Condividi

Il mancato accordo sul debito della Grecia frena le Borse e rialza spread e tassi dei Btp

La mancata intesa sulla ristrutturazione del debito di Atene raffredda le Borse: Milano si salva (+0,1%) grazie alle banche (Mps + 3,6% e Unicredit + 2,5%) – Ma lo spread risale oltre quota 400 (418) e i rendimenti del Btp decennale tornano sopra il 6% – Fmi: “L’Italia non può farcela da sola” – Salini pensa all’Opa su Impregilo

Il mancato accordo sul debito della Grecia frena le Borse e rialza spread e tassi dei Btp

MILANO +0,14% RECUPERA NEL FINAL

E MA LO STOP ALLA GRECIA FRENA I BTP

L’accordo con la Grecia, per ora, non c’è. Ancora una volta, è la conclusione dei ministri finanziari Ue, Atene non ha rispettato gli impegni, sia in materia di budget che, non meno importante, di riforme che possano far sperare nella possibilità di saldare i debiti. Per questo, la Ue ha rimandato al mittente l’intesa tra i creditori privati e lo stato greco, ritenuta insostenibile nel tempo.

La mancata intesa, combinata con alcune brutte sorprese sul fronte societario, ha provocato il dietrofront delle Borse e dell’andamento del debito sovrano. Non aiuta nemmeno l’andamento frenato delle trattative sul cosiddetto “fiscal compact” e sul nuovo fondo salva-Stati permanente Esm.

Intanto, a confermare le preoccupazioni di Christine Lagarde sul rischio depressione, arriva il taglio delle stime del Fmi sulla crescita mondiale. Solo il 3,3% (3,9% a settembre). Il Pil della zona euro dell’Europa dovrebbe contrarsi dello 0,5% nel 2012 a fronte di una precedente indicazione di un rialzo dell’1% A fine seduta la Borsa di Milano ha comunque recuperato posizioni chiudendo, a sorpresa, in terreno positivo. L’indice FtseMib sale dello 0,14% a 15.929 punti: nel corso della giornata ha toccato 15.683 punti. Parigi perde lo 0,47%, Francoforte lo 0,27% e Londra lo 0,53%.

Si è fermato così il recupero dei titoli di Stato italiani. Il rendimento del Btp decennale, che in mattinata era sceso al 5,99% (livello che non toccava dal 7 dicembre), è risalito al 6,14% dopo essere sceso sotto il 6%. Lo spread con il Bund, che in mattinata aveva toccato il minimo di 399 punti, è rimbalzato a 416-7 punti.

L’euro contro dollaro cala a 1,297 da 1,230. Il miglioramento del clima nel finale ha coinvolto il settore bancario già penalizzato, dopo un avvio incoraggiante dal downgrade di Crédit Agricole e Société Générale da parte di S&P: MontePaschi guadagna il 3,66%, Unicredit +2,51%, Banco Popolare +1,43%, Mediobanca +0,91%. Resta sotto Intesa 0,21%. Risale Ubi +1,93% e Pop.Milano segna +0,93%.

Sul fronte societario le cattive notizie arrivano soprattutto dalla tecnologia. Pesa la discesa di StM –5,42% dopo i risultati deludenti del quarto trimestre e l’outlook debole sui ricavi del trimestre in corso (previsto un calo compreso fra il 4% e il 10%). Perde colpi pure Nokia, grande cliente della società guidata da Carlo Bozotti, in ribasso del 7,8%.

Doccia fredda anche per i soci di Siemens -3,4%, che ha corretto al ribasso la previsione di utile per il 2012. Non va meglio agli azionisti di Telecom Italia -3,55%: l’indiscrezione (non smentita) di un taglio del dividendo della società guidata da Franco Bernabé ha provocato una brusca caduta. Fa storia a sè Fiat +1,73%. L’azienda del Lingotto è sostenuta dalle voci su nuovi incentivi per auto poco inquinanti. Per lo stesso motivo Landi Renzo sale del 4,7%. Clima depresso, invece, per gli altri industriali: Prysmian -4,5%, Fiat Industrial -1,83%, Finmeccanica +0,45%. In recupero Enel +1% e Snam + 3,6%.

Un capitolo a parte lo merita il “giallo” Impregilo + 1,68%. Il mercato scommette su una prova di forza da parte del gruppo Salini, già forte di una quota del 15% nella società (ma potrebbe essere già stata raccolta una partecipazione vicina al 20%), in vista di un confronto in assemblea con la coppia Benetton–Gavio, forte del controllo di Igli, la holding che custodisce il 29,9% del capitale, da cui sta per uscore la Fonsai. Tra le opzioni esaminate da Salini non è esclusa l’Opa. Ma sia Gavio che i Benetton (interessati ai pacchetti delle autostrade sudamericane) non sono avversari facili. Salini, però, potrebbe accordarsi per la cessione delle autostrade concentrandosi sul settore costruzioni: le sinergie possibili valgono circa 100 milioni di euro, secondo le prime proiezioni.

Anche per Wall Street il mancato accordo fra investitori privati e governo di Atene sulla ristrutturazione del debito greco non è una buona notizia. Fra gli operatori tornano a circolare le inquietudini dei mesi scorsi, con mille dubbi sulla capacità dei governi europei di guidare l’economia del Vecchio Continente fuori dalla crisi. I mercati Usa aprono così tutti in ribasso: Dow Jones -0,1%, S&P500 -0,2%, Nasdaq -0,4% Ma l’attenzione è concentrata sulle trimestrali che verranno annunciate ins erata, dopo la chiusura dei listini: Apple, Yahoo!, Amd e McDonald’s.

Commenta