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Eurogruppo: via libera alla Lettonia, sì a ricapitalizzazione diretta della banche dall’Esm

L’Eurogruppo, in attesa della decisione finale dell’Ecofin, apre all’ingresso della Lettonia nell’unione monetaria, a partire dal primo gennaio del 2014 – Via libera anche alla ricapitalizzazione diretta della banche da parte del fondo salva-stati, con un tetto fissato a quota 60 miliardi di euro.

Eurogruppo: via libera alla Lettonia, sì a ricapitalizzazione diretta della banche dall’Esm

Via libera all’ingresso della Lettonia nell’Euro, a partire dal primo gennaio 2014. E’ questa la principale decisione raggiunta dai ministri delle Finanze dei membri dell’unione valutaria nella riunione dell’Eurogruppo, insieme alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva stati Esm, che avrà per questo 60 miliardi di euro a disposizione.

Nessuna sorpresa, dunque, visto che la scelta sulla Lituania era data per scontata, tanto che Olli Rehn, in attesa della decisione definitiva dell’Ecofin, considera la partita già chiusa. Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari ha dato il suo benvenuto alla Lettonia al termine della riunione: “La Lettonia ha raggiunto questo risultato con uno sforzo impressionante”.

Con l’ingresso della repubblica baltica procede il progetto di unione bancaria: si tratterà, come ricorda il presidente dell’Esm Klaus Regling, “del diciottesimo membro del Meccanismo europeo di stabilità”.

Rimanendo sull’Esm, il tetto di 60 miliardi, attraverso cui il fondo salva-stati permanente potrà ricapitalizzare direttamente le banche dei paesi aderenti, potrà essere rivisto, qualora fosse necessario, stando alle parole del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. L’iniezione di liquidità da parte del fondo sarà possibile solo dopo la constatazione dell’impossibilità degli stati nazionali di provvedere da sé al risanamento delle proprie banche e sarà comunque un’iniezione parziale, alla quale si dovrà affiancare il contributo degli stati in difficoltà, per il 20% nel primo anno e per il 10% nei due anni successivi.

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