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L’Inter conquista l’Europa League, il Milan vince e spera

Le milanesi tornano a vincere e a sorridere – I nerazzurri di Mancini regolano l’Empoli per 2 a 1 con gol di Icardi e Perisic e blindano definitivamente il quarto posto, che significa ingresso diretto in Europa League – Il Milan non convince ma espugna Bologna con un rigore di Bacca e spera di acciuffare in extremis l’Europa League, Sassuolo permettendo.

L’Inter conquista l’Europa League, il Milan vince e spera

L’Inter si prende l’Europa League, il Milan, in attesa della risposta del Sassuolo, la riavvicina. E’ questo il riassunto del sabato delle milanesi, tutto improntato alla ricerca di punti pesantissimi per tornare nelle coppe. Paragonare nerazzurri e rossoneri sarebbe però sbagliato, oltre che ingiusto: la squadra di Mancini, pur se con molti alti e bassi, ha comunque chiuso la stagione conquistando un obiettivo importante, quella di Brocchi invece, peraltro staccata di 10 punti, dipende ancora dagli avversari. Nella fattispecie sarà fondamentale la partita del Sassuolo a Frosinone (ore 15): un successo di Di Francesco allontanerebbe nuovamente l’Europa, legandola di fatto alla sola finale di Coppa Italia. Il finale di stagione sarà dunque da brividi per il Milan, l’Inter invece, dopo aver conquistato il quarto posto (il terzo era già sfumato domenica scorsa), può considerarsi già in vacanza. “Avrei voluto fare meglio di così – ha ammesso Mancini in conferenza stampa. – Se fossimo stati più continui non saremmo arrivati quarti, questa però è la posizione che ci meritiamo alla luce del campionato fatto. Va anche detto che, numeri alla mano, stiamo parlando della miglior stagione dell’Inter negli ultimi 5 anni, questa è indubbiamente una cosa positiva”. Il 2-1 sull’Empoli non ha scosso particolarmente il tecnico di Jesi, già rassegnato da diverse settimane all’idea di non fare la Champions, obiettivo minimo assegnatogli a inizio campionato. I 3 punti però erano obbligatori, tanto più dopo la brutta sconfitta con la Lazio di domenica scorsa. Serviva una reazione e l’Inter, pur senza incantare, l’ha avuta. I gol sono arrivati tutti nel primo tempo, a dimostrazione di un approccio giusto e concentrato, molto diverso da quello dell’Olimpico. A sbloccare il match ci ha pensato Icardi dopo appena 12’ con un bel destro su assist di Perisic, ed è stato lo stesso croato a trovare la rete del definitivo 2-1 con un tap-in ravvicinato (40’), dopo che Pucciarelli aveva momentaneamente portato l’Empoli al pareggio (37’). La ripresa è proseguita senza particolari scossoni, infortunio di Icardi a parte: l’argentino ha accusato un problema muscolare ed è stato costretto ad abbandonare il campo.

Partita più tesa quella del Milan contro il Bologna, d’altronde la posta in palio era più alta. Ai rossoneri infatti si chiedeva di tornare a vincere e già questa, viste le ultime tre gare, era cosa tutt’altro che scontata; e poi c’era (c’è) un’Europa tutta da conquistare, anche se dalla “porticina di servizio” del sesto posto (2 preliminari estivi). La squadra di Brocchi ce l’ha fatta ma questa è l’unica buona notizia di una serata poco brillante, l’ennesima di una stagione all’insegna della mediocrità. Nonostante una partita giocata per tre/quarti in superiorità numerica (espulso Diawara al 12’ per doppia ammonizione) il Milan non è mai riuscito a fare la voce grossa, finendo anzi in affanno sotto gli attacchi rossoblu. L’1-0 finale porta la firma di Bacca su rigore (40’, 17esimo gol in campionato per lui), per il resto solita prestazione poco convincente, sia dal punto di vista tecnico che mentale. “Dovevamo vincere e lo abbiamo fatto, questi erano 3 punti molto importanti – ha glissato Brocchi. – Purtroppo il sesto posto non dipende solo da noi, comunque il nostro dovere lo abbiamo fatto, ora non ci resta che aspettare di vedere cosa succederà”. Il tecnico rossonero però non può essere soddisfatto al 100%: i miglioramenti nel gioco (motivo della sua chiamata al posto di Mihajlovic) latitano e ad oggi la finale con la Juve appare piuttosto proibitiva. Al Dall’Ara poi sono girati bene anche gli episodi: se l’espulsione di Diawara ci sta tutta proprio come il rigore trasformato da Bacca (netto fallo di Da Costa su Luiz Adriano), altrettanto non si può dire della decisione di Doveri di non fischiare un penalty al Bologna per la trattenuta di Romagnoli su Floccari: era il 6’ e il risultato era ancora di 0-0, peraltro con le squadre in parità numerica. Il Milan vince e porta a casa, per il gioco invece c’è ancora da aspettare. E questa, a sole due partite dalla fine della stagione, è un’ammissione di fallimento bella e buona.

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