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La Grecia tiene in bilico le Borse ma le banche salvano Piazza Affari (+0,85%)

L’incertezza che caratterizza la volata finale del negoziato tra Atene e le istituzioni internazionali innervosisce i mercati – Tutte in rosso le Borse europee, tranne Piazza Affari che viene sostenuta dalle banche – Balzo di Bpm e buone performance anche di Bper e Intesa – In rialzo Ferragamo e Mediaset – In calo Saipem ma anche Tenaris, Fca, A2A e Telecom.

La Grecia tiene in bilico le Borse ma le banche salvano Piazza Affari (+0,85%)

Nulla di fatto dall’Eurogruippo di oggi e nuovo rinvio. Creditori e Grecia, hanno detto fonti europee, stanno lavorando per preparare una nuova, ennesima, riunione sabato. Nel frattempo sono in corso i lavori dell’Eurozone Working Group, di cui fanno parte gli sherpa dei ministri finanziari, per provare a fissare i punti su cui le posizioni sono più vincine e separare i punti sui quali le posizioni sono al momento inconciliabili.

Le Borse rimangono titubanti di fronte alla continua incertezza dei negoziati. Londra cede lo 0,54%, Parigi lo 0,07% mentre Francoforte strappa un +0,02%. Più decisa Piazza Affari che sale dello 0,85% trainata, in evidenza sul Ftse Mib, da Bper +2,82%, Ferragamo +2,66%, Mediaset +2,61%, Prysmian +2,47% e Bpm +2,39%. Lo spread Btp-bund chiude in calo a 128 punti base. Il rendimento torna sul livello del 2,14%, invariato rispetto a ieri.

Wall Street ha aperto in rialzo grazie ai buoni dati macroeconomici e alla chiusura dell’Europa procede in territorio positivo: il Dow Jones sale dello 0,19% a 18.000,20 punti, l’S&P500 dello 0,19%. Negli Stati Uniti le spese per consumi sono aumentate dello 0,9% mensile a maggio segnando la variazione più significativa dall’agosto 2009 (+0,7% le previsioni). Le richieste iniziali di sussidio alla disoccupazione, nella settimana terminata lo scorso 20 giugno sono salite di tremila unità a 271mila unità, meglio delle attese per 273mila unità.

L’indice Pmi servizi misurato da Markit è sceso in giugno a 54,8 punti da 56,2 in maggio ma si tratta del dodicesimo risultato sopra quota 50 punti, soglia che indica un aumento delle attività economiche. Il petrolio Wti cede lo 0,95% e il cambio euro/dollaro è stabile a 1,1195.

A Piazza Affari il comparto bancario beneficia ancora del decreto sulla deducibilità delle perdite sui crediti in un unico anno. Bmps +1,25%, Banco Popolare +2,07%, Bpm +2,39%, Intesa +1,89%, Ubi +1,19%, Unicredit +1,65%.

Gli analisti hanno già indicato i possibili scenari: Mps e Banco Popolare dovrebbero essere gli istituti con i maggiori benefici potenziali derivanti dall’applicazione delle nuove norme, Intesa, Unicredit e Credem dovrebbero beneficiare di una ripresa di valore del portafoglio crediti mentre Banco Popolare, Mps e Ubi potrebbero accelerare la vendita di portafogli di crediti in difficoltà e migliorare la copertura.

In fondo al Ftse Mib perdono terreno Tenaris -1,97&, Saipem -1,56%, Unipolsai -1,31%, Fca -1,22% all’indomani del lancio della nuova Giulia. Freno tirato su Gm: il ceo Sergio Marchionne ha definito “molto lontana” l’ipotesi di far leva sugli azionisti Gm per far decollare una integrazione al momento non voluta dal management di Detroit.

Fuori del Ftse Mib Salini Impregilo sale dell’1,74% dopo la promozione arrivata da Standard&Poor’s che ha alzato a BB+ il rating di lungo termine confermando l’outlook stabile e ha rivisto a BB+ la valutazione sul bond da 400 milioni in scadenza 2018. Mondadori +1,59% in attesa della cessionedella divisione libri di Rcs.

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