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Export italiano a Taiwan: la carta vincente del Made in Italy è il valore aggiunto

Nonostante le tensioni geopolitiche, Tapei è un mercato maturo e competitivo, sensibile a tendenze e gusti stranieri. Spiccata è l’attenzione verso il marchio, i suoi valori e storytelling

Export italiano a Taiwan: la carta vincente del Made in Italy è il valore aggiunto

In adesione alla politica “una sola Cina”, l’Italia, al pari degli altri paesi dell’Unione Europea, riconosce esclusivamente la Repubblica Popolare Cinese, nella sua integrità e sovranità territoriale, quale unica entità statuale della Cina. Tuttavia, la mancanza di relazioni diplomatiche ufficiali, i rapporti economici tra Italia e Taiwan presentano comunque interessanti opportunità di collaborazione e sviluppo.

Roma sviluppa con l’Isola rapporti pragmatici di collaborazione di carattere economico-commerciale e culturale, facilitati dalla presenza di un Ufficio di Rappresentanza e dal 1994 di una Delegazione Diplomatica Speciale italiana nell’isola (denominata “Ufficio Italiano di Promozione Economica, Commerciale e Culturale”).

I rapporti tra Italia e Taiwan: buoni e in crescita

L’Italia è attualmente il terzo partner commerciale di Taiwan nell’Ue dopo la Germania e la Francia e il 19° partner commerciale al mondo. Nel 2022, l’interscambio tra i due paesi è stato pari a 5.958 milioni di euro, in crescita del 50,1% rispetto all’anno precedente. Il saldo è favore di Taipei per 904 milioni, da cui importiamo per lo più metalli di base e prodotti in metallo, computer, apparecchi elettronici e ottici, sostanze e prodotti chimici. Il Made in Italy, invece, si compone principalmente di articoli farmaceutici e botanici, tessile e abbigliamento, apparecchi elettronici e ottici, macchinari, mezzi di trasporto, sostanze e prodotti chimici.

Il successo economico di Taiwan

Alla base del successo economico di Taiwan, ventiduesima economia mondiale, vi è il vertiginoso sviluppo industriale avviato a partire dagli anni ‘70, che ha portato l’isola ad avere oggi un peso rilevante grazie alla sua elevata capacità manifatturiera e alla sua forte propensione all’export, soprattutto nei settori ad alta tecnologia. In particolare, circa il 70% della produzione mondiale di semiconduttori è localizzata nell’isola o comunque riconducibile ad imprese taiwanesi.

Nel corso degli anni Taiwan ha rafforzato i propri vantaggi competitivi: l’isola ha saputo avvantaggiarsi del favorevole contesto di prossimità geografica e culturale alla Cina (dove operano 100.000 imprese e risiede oltre 1 milione di taiwanesi), sia in termini di insediamenti produttivi che di mercati di sbocco. La combinazione di fattori quali il basso costo del lavoro, la liberalizzazione di commercio ed investimenti e l’alta specializzazione manifatturiera hanno esaltato le capacità gestionali locali, ritagliandosi un ruolo ormai imprescindibile nella catena di fornitura dei grandi marchi internazionali, soprattutto nel settore ICT.

Una potenza tecnologica e commerciale

Oltre alla microelettronica, Taiwan vanta robusti comparti chimico e petrolchimico, metalmeccanico, ottico e optoelettronico, della componentistica industriale, automotive ed elettronica, del ciclo e motociclo, dei pannelli solari della difesa.

Tra i servizi, a cui fanno capo i 2/3 del Pil nazionale, spiccano il commercio all’ingrosso e al dettaglio, finanza e assicurazioni, immobiliare, logistica, sanità, servizi professionali, turismo, cultura ed istruzione.

Un mercato “piccolo” ma piuttosto ricco

Per quanto Taiwan sia un mercato relativamente piccolo nel contesto asiatico, nel 2020 i suoi 23,6 milioni di abitanti potevano contare su un reddito disponibile di circa 12.800 usd: è quindi un mercato piuttosto ricco, seppure ad un livello inferiore rispetto a Hong Kong, Giappone, Singapore e Corea del Sud. E dato l’elevato livello di adozione delle tecnologie della comunicazione, chiunque intenda rivolgersi ai consumatori locali non può prescindere dall’elaborare di una strategia di marketing digitale dedicata.

Annoverati tra i più frequenti viaggiatori internazionali, i consumatori locali sono sensibili a tendenze e gusti stranieri e molto aperti verso i prodotti importati: si tratta di un mercato maturo, caratterizzato dalla forte concorrenza internazionale. Spiccata è, inoltre, l’attenzione verso il marchio, i suoi valori ed il suo storytelling.

In questo scenario, l’Italia ha un’immagine ben riconoscibile, che si incentra sulle suggestioni dell’eleganza e del buon vivere e sul ricco patrimonio culturale. È prodotta prevalentemente dalla moda, dalla ristorazione e dal design, settori che possono contare solidi apprezzamenti e presenze commerciali nell’isola, grazie anche al dinamismo di alcuni importatori locali.

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