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Domanda di Factoring, Assifact: +13,5% a gennaio 2022, superati i volumi pre-Covid

Cresce il business del factoring in Italia. I numeri incoraggianti spingono Assifact a lanciare un’indagine approfondita tra le aziende con Kpmg

Domanda di Factoring, Assifact: +13,5% a gennaio 2022, superati i volumi pre-Covid

Parte a gonfie vele il factoring in Italia, che non soltanto recupera ma supera i livelli pre-Covid: 17,06 miliardi di euro a gennaio 2022, contro 15,03 miliardi di gennaio 2021 (+13,50%) e i 16,084 di gennaio 2020, antecedente alla pandemia. Sono i principali risultati dell’indagine di Assifact, l’Associazione Italiana per il Factoring che riunisce le società del settore, in collaborazione con KPMG.

Il factoring è uno strumento ampiamente consolidato nell’ambito dei sistemi economici e finanziari. Negli ultimi anni il mercato del factoring – che vale il 14% del Pil – cresce con regolarità ed in misura significativa, “evidenziando i caratteri di resilienza e reattività di un mercato che sta supportando la ripresa del Paese e hanno anche registrato gli effetti dell’accelerazione digitale, con un crescente ricorso alle soluzioni fintech”, sottolinea l’Associazione.

Nonostante l’importanza assunta da questo strumento nel mondo e in Italia, gli studi sulle caratteristiche della domanda di factoring sono ancora pochi. Gli studi finora condotti mettono in evidenzia le caratteristiche delle imprese che ricorrono al factoring, ma lasciano poco spazio all’analisi delle percezioni, delle modalità di utilizzo e degli effetti del factoring dal punto di vista delle imprese.

Domanda di factoring, l’indagine di Assifact

A tal proposito, l’Associazione Italiana per il Factoring ha condotto una importante indagine sulle caratteristiche della domanda di factoring, soffermandosi, sulla percezione ed apprezzamento delle caratteristiche del prodotto, sulla natura delle relazioni con le banche e gli intermediari finanziari specializzati che svolgono attività di factoring, sulle implicazioni del suo utilizzo per la gestione, l’organizzazione e la finanza d’azienda.

Il questionario, predisposto su una apposita piattaforma online, è rivolto alle imprese di ogni dimensione e mira ad acquisire il punto di vista della domanda sul factoring e sulle altre forme di sostegno al capitale circolante, anche nella prospettiva del fintech e dell’innovazione.

Tutte le imprese interessate potranno compilare il questionario liberamente. Tutte le aderenti riceveranno una copia del rapporto conclusivo di ricerca e saranno anche invitate alla presentazione dell’indagine. La raccolta dei dati resterà aperta per circa due mesi e i risultati dell’indagine saranno presentati a giugno, in occasione dell’Assemblea di Assifact.

Aree di indagine sulla domanda di factoring

Una prima area di interesse dell’indagine concerne le performance dei crediti e debiti commerciali e le esigenze connesse al capitale circolante. Gli aspetti messi in evidenza in questa sede sono: tempi e ritardi di pagamento dei debiti commerciali e di incasso dei crediti commerciali, opinioni e criticità sul credito commerciale, esigenze connesse al capitale circolante ed eventuale utilizzo di piattaforme tecnologiche.

Una seconda area riguarda il ricorso al factoring e ad altre forme di supporto al capitale circolante. Tra queste le modalità di utilizzo nei suoi poliedrici servizi in comparazione con altri strumenti a supporto del capitale circolante. Innovazione tecnologica, digitalizzazione e grado di soddisfazione del servizio factoring ottenuto.

Successivamente l’indagine prende in esame gli aspetti finanziari del ricorso al factoring: effetti sulla gestione del credito commerciale e sulle performance, impatto del factoring dal punto di vista finanziario, modalità di utilizzo degli anticipi.

Una quarta area concerne la pandemia e le criticità attuali e prospettiche: ricorso alle moratorie e ai finanziamenti garantiti dallo Stato, evoluzione durante la pandemia del ricorso a debito a breve e soluzioni finanziarie a supporto del circolante e relative motivazioni, principali fattori di criticità e rischio in prospettiva, rilevanza tema Esg nei rapporti con i finanziatori.

Poi un focus sul punto di vista dei debiti ceduti, anche nel ruolo di promotori di programmi di “Supply Chain Finance”: opinioni riguardo alla cessione del credito da parte dei fornitori e al rapporto con il factor, opinioni rispetto a soluzioni di Supply Chain Finance e relativi prodotti utilizzati, principali esigenze connesse all’utilizzo di piattaforme di Supply Chain Finance e relativo grado di soddisfazione.

Infine, l’indagine prende in esame i rapporti con la Pubblica amministrazione. In particolare, il punto di vista dei fornitori della Pa: cessione del credito, criticità riscontrate e interventi migliorativi.

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