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Editoriali: nuovi Cda per Rcs e L’Espresso, Mondadori rialza la testa

Costa presidente di Rcs, confermato Jovane ad – Il Cda sarà composto dai 6 membri della lista di maggioranza, da 2 consiglieri della lista di Assogestioni e da 1 di quella di Cairo – Primo banco di prova: il direttore del Corriere – Nuovo Cda anche per L’Espresso, che vede salire i profitti – Mondadori torna in utile: per il dividendo “parola all’azionista”

Editoriali: nuovi Cda per Rcs e L’Espresso, Mondadori rialza la testa

L’assemblea dei soci di Rcs ha dato il via libera al nuovo Consiglio d’amministrazione, che sarà composto dai sei membri indicati nella lista di maggioranza, da due consiglieri provenienti dalla lista di Assogestioni e da uno di quella di Urbano Cairo, azionista del gruppo con il 4,6%.

La prima lista, depositata da Mediobanca in rappresentanza del 39% circa del capitale, è stata votata dal 66,78% dei presenti (pari al 59% del capitale), mentre la lista del comitato gestori (depositata in rappresentanza del 3,2% del capitale) ha ottenuto il 21,68% dei voti presenti. La lista di Urbano Cairo è stata votata dall’11,45% degli azionisti presenti in assemblea.

Il Cda, in carica fino al 2017, sarà composto da Maurizio Costa, Pietro Scott Jovane, Teresa Cremisi, Laura Cioli, Gerardo Braggiotti, Tom Mockridge; alle minoranze vanno Stefano Simontacchi della lista Cairo e Dario Frigerio e Paolo Colonna indicati dagli investitori istituzionali.

“Il primo banco di prova” per il nuovo Cda “sarà la selezione del nuovo direttoredel Corriere della Sera, “che auspichiamo avvenga sulla base delle su capacità di innovare e insieme di rispettare i principi della nostra tradizione e non in base alla disponibilità ad usare le forbici. Ne abbiamo viste tante, troppe. Speriamo di non assistere anche a questa”. E’ quanto si legge in un comunicato del Comitato di redazione del Corriere, distribuito poco prima dell’avvio dell’assemblea degli azionisti. La società ha fatto sapere che “il nuovo direttore verrà scelto nei prossimi giorni per decisione del nuovo consiglio d’amministrazione”.

Inoltre, “la società a inizio del mese di marzo ha avviato con le banche finanziatrici interlocuzioni finalizzate a fornire alle stesse una più completa informativa in vista dell’avvicinarsi di alcune scadenze contrattuali – prosegue la nota –, nonché per avviare un percorso condiviso di ridefinizione, complessivamente migliorativa per la società, dei termini e condizioni del contratto di finanziamento”.

Le trattative non potranno non essere condizionate dall’esito della negoziazione aperta con Mondadori per la cessione di Rcs Libri: “L’operazione di eventuale cessione, nel caso fosse completata con successo con il giusto valore e nei giusti termini, potrebbe portare la liquidità necessaria per accelerare lo sviluppo strategico di Rcs”. 

L’ESPRESSO: ECCO IL NUOVO CDA, 12 MILIONI DI UTILE NEL PRIMO TRIMESTRE

Anche un’altra assemblea dei soci, quella del Gruppo Editoriale L’Espresso, ha dato il via libera oggi al rinnovo del Consiglio d’amministrazione, che resterà in carica fino al 2017. E’ stata approvata la lista presentata dall’azionista di maggioranza Cir, che prevede l’ingresso di Alberto Clò.

Inoltre, è stata approvata la proposta di fondi Anima, che hanno indicato come consigliere Massimo Belcredi. Il numero dei componenti del Cda scende da 12 a 11. Quanto agli altri nomi, sono stati confermati Agar Brugiavini, Carlo De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Francesco Dini, Silvia Merlo, Monica Mondardini, Elisabetta Oliveri, Luca Paravicini Crespi, Michael Zaoui.

In una nota della società si legge poi che L’Espresso ha chiuso il primo trimestre del 2015 con un utile di 12 milioni di euro, contro i 2,1 milioni del periodo gennaio-marzo 2014, grazie a “minori imposte per 2 milioni, al riassetto delle attività televisive per 1,1 milioni e alla plusvalenza di 6,1 milioni generata dall’operazione di vendita di All Music a Discovery Italia”. I ricavi consolidati sono scesi del 3,7%, a 146,6 milioni, mentre quelli diffusionali hanno segnato una flessione del 3,8%, a 55,7 milioni, e quelli pubblicitari un calo del 2,8%.

Il margine operativo lordo consolidato, sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2014, è stato pari a 13,9 milioni. Il risultato operativo consolidato è stato di 10,2 milioni di euro, equivalente a quello dello stesso periodo del 2014. L’indebitamento netto è risultato in ulteriore diminuzione, a 11,2 milioni, dai 34,2 di fine 2014. Le previsioni per l’intero esercizio “sono fortemente dipendenti dall’andamento del mercato pubblicitario, che risulta allo stato ancora incerto”, conclude la società.

MONDADORI TORNA IN UTILE: PER IL DIVIDENDO “PAROLA ALL’AZIONISTA”

Quanto al gruppo Mondadori, oggi l’amministratore delegato Ernesto Mauri, a margine dell’assemblea degli azionisti, ha annunciato che i profitti cresceranno nei prossimi anni, ma anche che per il ritorno al dividendo – sospeso dal 2010 – la parola spetta all’azionista: “Adesso siamo ritornati all’utile, seppur modesto (circa 600mila euro, ndr). Il 2014 è stato un anno importante perché c’è stata un’inversione di tendenza dopo due anni di forte perdita. Il piano triennale prevede un sensibile aumento dei margini: l’utile continuerà a crescere nei prossimi anni, ma per il dividendo dipende dall’azionista”.

Mauri ha poi annunciato che Mondadori ha registrato un calo intorno al 5% della pubblicità sui periodici italiani nel primo trimestre. Parlando più in generale del mercato pubblicitario in Italia, Mauri ha sottolineato che il 2015 dovrebbe essere migliore del 2014, anche se il primo trimestre non è partito bene.

Infine, in risposta alle critiche espresse da alcuni consiglieri di Rcs MediaGroup alla decisione di mettere in vendita Rcs Libri con esclusiva a Mondadori, che ha presentato un’offerta non vincolante fino al 29 maggio, Mauri ha tagliato corto: “Se sei contrario a vendere questo o quello, devi tirare fuori i soldi per fare l’aumento di capitale e il problema è risolto. Ognuno di noi si sta dirigendo verso i settori considerati core business e, in questo senso, ho molto apprezzato le recenti dichiarazioni dell’ad di Rcs, Pietro Scott Jovane”, che ha detto di volersi concentrare sulle attività più strategiche. 

Una volta identificate “le tue aree core business, poi devi investire nell’innovazione e nel digitale – sottolinea Mauri – noi le abbiamo già individuate e sono quelle dove guadagniamo di più, si tratta di considerazioni logiche, razionali e di buonsenso. Non ci sono più editori che hanno un pezzo di questo e un pezzo di quello, oggi devi essere leader altrimenti corri il rischio di sparire”. Mauri ha anche detto che la due diligence su Rcs Libri “è in corso. E’ partita circa tre settimane fa e dovrà durare al massimo sei settimane. Se fanno prima è anche meglio. Per noi non è cambiato niente. Entro il 29 maggio faremo sicuramente l’offerta”. 

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