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Le ombre cinesi ridanno sprint a Fca ma la Borsa è sottile

Fca smentisce l’interesse dei cinesi di Great Wall Motors per il marchio Jeep, ma intanto il titolo vola al massimo storico, arrivando anche sopra gli 11 euro per azione – Pochi gli scambi a Piazza Affari dopo la settimana di Ferragosto, mattinata in rosso per il FtseMib – Soffrono le banche, soprattutto le Popolari.

Le ombre cinesi ridanno sprint a Fca ma la Borsa è sottile

L’effetto Fiat Chrysler non è sufficiente a compensare il nervosismo che regna sui mercati finanziari dopo gli attentati di Barcellona, Cambris a cui oggi si aggiunge oggi quello a Marsiglia. A Milano l’indice FtseMib flette dello 0,4% attorno a quota 21.700. Francoforte arretra dello 0,4% insieme a Parigi. Madrid sulla parità, Londra a -0,2%. 

Come già successo la settimana scorsa, la scossa su Fca arriva da Automotive News. La testata online riporta le dichiarazioni della ceo di Great Wall, Wang Fengying, che ha dichiarato l’interesse della società cinese per l’acquisto di Jeep. Il marchio controllato da Fiat Chrysler +3,18% oltre gli 11 euro è valutato da Adam Jonas di Morgan Stanley 35 miliardi di dollari circa più dell’intero gruppo guidato da Sergio Marchionne, valutato sui mercati circa 32 miliardi di dollari. Il grippo italiano americano ha precisato di non essere stato avvicinato dai potenziali acquirenti cinesi. 

Avanza Ferrari +2,3%. In evidenza anche Exor +0,7%. Poco mosso l’euro?a?1,174 sul dollaro. La “defenestrazione” del consigliere strategico della Casa Bianca, Steve Bannon, noto per le sue posizioni economiche nazionalistiche, è stata vista positivamente. Acquisti sui beni rifugio come l’oro, arrivato venerdì a toccare quota 1.300 dollari l’oncia per la prima volta in nove mesi. Oggi è scambiato a 1.287 dollari (+0,2%).  

Ben comprati i titoli di Stato della zona euro. Bund tedesco a 0,4%, Btp 10 anni a 1,997%. Il mercato è dominato dall’attesa del simposio di Jackson Hole, con i titoli di Stato che sembrano aver beneficiato in generale del cauto atteggiamento degli istituti centrali riguardo a eventuali strette monetarie. 
 
Cresce l’interesse per i governativi ellenici. Fitch ha promosso il rating?a ‘B-‘ da ‘CCC’ grazie al ridotto rischio politico e alla sostenuta crescita del Pil. Fitch ha detto di aspettarsi che il debito del governo migliorerà saldamente, sostenuto dai benefici derivanti dal programma ESM. Rendimento a 2 anni sotto il 3% per la prima volta dal 2008. Decennale a 5,45%. 

Grandi movimenti nel settore oil&gas. Total -0,5% ha annunciato l’acquisizione della danese Maerks Oil & Gas per un valore complessivo di 7,45 miliardi di dollari. La chiusura dell’operazione è attesa nel primo trimestre del 2018. Nasce il secondo gruppo del Nord Europa. Il gruppo petrolifero russo Rosneft ha finalizzato l’acquisto dell’indiana Essar Oil aprendosi nuovi mercati in Asia. La transazione valorizza circa 13 miliardi di dollari il gruppo indiano che possiede la raffineria di Vadinar, una delle piu’ moderne al mondo e 3.500 stazioni di servizio in India. Eni -0,3%. Stamattina Barclays ha tagliato il giudizio a Underweight da Equal Eeight. Brent poco mosso. Titoli minerari in rialzo (Eurostoxx 0,7%) dopo che lo zinco a Londra ha toccato il suo massimo da un decennio per la forte domanda di acciaio dalla Cina.  

La fuga dal rischio ha penalizzato le banche in maggiore misura con cali tra 0,8% e 1,5% di Ing, Societe Generale, Bnp Paribas e Credit Agricole tra i peggiori. Intesa -0,7%. Banca Imi ha pagato 35 milioni di dollari alla Sec per chiudere un’indagine riguardante presunte violazioni delle legge riguardanti gli Adr. Unicredit -0,2%. In calo Ubi -0,8%, Banco Bpm -0,8%. Tra gli assicurativi Generali -0,3%, positiva Unipol+0,5.

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