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Il petrolio in rialzo trascina le Borse

Il greggio risale sopra quota 50 dollari e i titoli dell’energia sono in vetrina su tutte le piazze europee ma anche su quelle asiatiche – Saipem guida le blue chips, segue Ferragamo – Bene le Popolari sulla scia della decisione del Tar di non esaminare la sospensiva e pronunciarsi direttamente, in febbraio, sul merito dei ricorsi presentati

Il petrolio in rialzo trascina le Borse

Balzo in avanti del petrolio. Il Brent ha superato quota 52,5 dollari, soglia che non veniva toccata da fine agosto, e scambia in rialzo dell’1,35%, il petrolio Wti sale del 2,04% verso quota 50 dollari a 49,52. Nel pomeriggio è atteso il dato Usa sulle scorte settimanali di petrolio. I titoli dell’energia trascinano le Piazze europee ma anche l’Asia.

I listini del Vecchio Continente, che pure hanno registrato il deludente dato sulla produzione industriale tedesca diffuso questa mattina, si muovono così in rialzo: il Ftse Mib sale dello 0,33%, Londra +0,61%, Parigi +0,82%, Francoforte +1,20% (che beneficia del +6,72% di Volkswagen) in una giornata positiva per i titoli dell’auto (Fca +1,57%).

Il settore energetico traina anche Hong Kong, che chiude in rialzo del 3,13% mentre le Borse della Cina continentale sono chiuse oggi per la festività del National Day. Dopo una seduta contrastata Tokyo guadagna lo 0,75%, sesta chiusura consecutiva al rialzo. Oggi la Banca del Giappone ha confermato la politica monetaria attuale in linea con le attese degli investitori mentre il premier Shinzo Abe ha annunciato un vasto rimpasto del suo esecutivo.

DELUDE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE TEDESCA

Nell’Eurozona sono stati diffusi i dati sulla produzione industriale di agosto. Deludente il dato tedesco, che però non riflette ancora la vicenda Volkswagen. In Germania la produzione industriale è scesa dell’1,2% ad agosto, ma è salita del 2,3% su anno e secondo l’indice grezzo del 3%. Il calo è decisamente più marcato delle attese (-0,1%). In calo anche la produzione industriale spagnola a -1,4% su mese ma in rialzo del 2,7% tendenziale. Fa meglio delle attese invece la produzione industriale della Gran Bretagna che ad agosto sale dell’1% congiunturale e dell’1,9% tendenziale: le attese erano per un +0,5% sia su mese sia su anno.

AB INBEV RILANCIA SU SABMILLER

Ora il mercato attende l’apertura di Wall Street. Oggi non ci sono in agenda rilevanti dati macro sull’andamento dell’economia Usa, mentre gli operatori sono in attesa dell’avvio ufficiale della stagione delle trimestrali. Gli occhi degli investitori mondiali guardano all’operazione Ab Inbev-SabMiller. Il colosso olandese della birra ha rilanciato sulla concorrente SabMiller mettendo sul piatto 68,2 miliardi di sterline (92,4 miliardi di euro), dopo essersi vista rifiutare due offerte. La nuova offerta valorizza ogni azione 42,15 sterline, in aumento dalle 38 sterline della prima proposta e dalle 40 della seconda. Dopo la nuova offerta, il presidente di SABMiller Jan du Plessis ha però detto che AB InBev sottovaluta “sostanzialmente” l’azienda.

POPOLARI IN ATTESA DEL TAR

A Piazza Affari in evidenza sul Ftse Mib c’è Saipem, miglior titolo con un rialzo del 5,76%. Segue il lusso di Ferragamo (+4,28%). Si muovono al rialzo anche le banche Popolari: Banco Popolare +2,6%, Bpm +1,87% sulla scia del rinvio del Tar del Lazio che oggi avrebbe dovuto per valutare i ricorsi di alcune organizzazioni di consumatori contro i decreti attuativi della riforma che prevede la trasformazione in Spa entro 18 mesi e, su raccomandazione di Banca d’Italia, limita i diritti di rimborso in caso di recesso subordinandoli alla stabilità finanziaria degli istituti sulla scia di quanto avvenuto alla Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. Il tirbunale discuterà il 10 febbraio direttamente nel merito. Oggi sarà esaminata solo la richiesta di sospensiva presentata da Ubi.

Sempre nel settore bancario, vendite su Intesa Sanpaolo (-0,49%) sull’ipotesi, riportata oggi da Il Giornale, che la Compagnia San Paolo stia per vendere il 4% delle proprie azioni in portafoglio (sul totale del 9,37% che possiede), in modo da ottemperare alla normativa che impone alle Fondazioni di non detenere oltre un terzo dei propri attivi investito in un solo asset.

Peggior titolo sul Ftse Mib è però Terna (-1,14%), seguito dalla nuova Yoox Net-A-Porter (-0,72%) e da Buzzi Unicem (-0,71%). Vendite anche su A2A (-0,58%).

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