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Deutsche Bank spinge le banche italiane, Tim segna il passo

Mattinata positiva ma prudente sulle piazze europee che vedono allentarsi le tensioni commerciali. Euro piatto sul dollaro dopo la vittoria di Orban in Ungheria – A Milano il FTSE Mib torna sopra quota 23.000 – Nella battaglia su Telecom i proxy si schierano con Elliott – Sale Fca

Deutsche Bank spinge le banche italiane, Tim segna il passo

Borse europee in moderato rialzo guidate da Francoforte dove il Dax sale dello 0,57% nonostante la contrazione a sorpresa dell’export (-3,2% a febbraio). Cala anche, a fronte delle tensioni sui dazi, l’indice Sentix della fiducia degli investitori della zona euro. Ma i toni morbidi usati da Donald Trump hanno riportato l’ottimismo sui mercati. A Milano, l’indice FtseMib + 0,44% viaggia sui massimi da inizio febbraio oltre quota 23.000. Vola Madrid +0,9 %, in terreno positivo anche Parigi, su dello 0,2% Poco sotto la parità Londra -0,1%. Zurigo +0,6%.

Novartis registra +0,5% dopo aver annunciato un deal da 8,7 miliardi di dollari per acquisire AveXis. In netto calo le svizzere Sulzer -8,5% e Oerlikon -5,4%, dopo che il loro azionista di maggioranza, il russo Viktor Vekselberg è comparso su una lista Usa di individui da sanzionare.

Euro piatto su dollaro, a 1,228 all’indomani del nuovo trionfo elettorale delle forze anti euro in Ungheria.

Poco mosso il mercato obbligazionario. Il bund decennale tratta allo 0,50%, Btp fermo all’ 1,78%.

I futures sul Brent salgono di 39 centesimi a 67,50 dollari al barile. Il prezzo ha raggiunto i minimi da tre settimane la scorsa settimana. Eni +0,21%, arretra Saipme -1,05%. La Consob ha contestato stamane il prospetto dell’aumento di capitale del 2016.

Segna il passo Telecom Italia -0,49%, in attesa che si completi la presentazione delle liste in vista dell’assemblea del 24 aprile. 

La prima, attesa indicazione per gli investitori istituzionali, detentori di oltre due terzi del capitale di Tim è per Elliott Partners. Glass Lewis, società statunitense di consulenza ai gestori internazionali si è schierata a favore del fondo attivista Usa, in vista delle assemblee del 24 aprile e del 4 maggio. Anche un altro proxy fighter, Iss, si schiera con Elliott ma chiede la conferma di Amos Genish quale capo azienda.

Mediaset -0,3%

In grande evidenza le banche, grazie anche alla spinta del ribaltone in Deutsche Bank + 2,95%. La società ha annunciato ieri sera la nomina il nuovo amministratore delegato, Christian Sewing. Stamattina, il nuovo capo azienda ha detto ai dipendenti che prenderà decisioni radicali per evitare altre crisi.

Dal primo gennaio l’indice delle banche italiane guadagna il 10% e sovraperforma nettamente il resto dell’Europa (indice Eurostoxx Banks -2,2%) malgrado la persistente situazione di incertezza del quadro politico interno.

A Piazza Affari Banco BPM +0,94% all’indomani dell’assemblea. La società non valuterà aggregazioni fino alla fine del 2019, ha ribadito l’ad Giuseppe Castagna.

UBI Banca +0,7%. Il presidente Andrea Moltrasio ha affermato di essere contrario ad una eventuale aggregazione con Mps , in calo dell’1,95%. L’ ad Victor Massiah ha detto che il 2018 sarà “nettamente migliore” del 2017.

Contrastati i Big: Unicredit -0,1%, Intesa +0,8%. La banca di Carlo Messina ha completato le possibili operazioni di riacquisto dei titoli obbligazionari emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e assistiti da garanzia pubblica; quindi, può procedere all’annullamento dei titoli in suo possesso per 9,3 miliardi.

Nel gestito FinecoBank +0,9%, a marzo ha raccolto 638 milioni di euro, di cui 330 milioni nel gestito. Acquisiti 9.299 nuovi clienti. Banca Mediolanum a marzo ha realizzato una raccolta netta totale di gruppo positiva per 354 milioni.

In uno studio dedicato al settore bancario del Sud Europa, Mediobanca Securities afferma che il timore legato alla riduzione dei crediti deteriorati abbia penalizzato troppo gli istituti del credito della periferia, che ora possono recuperare. A partire da quelli italiani quali Ubi, Credem e Bper che meritano un giudizio outperform.

Tra gli industriali Leonardo inverte la tendenza positiva iniziale e ora è in perdita dello 0,34 a 9,43 euro.  Goldman Sachs ha confermato il giudizio Buy, ritoccando il target price a 11 euro da 10,90 euro precedente.

Avanza Fiat Chrysler +0,67%. Gli acquisti sono sostenuti dalla decisione presa da Morgan Stanley di alzare il prezzo obiettivo a 23 euro da 22 euro, rafforzando la raccomandazione Overweight.

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