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Francia, il programma di Macron: pensioni più eque e disoccupazione al 7%

Il candidato liberal-progressita, già ministro dell’Economia con Hollande, ha presentato il suo programma definitivo, con l’attesa proposta sulle pensioni: non sarà toccata l’età pensionabile a 62 anni – Novità anche per lavoro, assegno di disoccupazione, salari, ambiente, sicurezza e periferie – Riforma politica tra conflitto d’interessi e riduzione dei parlamentari.

Francia, il programma di Macron: pensioni più eque e disoccupazione al 7%

Pensioni, disoccupazione, salari, sicurezza, ambiente e altro ancora. Il dado è tratto: dopo aver presentato la prima tranche del suo programma la settimana scorsa, il candidato alle presidenziali francesi Emmanuel Macron ha completato la sua proposta, che comprende soprattutto l’attesa riforma delle pensioni. Il giovane leader del movimento liberal-progressista “En marche!” e già ministro dell’Economia con Hollande, ha spiegato che renderà il sistema pensionistico più equo e uniforme, pur senza toccare l’età pensionabile, mentre i suoi più diretti avversari, la favorita Marine Le Pen e il candidato del centrodestra François Fillon, vorrebbero rispettivamente abbassarla e alzarla. Ecco punto per punto le principali novità.

PENSIONI

“La società che voglio sarà sia libera da blocchi e costrizioni sia protettiva verso i più deboli”, ha detto Macron illustrando il manifesto. Macron vuole innanzitutto allentare le grosse differenze tra le pensioni degli impiegati statali e quelli privati, mantenendo l’età pensionabile a 62 anni e instaurando un regime unico, che sostituisca i 37 attualmente vigenti. “Il nuovo sistema sarà calcolato in base all’aspettativa di vita, che non è la stessa per un operaio o per un dirigente”, ha aggiunto il candidato centrista.

LAVORO

Attualmente la disoccupazione in Francia è salita al 9,7%, a ridosso della pericolosa soglia del 10%: l’obiettivo di Macron è di riportare il tasso al 7% entro la fine del mandato presidenziale, cioè entro il 2022. Il piano prevede di penalizzare i datori di lavoro che usano troppi contratti a breve termine, spingendo per il ricorso all’indeterminato soprattutto nei quartieri più disagiati. Si chiama “discriminazione positiva”: il governo individuerà 200 quartieri prioritari sul territorio, e darà un bonus di 15mila euro in tre anni (per ogni assunzione) alle aziende che assumeranno cittadini di quelle aree, per lo più banlieue o quartieri poveri. Non solo: Macron ha anche detto di voler alzare le indennità per disabili e anziani di 100 euro al mese.

DISOCCUPAZIONE

La riforma del lavoro passa anche attraverso alcune modifiche relative al regime di sussidi di disoccupazione: Macron vuole allargare il diritto all’assegno anche ai lavoratori dimissionari, purchè solo una volta ogni cinque anni. In compenso però il sussidio non sarà più versato se il disoccupato dovesse rifiutare più di due offerte di lavoro giudicate “decenti”, ovvero dallo stipendio inferiore a non più del 20-25% al massimo rispetto a quello del precedente impiego.

POTERE D’ACQUISTO 

Macron ha intenzione di aumentare i salari senza però mettere le mani nelle tasche dei contribuenti. Punterà invece su una riduzione dei contributi pari, ad esempio, a 500 euro netti all’anno per chi ne guadagna 2.200 netti al mese. Sarà aumentato anche lo SMIC, il salario minimo: 100 euro in più al mese, praticamente uno stipendio in più all’anno per rilanciare i consumi. Altra novità: non si pagheranno i contributi sugli straordinari.

POLITICA

Il candidato, non ancora 40enne, propone una legge di moralizzazione della vita pubblica. Innanzitutto sarà vietato ai politici di occupare posti nei cda delle aziende, poi i parlamentari dovranno dichiarare al fisco tutte le loro attività remunerative, comprese le indennità. Ma soprattutto Macron vuole ridurre di un terzo il numero dei parlamentari stessi, “non tanto per risparmiare soldi quanto per esigenze di trasparenza ed efficienza”, ha spiegato. Attualmente i membri dell’Assemblea nazionale sono 577 e quelli del Senato 346, un numero complessivamente analogo a quello dei parlamentari italiani.

SANITA’

Macron ha in mente il rimborso al 100% delle spese per occhiali, apparecchi dentali e auditivi da qui al 2022. Un piano da 5 miliardi che prevede anche il raddoppio delle case di cura sul territorio, per sopperire al fenomeno dei “deserti medici”. “Non toccherò alcun posto di lavoro nella sanità pubblica”, aveva già specificato il leader di “En marche!” una settimana fa.

BONUS AUTO

Per quanto riguarda le politiche per l’ambiente, che già prevedono un progressivo abbandono del nucleare, al programma è stato aggiunto anche un investimento da 15 miliardi per finanziare la sostituzione dei veicoli inquinanti attraverso un incentivo da 1.000 euro per chi acquista un altro veicolo, nuovo o di seconda mano, meno inquinante.

SICUREZZA

Macron vuole creare 10.000 posti di lavoro in più nella polizia (in aggiunta ai 9.000 già prodotti sotto la presidenza Hollande), ripristinando la figura del poliziotto di quartiere che era stata soppressa da Nicolas Sarkozy. Non è invece prevista una riforma del sistema giudiziario, ma la creazione di 15.000 posti in più per i detenuti nelle carceri di tutto il Paese.

TERRORISMO

Innanzitutto il programma prevede una svolta nella cultura dell’integrazione: “Il velo non sarà vietato all’università”, ha garantito Macron riguardo alle polemiche sulla legge del 1905 e sulla laicità dello Stato. L’attenzione però è anche rivolta a un rafforzamento delle forze armate, aumentando il budget militare al 2% del Pil. Il candidato centrista si è anche detto contrario alla “déchéance de nationalité”, ovvero alla possibilità di ritirare la nazionalità francese a un cittadino indegno o sleale, in caso soprattutto di legami con il terrorismo islamico.

EUROPA

Macron è, tra i candidati alla presidenza della Repubblica francese, il più convinto europeista: quindi oltre alla proposta di un mercato comune dell’energia e del digitale, ha aggiunto nel suo programma anche l’estensione del progetto Erasmus, in modo da mandare ogni anno fino a 200mila studenti francesi all’estero.

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