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Le pagelle della serie A: ottima Lazio, steccano Juve e Milan, male il Napoli. L’Inter a Ranieri

Udinese e Bologna negano la vittoria a rossoneri e bianconeri – Il Chievo batte il Napoli – SuperPalacio nel Genoa – Recupero della Lazio -Terzo allenatore in 14 mesi per l’Inter: Moratti licenzia Gasperini e da oggi tocca a Ranieri, nemico giurato di Mourinho – Stasera Roma-Siena

LAZIO  7

Contro tutto e tutti. La Lazio riemerge dalla bufera scaturita dopo la sconfitta contro il Genoa e trova la prima vittoria del suo campionato. I biancocelesti hanno avuto il merito di non mollare, e visto come si era messa la partita non era per niente facile. Il gol di Mutu infatti, sembrava aver tagliato le gambe alla squadra di Reja, che invece nella ripresa è scesa in campo cinica e determinata. Decisivo, ancora una volta, Miroslav Klose: suo lo splendido gol del 2 a 1, che è valso ai biancocelesti un preziosissimo successo e a Reja una notte serena. Chi pensava che la Lazio avrebbe giocato contro il suo allenatore è rimasto deluso, visto che il tecnico friulano ha dimostrato di avere il controllo della situazione. Basta che ora lo capiscano anche i tifosi della curva Nord, e questa Lazio potrà davvero andare lontano.

JUVENTUS  6

Antonio Conte lo aveva detto: “Bisogna stare attenti al Bologna, vedo troppo ottimismo nell’ambiente e questo non mi piace”. E così è arrivato un pareggio interno che ha un sapore amaro, quasi di sconfitta. Perché il Bologna fino a ieri giaceva tristemente all’ultima posizione della classifica e perché una vittoria, alla luce dei risultati altrui, avrebbe significato il primato solitario. A conti fatti però la Juve ha giocato una buona gara, macchiata dall’espulsione di Vucinic a fine primo tempo, che ha lasciato la squadra in dieci uomini. Le occasioni da gol sono state tantissime, ma i bianconeri hanno avuto la pecca di non saperle concretizzare. Il Bologna invece è stato bravo a punire la Juve, che da ieri sera è tornata sulla terra. Ma questo, Conte dixit, potrebbe anche essere un bene.

MILAN   5,5

Partiamo da un dato di fatto: i campioni d’Italia non sanno più vincere. Detto questo però, le attenuanti ci sono, e che attenuanti! L’infermeria già strapiena, si è arricchita di un altro illustre componente della rosa, quell’Alexandre Pato che sembra quasi fatto di carta. Il brasiliano si è fermato per l’ennesimo infortunio muscolare della sua (breve) carriera, costringendo Allegri a sostituirlo con il giovanissimo El Shaarawy. A conti fatti poi è stato meglio così, visto che il “Piccolo faraone” si è inventato una magia che ha rimesso a posto la partita del Milan, che altrimenti si sarebbe trovato nella stessa situazione di classifica dell’Inter. I rossoneri però, a differenza dei cugini, possono appellarsi alla sfortuna, sia per le numerose palle gol sprecate che per la rete incassata da Abbiati, semplicemente ridicola. Il Milan ora guarda la classifica dal basso dei suoi 2 punti (!), ma può consolarsi: il ciclo terribile (Lazio, Barcellona, Napoli e Udinese) è finito.

NAPOLI  5

Da ieri sera la “Fatal Verona” non riguarda più solo il Milan. A differenza dei rossoneri però, la bestia nera del Napoli non è l’Hellas, bensì il piccolo Chievo. Gli uomini di Di Carlo sono riusciti ancora una volta a battere gli azzurri, e considerando che anche l’anno scorso i clivensi vinsero entrambe le sfide, c’è da scommettere che De Laurentiis, prima della gara di ritorno, porterà tutti in pellegrinaggio a Lourdes. Scherzi a parte, la sconfitta del Napoli ci può anche stare, soprattutto se consideriamo che rispetto alla vittoria sul Milan c’erano ben 7 giocatori diversi. Un po’troppi, ma d’altronde abbiamo passato tutta l’estate a dire che la grandezza del Napoli si sarebbe vista solo misurando le sue seconde linee. Che evidentemente non sono ancora pronte per portare gli azzurri in vetta alla classifica.

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