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Domani incontro Tronchetti Provera-Malacalza su Gpi, il titolo Camfin vola in Borsa

Il piano dovrebbe prevedere una scissione proporzionale di Gpi fra Tronchetti Provera e la famiglia genovese, che in cambio otterrebbe un’altra quota in Camfin – L’intesa farebbe scattare quindi il riassetto dell’intera catena societaria a monte di Pirelli, che dovrebbe accorciarsi.

Domani incontro Tronchetti Provera-Malacalza su Gpi, il titolo Camfin vola in Borsa

Domani sarà una giornata decisiva per la contesa fra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza sul destino di Camfin. Lo stallo potrebbe essere finalmente superato: i rappresentanti di Mtp spa e Malacalza Investimenti si incontreranno per definire “la completa separazione delle rispettive partecipazioni in Gpi”. E’ quanto si legge in una nota di Mtp spa e Mtp Partecipazioni, che “in data odierna hanno invitato Malacalza Investimenti srl a un incontro da tenersi il 23maggio”. 

Il piano dovrebbe prevedere una scissione proporzionale di Gpi fra Tronchetti Provera e la famiglia genovese, che in cambio otterrebbe un’altra quota in Camfin. L’intesa farebbe scattare quindi il riassetto dell’intera catena societaria a monte di Pirelli, che dovrebbe accorciarsi. 

Le ultime novità hanno galvanizzato il titolo in Borsa di Camfin, che all’inizio del pomeriggio guadagna il 2,85%. 

La richiesta di separazione delle partecipazioni in Gpi era stata avanzata formalmente dai Malacalza lo scorso 31 ottobre. La famiglia genovese aveva sollecitato l’allora Mtp Sapa (poi trasformata in Spa) a trasferirle “un compendio patrimoniale di Gpi proporzionale alla partecipazione detenuta da Malacalza Investimenti stessa in Gpi”. 

Il compendio, in base alla richiesta, avrebbe dovuto includere “una partecipazione al capitale di Camfin pari al 13% circa”. A inizio novembre, il Cda Gpi, controllato da Marco Tronchetti Provera, aveva respinto la richiesta. Dopo mesi di divergenze tra i due soci, alleati in Camfindal 2009, l’invito arrivato oggi dalle società di Marco Tronchetti Provera sembra aprire all’intesa finale.

Ad oggi, Mti Spa e Malacalza Investimenti detengono rispettivamente il 54,9 e il 30,94% del Gruppo Partecipazioni Industriali (Gpi), la holding che controlla il 42,65% di Camfin, la quale a sua volta è azionista di maggioranza di Pirelli & C con una partecipazione del 25,62%. Un ulteriore 12,1% di Camfin è controllato direttamente da Malacalza Investimenti. 

La scissione di Gpi dovrebbe essere una condizione preliminare decisiva per la successiva riorganizzazione della catena, su cui il mercato scommette da mesi. L’operazione dovrebbe prevedere che il fondo Clessidra, Intesa Sapaolo e Unicredit costituiscano una nuova società.

In accordo con la Gpi post-scissione – in mano solo a Tronchetti Provera – la newco lancerebbe un’Opa amichevole su Camfin, che direbbe quindi addio alla quotazione in Piazza Affari. L’assetto finale, con Camfin delistata e fusa in Gpi, vedrebbe le banche e Clessidra in maggioranza, ma con il timone ancora in mano a Tronchetti Provera.

La posizione della famiglia Malacalza resta cruciale perché tutta questa operazione sia possibile. Tronchetti ha detto nei giorni scorsi che, prima di fare il riassetto, è necessario ci sia la soluzione del contenzioso con i Malacalza. L’attuale numero uno di Pirelli ha chiesto in diverse occasioni l’uscita della famiglia genovese dall’azionariato del gruppo.

Malacalza, fino a qualche giorno fa, ha detto che il suo investimento è di lungo periodo e che non intende lasciare. Sarebbe disponibile a uscire da Camfin, ma vorrebbe in cambio la possibilità di convertire le quote detenute nelle holding in azioni Pirelli. Per arrivare a circa il 7% dell’ultimo anello della catena.

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