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Diritti Rcs, i duellanti stanno a guardare e il titolo scivola. Oggi Fiat risponde in Consob

Al termine del primo giorno dell’asta è andato venduto solo l’1% del totale dell’inoptato, mentre il titolo crolla in Borsa – Una guerra fredda tra Fiat e Diego Della Valle, che non scoprono le carte in tavola – Attesa per fine mese la riunione del patto.

Per il momento, l’interesse per l’inoptato Rcs Media Group è davvero poca cosa. Al termine del primo giorno dell’asta sono stati venduti 1.074.159 diritti al prezzo unitario di 0,0309 euro, una piccola parte (circa l’1% ) rispetto al totale complessivo inoptato al termine dell’aumento di capitale, pari a 16.239.574 diritti che verranno offerti, sempre con il metodo dell’asta olandese, fino al 16 luglio.

Intanto il titolo, complice le difficoltà della seduta, perde il 4,04% circa a quota 1,284 euro.

A giudicare dall’andamento del titolo e dei diritti, insomma, si può parlare di sfida “fredda” tra i contendenti per la leadership in via Solferino. Quali indicazioni trarre da questa falsa partenza? Prende quota l’ipotesi che Fiat non parteciperà all’asta dell’inoptato e quindi si fermerà comunque al 20,1% del capitale. Ma anche Diego Della Valle potrebbe non acquistare l’inoptato nonostante precedenti dichiarazioni, se dovesse prender atto che la maggioranza dei vecchi azionisti (con l’avallo di Giovanni Bazoli) sosterrebbe comunque Fiat, che oggi risponderà alla Consob sui chiarimenti richiesti dall’Authority sulla scalata in Rcs.

Ma un solo giorno d’asta non basta a suggerire una previsione attendibile. Anche perché le richieste della Consob ai contendenti (la risposta Fiat potrebbe arrivare in giornata) e il faro dell’Antitrust suggeriscono prudenza. Senza dimenticare che i venti di guerra, per ora, portano bene alle ammiraglie dei contendenti: sale Fiat +2.77%, ma anche Tod’s +1,04%.

Per fine mese è attesa una riunione del patto e decidere le mosse future o la sua disdetta.

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