l’Italia la smetta di vendere i suoi gioielli all’estero. Faccio il tifo perché non succeda più”. Il numero uno di Fondazione Cariplo. nonché presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti lancia il suo affondo contro Finmeccanica.

Telecom Italia ha chiuso in ribasso del 2,3% dopo la notizia che la controllata brasiliana Tim Partecipacoes è finita sotto indagine per presunte irregolarità nella contabilità.

Ancora in rialzo Camfin +2,3% dopo la conferma dei contatti in corso tra Marco Tronchetti Provera e l’Investindustrial di Andrea Bonomi.

Le banche sono quelle che hanno fatto di più su e giù. Mentre a metà seduta i guadagni erano gagliardi, la fotografia finale di Piazza Affari mostra una grande abbondanza di segno meno: Intesa -0,08%, Unicredit-0,5%,Banco Popolare -0,08%, MontePaschi-1,2%, Popolare Milano-0,6%. Forte rialzo di Mediolanum +3,3%.

E’ Fabio Cerchiai il candidato alla presidenza di Fondiaria Sai proposto dal consiglio di amministrazione di Premafin. Lo precisa un comunicato della holding presieduta da Pierluigi Stefanini, che oggi ha riunito il cda, nel rendere pubblica la lista per la nomina del board di Fonsai all’ordine del giorno dell’assemblea del 29-30 ottobre. Cerchiai guida la lista dei 19 candidati tra cui vi sono anche Stefanini e l’a.d. Unipol Carlo Cimb

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