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Concorsi pubblici, cosa cambia? Solo prove scritte e risultati entro 6 mesi: ecco le novità del decreto Pa

Oltre il discusso emendamento sulla Corte dei Conti e il PNRR, ecco tutte le novità del Decreto Pa: concorsi pubblici, scuola e assunzioni

Concorsi pubblici, cosa cambia? Solo prove scritte e risultati entro 6 mesi: ecco le novità del decreto Pa

Approvato a colpi di fiducia il Decreto Pa 2023. Il provvedimento, blindato dalla fiducia posta dal Governo, diventerà legge solo dopo il passaggio al Senato che deve avvenire entro il 21 giugno 2023. L’iter del dl nelle due commissioni è stato caratterizzato da diverse polemiche, che hanno riguardato soprattutto l’emendamento (approvato) che interviene sulle funzioni della Corte dei Conti sui progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La modifica è stata aspramente criticata dalle opposizioni e bocciata dagli stessi magistrati contabili. Oltre alla stretta sulla Corte dei Conti, ci sono però altre importanti novità. Dalla scuola alle assunzioni nella Pa fino a nuove regole per i concorsi pubblici: ecco cosa cambia.

Decreto PA, ecco le principali novità

Per citarne qualcuna, nel decreto Pa ci sono novità in materia di scudo erariale, di concorsi pubblici, della Scuola e delle assunzioni.

Concorsi pubblici: cosa cambia

Sono molte le novità nell’ambito delle procedure concorsuali. Ecco quali sono:

  • Durata. Innanzitutto, i concorsi pubblici dovranno concludersi entro sei mesi, calcolati dal termine per la domanda di partecipazione.
  • Riserve dei posti. Nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale indetti dalle amministrazioni pubbliche, nonché presso le aziende speciali e le istituzioni strumentali all’attività degli enti locali, è introdotta una riserva di posti pari al 15% a favore degli operatori volontari che hanno concluso senza demerito il servizio civile universale.
  • Prove. Fino al 31 dicembre 2026, i bandi di concorso per i profili non apicali possono prevedere lo svolgimento della sola prova scritta, dunque, non sarà necessario l’orale. Tutta la procedura, dal bando alle candidature ai risultati, si svolgerà sul Portale InPa.
  • Base territoriale. I concorsi unici possono essere organizzati su base territoriale. In questi casi i bandi di concorso prevedono che ciascun candidato possa presentare domanda di partecipazione per non più di uno dei profili oggetto del bando e, rispetto a tale profilo, per non più di un ambito territoriale. Così da limitare le rinunce.
  • Idoneità. Nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria nei limiti del suddetto 20%. E, infine, se la differenza tra quote maschili e quote femminili dovesse risultare superiore al 30%, a parità di titoli e meriti si darà precedenza al genere meno rappresentato. Infine, le commissioni di esame potranno essere integrate con esperti in risorse umane.

PNRR e scudo erariale

In particolare, si toglie alla Corte dei Conti il controllo concomitante – cioè in itinere – su tutte le spese dei fondi del PNRR e del Piano nazionale di Investimenti Complementari (PNIC).

Alle pubbliche amministrazioni è anche riconosciuta la possibilità di conferire a soggetti estranei ai ruoli dell’amministrazione incarichi dirigenziali generali e non generali nel limite del 12% delle rispettive dotazioni organiche. Tale deroga si applica solo per la copertura di posti delle articolazioni che rivestono la qualifica di soggetti attuatori del PNRR e fino al 31 dicembre 2026.

Inoltre, è stato prorogato per un anno – fino al 30 giugno 2024 anziché 30 giugno 2023 – il cosiddetto scudo erariale per i dirigenti dello Stato. Conseguentemente fino a tale data la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica per l’azione di responsabilità di (art. 1 legge 20/94), è limitata ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente è dolosamente voluta.

Aspettativa non retribuita e riserva di posti

È stato esteso da 12 a 36 mesi il periodo massimo di aspettativa non retribuita (ossia senza assegni e senza decorrenza dell’anzianità di servizio), riconosciuto ai dipendenti pubblici (rinnovabile per una sola volta) anche per avviare attività professionali e imprenditoriali. Resta ferma la possibilità di usufruire dell’aspettativa prevista dall’art. 23-bis del D. Lgs. 165/01.

Si prevede, per il settore pubblico e per quello privato, la possibilità di individuare, con riferimento alla quota riservata dalla normativa vigente all’assunzione obbligatoria di soggetti rientranti nelle categorie protette, eventuali riserve in favore dei gruppi di persone con disabilità per i quali si riscontra una maggiore difficoltà di inserimento lavorativo.

Oltre i concorsi pubblici, cosa cambia per la scuola?

Nel decreto Pa, ci sono anche diverse novità per la scuola. Innanzitutto, la mobilità dei dirigenti scolastici: esclusivamente per le operazioni dell’anno scolastico 2023/2024 è reso disponibile il 100% del numero dei posti vacanti in ciascuna regione. Dall’attuazione di tale disposizione non devono derivare situazioni di esubero di personale per il triennio relativo agli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026.

Inoltre, per l’anno scolastico 2023/24 si possono disporre assegnazioni di docenti e dirigenti scolastici, nel limite massimo di 150 unità di personale, presso enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti, associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi, compresi enti e istituzioni che svolgono attività nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica.

Per quanto riguarda il sostegno, il decreto prevede: chiamate veloci per i posti vacanti (potranno essere assegnati a candidati di altre province che potranno presentare domanda di assunzione), supplenze per i docenti inseriti nelle GPS con riserva avendo conseguito un titolo all’estero e, infine, gli aspiranti con tre anni di servizio negli ultimi 5, in possesso di un titolo di studio idoneo, potranno, sino al 31 dicembre 2024, accedere ai corsi di specializzazione sul sostegno (TFA sostegno) senza sostenere la prova preselttiva.

Nuove Assunzioni

Le pubbliche amministrazioni possono potenziare le proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del PNRR o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica. Sono previste circa 3.000 assunzioni nei ranghi della Pa, di cui oltre 2.000 nelle forze dell’ordine. È prevista anche la possibilità di stabilizzare le persone assunte a tempo determinato, che abbiano maturato 36 mesi nelle pubbliche amministrazioni, con esito positivo della loro attività.

È riconosciuta a determinate pubbliche amministrazioni, fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di assumere, nel limite del 10% delle loro potenzialità assunzionali, giovani laureati con contratto di apprendistato o, attraverso apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area funzionari. Si prevede anche che, sempre nei limiti delle facoltà assunzionali, al termine dei contratti, il rapporto di lavoro si trasformi a tempo indeterminato, a condizione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato.

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