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Confindustria: Boccia è il nuovo presidente

L’imprenditore di Salerno si è affermato sul rivale Vacchi per soli 9 voti – Classe 1964, il successore di Squinzi è amministratore delegato di Arti Grafiche, azienda di famiglia che opera nel settore grafico da oltre 50 anni – Vacchi: “Lo scarto minimo testimonia una Confindustria con due posizioni diverse: ma no a divisioni”.

Confindustria: Boccia è il nuovo presidente

Vincenzo Boccia sarà il nuovo presidente di Confindustria. Lo hanno designato nella mattinata di giovedì 31 marzo i 198 componenti del Consiglio generale dell’associazione degli industriali. Hanno votato in 192: 100 preferenze sono andate a Boccia, mentre l’altro candidato, Alberto Vacchi, si è fermato a quota 91. Una sola scheda bianca.

Il Consiglio si riunirà di nuovo il 28 aprile per votare la squadra che affiancherà Boccia. Il 25 maggio toccherà ai delegati dell’assemblea privata votare il presidente, che si insedierà il giorno successivo in occasione dell’assemblea pubblica.

Classe 1964, originario di Salerno, il successore di Giorgio Squinzi è amministratore delegato di Arti Grafiche, azienda della sua famiglia che opera nel settore grafico da oltre 50 anni.

La società, fondata da Orazio Boccia, padre di Vincenzo, conta oggi 160 dipendenti e ha un fatturato di oltre 40 milioni di euro l’anno, per un terzo realizzato all’estero tra Francia, Germania, Danimarca e Libano.

L’attività di Boccia in Confindustria risale agli inizi degli anni Novanta con la sua partecipazione attiva al Gruppo dei Giovani Imprenditori. Nel 2000, dopo essere stato presidente degli under 40 di Salerno e leader regionale dei Giovani della Campania, è stato scelto da Edoardo Garrone come vicepresidente nazionale dei Giovani.

Boccia ha rivestito ruoli importanti anche nella Piccola Industria: nel 2003 è stato eletto presidente regionale della Campania e nel 2005 vicepresidente nazionale, mentre nel 2009 ha assunto la carica di presidente nazionale e, di diritto, quella di vicepresidente di Confindustria.

In qualità di presidente della Piccola è entrato nella Commissione di riforma presieduta da Carlo Pesenti che ha disegnato il nuovo assetto organizzativo del sistema. Successivamente è stato designato come componente del Comitato per l’Implementazione della Riforma Pesenti che ha riscritto lo statuto confederale.

Dal 2003 al 2007 è stato presidente di Assafrica e Mediterraneo. Dal 2010, inoltre, è numero uno dell’Advisory Board per le Pmi presso Borsa Italiana. 

“Nove schede sono uno scarto minimo – ha commentato il rivale sconfitto, Alberto Vacchi -, testimonianza di una Confindustria che ha due posizioni diverse. Ora quello che non deve esistere è una spaccatura di Confindustria. I miei migliori auguri a Vincenzo”. “La priorità – ha aggiunto Vacchi – è identificare una squadra forte perchè la sfida che Confindustria avrà davanti nel futuro non sono banali. Io avevo un certo tipo di programma con un certo profilo, gli associati, che decidono sempre, hanno fatto la loro scelta che non è necessariamente negativa. Spero che la scelta sia calzante per Confindustria e per tutti noi”.

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