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Francia, il governo rivede al ribasso le previsioni di crescita fino al 2015: dal 2,5 al 2%

Il governo transalpino costretto a rivedere i propri piani dopo il richiamo dell’Ue sul debito pubblico, attualmente al 5,7% del Pil (da ridurre al 3% entro il 2013): per i prossimi tre anni la previsione di crescita scende di mezzo punto. Nel 2011-12 invece il Paese di Sarkozy crescerà dell’1,75%: pessimista il Fmi, che stima a 1,4% l’aumento del Pil 2012

Francia, il governo rivede al ribasso le previsioni di crescita fino al 2015: dal 2,5 al 2%

Il governo della Francia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, in cui ora si attende una espansione del Pil del 2 per cento sul 2013. Un tasso di mezzo punto inferiore a quello delle precedenti previsioni, mentre secondo un documento citato da France Presse il governo transalpino si attende una dinamica di crescita del 2 per cento l’anno anche per il 2014 e il 2015.

Prendendo questa decisione, il governo francese recepisce pertanto il monito della Commissione Ue, che aveva raccomandato a Parigi maggior prudenza. Per l’anno in corso e il prossimo, la crescita è prevista ferma al 1,75% al fine di ridurre il deficit a 5,7% del Pil nel 2011 e al 4,5% nel 2012.

A fine agosto il governo aveva già annunciato un piano da 12 miliardi per raggiungere l’obiettivo, che dovrà portare la Francia ad assestare il debito pubblico al 3% del Pil nel 2013, rispettando così il Patto di stabilità imposto dall’Ue, per poi scendere ancora al 2% l’anno successivo. Uno dei provvedimenti principali è stato la riforma della Sècuritè sociale per portarne il debito a 13 miliardi di euro rispetto agli attuali 18.

Tuttavia, tali misure non convincono ancora del tutto il Fmi, che ha rivisto ulteriormente al ribasso le previsioni di crescita per il 2011 (a 1,7%) e il 2012 (a 1,4%).

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