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Confesercenti: consumi -145 mld in 6 anni, persi 1,6 milioni di posti di lavoro

Secondo l’associazione nel 2013 ogni famiglia italiana rischia di veder calare il proprio potere d’acquisto di 4mila euro – La pressione fiscale salirà quest’annno al 44,4% del Pil, portando a quota 621 euro il rincaro che si è abbattuto sui contribuenti.

Confesercenti: consumi -145 mld in 6 anni, persi 1,6 milioni di posti di lavoro

Se la situazione economica italiana non cambierà nel 2013, il Pil subirà un’ulteriore caduta di circa 20 miliardi, portando a 126 miliardi la perdita accumulata dal 2008. Nello stesso periodo i posti di lavoro persi arriverebbero a 1,6 milioni: “La flessione coinvolgerebbe in egual misura (6%) il lavoro dipendente e quello indipendente (oltre 434 mila unità perdute)”. E’ quanto stima Confesercenti in uno studio presentato oggi in occasione dell’assemblea annuale.

Quanto ai consumi, secondo l’associazione negli ultimi sei anni ogni famiglia italiana ha tagliato la propria spesa di circa 6mila euro. Con una situazione economica immutata, nel 2013 il crollo dei consumi sarà ancora più marcato: “Agli 85 miliardi svaniti fra il 2008 e il 2012 – si legge nello studio – si andrebbe a sommare la flessione attesa per il 2013: altri 60 miliardi rispetto al livello pre-crisi. In sostanza, gli oltre 145 miliardi di consumi persi negli ultimi sei anni, sottintendono una contrazione di spesa pari, mediamente, a quasi 6mila per ciascuna famiglia italiana”.

Confesercenti stima che ogni famiglia rischia di veder calare il proprio potere d’acquisto di 4mila euro: “Il reddito disponibile delle famiglie, che fra il 2008 e il 2012 aveva registrato una flessione dell’ordine di 94 miliardi, aumenta la sua flessione fino a 98: nel 2013, dunque, ogni nucleo familiare vedrà mediamente ridotto di quasi 4 mila euro il proprio potere d’acquisto; una riduzione che si va a sommare a quelle subite nei cinque anni precedenti”.

Infine, il capitolo tasse. Se la situazione economica non cambierà nel 2013, l’associazione ritiene che la pressione fiscale salirà al 44,4% del Pil, portando a quota 621 euro la stangata che si è abbattuta su famiglie e Pmi negli ultimi sei anni. Aumenterebbe soprattutto il prelievo sui soggetti Irpef (persone fisiche e Pmi a base personale), “da un lato, in modo esplicito, per effetto degli aumenti di addizionale deliberati da Regioni e Comuni (205 euro il maggior onere che risulterà a carico del contribuente “medio” a fine 2013, rispetto a sei anni prima); dall’altro attraverso il fiscal drag, un maggior prelievo di ben 416 euro (sempre a livello di contribuente medio) prodotto solo dal rigonfiamento monetario del reddito (invariato in termini reali) e pur in presenza di una struttura Irpef rimasta ferma al 2007″.

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