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Il Milan non piega la Juve (1-1) e la sfida scudetto continua tra i veleni

Decidono gli ex: Nocerino segna per il Milan, Matri pareggia per la Juve – Due gravi errori, uno per parte, dell’arbitro – Il Milan domina nel primo tempo ma la Juve si riscatta nel finale – A San Siro va in scena la sagra della svista arbitrale – Litigio tra Galliani e Conte, l’ad rossonero abbandona lo stadio.

Il Milan non piega la Juve (1-1) e la sfida scudetto continua tra i veleni

Non ha vinto il Milan, non ha vinto la Juve, ma soprattutto non ha vinto il calcio. Quella che doveva essere la “finale scudetto”, passerà alla storia come una delle partite più ricche di polemiche del nostro campionato. Tutta colpa di Tagliavento e Romagnoli, rispettivamente arbitro e guardalinee della sfida, che hanno commesso errori davvero clamorosi, ma anche delle rispettive società, che hanno reso il clima di San Siro davvero irrespirabile.

Che la partita non sarebbe stata “rose e fiori” lo sapevano anche i bambini, ma mai avremmo immaginato che ci saremmo trovati a parlare di tutto tranne che di calcio. Il “fattaccio” che ha scatenato la gazzarra è avvenuto al 24° del primo tempo, con il Milan in vantaggio di un gol: colpo di testa di Muntari, pallone respinto da Buffon nettamente oltre la linea di porta (secondo la tecnologia di Mediaset addirittura di un metro!), ma non per il guardalinee Romagnoli, che fa proseguire l’azione. In quel momento, milioni di telespettatori italiani e non, hanno capito che la partita, fin lì bellissima, non sarebbe più stata la stessa. Al di là delle colpe dell’assistente (perfettamente in linea!), pesano quelle di Tagliavento, che inizialmente aveva assegnato il gol salvo poi ritrattare la sua decisione. Il Milan sarebbe andato sul 2 – 0, il match molto probabilmente (nel calcio mai dire mai) avrebbe preso una direzione tutta rossonera, anche perché fin lì la Juventus aveva fatto ben poco. Ma questo errore arbitrale, per quanto gravissimo, non giustifica quanto accaduto di lì a pochi minuti.

Nell’ intervallo infatti si è scatenata l’ira di Galliani, che prima se l’è presa con Tagliavento (“Era dentro di un metro, di un metro” ha urlato l’ad al direttore di gara), poi con Antonio Conte, con il quale sono volate parole pesantissime. “Continuate a piangere, visto che le lamentele pagano!” ha sbraitato Galliani, “Senti da che pulpito, qui c’è la mafia” ha risposto Conte. Nel mezzo, anche uno scambio d’opinioni con Claudio Albanese, direttore della comunicazione della Juventus: “Adesso chiamerete ancora i giornali per lamentarvi!?” ha urlato l’ad rossonero, che poi nella ripresa ha abbandonato San Siro prima del fischio finale.

Ce ne sarebbe già abbastanza per scrivere un libro, ma gli “orrori” di Tagliavento non sono finiti qui. Nella ripresa infatti la ruota è girata, e a lamentarsi (giustamente) è stata la Juventus. Prima l’arbitro non ha visto un pugno di Mexes a Borriello a palla lontana (prova tv in vista), poi, ancora grazie alla verve del guardalinee Romagnoli, ha annullato un gol di Matri per un fuorigioco assolutamente inesistente.

Il post partita, com’era prevedibile, è stato incandescente. Allegri ha scelto l’ironia per commentare l’arbitraggio, ma il veleno usciva da tutti i pori: “Le polemiche non hanno condizionato niente, anche perché io non parlo più, tanto è concesso solo a Marotta, perché quando lo fanno gli altri dice che non bisogna guardare in casa altrui. Il gol di Muntari ha falsato la partita, non so se avevano disegnato la linea di porta più larga o altro… ma questo dimostra solo che a star zitti si fa meglio”. Chiarissimi i riferimenti a certe dichiarazioni arrivate da Torino nei giorni scorsi, che secondo il Milan hanno finito per condizionare l’arbitraggio.

Anche la Juve però è piuttosto arrabbiata. Conte non le ha mandate a dire a Boban, attualmente opinionista di Sky, che ha considerato più grave l’episodio di Muntari rispetto a quello di Matri: “Ti stai sbagliando, non puoi dire determinate cose, sono due gol regolari annullati, non capisco che differenza ci sia, sono due errori tecnici. Spiegami la differenza perché io non riesco a vederla. Comunque riuscite a farci fare sempre polemiche, io sono venuto sereno ed invece tu mi dici cose del genere…”. Insomma, veleno a non finire e tralasciamo i racconti sulla rissa finale (grandi protagonisti Ambrosini e Chiellini), tutto sommato “cosa di campo”.

Ah, la partita è finita 1 – 1, con i gol di Nocerino (ma Bonucci ha moltissimi “meriti”) e Matri. All’appello ne mancano due, uno per parte, proprio come i punti che si sono spartite Milan e Juventus. Il campionato resta apertissimo, il duello sempre più serrato, ma in questo clima giocare serenamente non sarà più possibile. E’ bene che tutti se ne rendano conto, questa volta davvero.

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