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Il Milan sale al quarto posto, il Napoli rischia a Bergamo

Furiosa rimonta della squadra di Gattuso che piega il Parma (2-1) e sale al quarto posto in classifica – Trasferta decisiva oggi per il Napoli sul campo dell’insidiosa Atalanta: o si riavvicina alla Juve o il bilancio del campionato di Ancelotti sarà da considerarsi deludente

Il Milan sale al quarto posto, il Napoli rischia a Bergamo

Il Milan si prende il quarto posto, il Napoli prova a riavvicinarsi al primo. Domenica a forti tinte rossonere quella appena trascorsa, con la squadra di Gattuso a sorridere per una zona Champions riconquistata a spese della Lazio, fermata sull’1-1 a Verona dal sorprendente Chievo di Di Carlo, lunedì che invece ci dirà quali sono le reali ambizioni degli azzurri, all’ultima chiamata per continuare a sognare lo scudetto.

Ma andiamo con ordine e partiamo da quanto successo ieri, con il Milan capace di staccare le concorrenti per la zona Champions. Vittoria pesantissima quella dei rossoneri e tutt’altro che semplice. Il 2-1 finale infatti è figlio di una rimonta faticosa e i meriti sono anzitutto del Parma, bravo a giocarsela con le proprie armi e a mettere in difficoltà la squadra di Gattuso. Che però ha avuto il merito di non abbattersi una volta passato in svantaggio (Inglese al 49’), aspettando il momento giusto per colpire e rimettere la partita sui binari più graditi.

Il gran gol di Cutrone (55’) ha immediatamente riportato il Milan in partita, dopodiché a fare il resto ci ha pensato il giovane Bastoni, autore di un fallo di mano tanto sciocco quanto plateale che Calvarese, dopo il consulto del Var, ha trasformato in rigore. Sul dischetto è andato Kessie e questa volta, a differenza di quanto accaduto con la Juve, non c’era Higuain a togliergli il pallone: risultato? Palla da una parte, Sepe dall’altra (71’).

Nel finale tanti contropiedi sbagliati e un pizzico di sofferenza (clamorosa l’occasione concessa a Grassi), poi però Gattuso ha potuto esultare per una vittoria importantissima, sia per la classifica che per l’oggettiva difficoltà con cui è arrivata: il lungo elenco di indisponibili, infatti, lo ha costretto a schierare una formazione molto rabberciata, come dimostrano Abate difensore centrale e José Mauri titolare a centrocampo.

“I ragazzi credono in tutto ciò che propongo, è merito loro – ha spiegato il tecnico – Sono tutti intelligenti, disponibili e pronti al confronto, è questo il loro segreto. Ora mancano sei gare alla sosta, pensiamo a finire bene l’anno e poi vedremo cosa succederà sul mercato”.

Il Milan, Uefa permettendo, punta a farlo da protagonista, il Napoli invece ha già fatto sapere che non acquisterà nessuno. Ad Ancelotti però questo interessa poco: il suo campionato, infatti, deve svoltare ben prima di gennaio. Lo strapotere della Juve impone un’accelerata decisa a cominciare già da questa sera a Bergamo, contro un’Atalanta che promette battaglia.

Partita tosta e non solo per la rivalità che da sempre contraddistingue le tifoserie: la squadra di Gasperini, specialmente in casa sua, può mettere alle corde chiunque, come ben ricorda l’Inter, letteralmente devastata dalla furia orobica. Serve un grande Napoli, pena abbandonare del tutto il sogno scudetto.

Ancelotti sa bene quanto il match odierno sia importante, ecco perché, nonostante la stanchezza post Champions, limiterà il turnover al minimo indispensabile. A Bergamo vedremo un 4-4-2 con Ospina in porta, Malcuit, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Allan, Hamsik e Fabian Ruiz a centrocampo, Mertens e Insigne in attacco.

Consueto 3-4-2-1 anche per Gasperini, che risponderà con Berisha tra i pali, Mancini, Palomino e Masiello nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana, Gomez e Rigoni alle spalle dell’unica punta Zapata.

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