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Fisco: il mercato immobiliare riparte (+6,8%)

Nel secondo trimestre il settore commerciale segna un +10,3%, il residenziale un +8,2% e le pertinenze un +6,1%, mentre restano col segno meno il comparto produttivo (-8%) e il terziario (-3,8%).

Fisco: il mercato immobiliare riparte (+6,8%)

Riprende ossigeno il mercato immobiliare italiano, che nel secondo trimestre vede le compravendite aumentare del 6,8 percento. È quanto emerge dalla Nota trimestrale realizzata dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. 

In particolare, il settore commerciale segna un +10,3%, il residenziale un +8,2% e le pertinenze un +6,1%, mentre restano col segno meno il comparto produttivo (-8%) e il terziario (-3,8%). Bene il mercato delle abitazioni nelle principali metropoli, con Torino e Palermo che crescono di oltre il 16% e Firenze che raggiunge l`11,8%.

Nei primi sei mesi dell’anno il settore residenziale ha registrato 116.514 transazioni, segnando un +8,2% rispetto alle 107.647 transazioni rilevate nello stesso trimestre dello scorso anno.

La migliore performance si osserva al nord (+10,3%), mentre al centro e al sud il rialzo si attesta intorno al 6%. Le grandi città mostrano tutte significativi risultati di crescita: Torino e Palermo registrano rispettivamente un +16,3% e +16,1%, seguite da Firenze (+11,8%), Milano (+9,2%), Roma (+5%) e Genova (+4,4%); ripresa più modesta, invece, per Bologna (+3,2%) e Napoli (+0,5%).

Nel territorio provinciale, il primato del mercato residenziale spetta a Milano, con un rialzo di oltre il 16%, seguita da Bologna e Genova, che superano abbondantemente quota 13%, e Firenze (+10,3%).

Per quanto riguarda il settore non residenziale risulta in positivo solo il settore commerciale, che con 6.719 transazioni registra un incremento del 10,3%. Ancora in ribasso, invece, le compravendite di immobili nel settore produttivo (-8%) e in quello del terziario (-3,8%).

Il comparto produttivo risulta sostanzialmente stabile al centro, mentre registra valori negativi al nord (-8,2%) e soprattutto al sud (-16%); sul settore terziario invece pesa la performance negativa del Nord (-7,7%), che da solo muove oltre la metà del mercato, a differenza del centro che, in controtendenza, fa segnare un deciso rialzo del 16,3%.

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