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Come fermare la mania di smanettare al cellulare? Con il Phone Stack e… gli sconti nei ristoranti

Per fermare la schiavitù da smartphones, Balckberry, iPhone e altri dispositivi portatili dei loro clienti, alcuni ristoranti negli Usa hanno escogitato la soluzione: sconti fino al 50% a chi accetta di lasciare il cellulare all’ingresso – Negli States si diffonde anche il Phone Stack: chi utilizza prima il telefonino, paga il conto.

Come fermare la mania di smanettare al cellulare? Con il Phone Stack e… gli sconti nei ristoranti

Un uomo e una donna, attraenti e ben vestiti, sono seduti al tavolo di un ristorante chic. I loro visi sono illuminati dalla luce di una candela. Tutti gli ingredienti per una scena romantica ci sono. Salvo un intruso: il Blackberry, che, petulante, vocalizza in continuazione messaggi e email. I due, prima fanno finta di niente, poi scrutano ansiosamente lo schermo del telefono cercando di non farsi notare, infine afferrano il dispositivo e cominciano a cliccare furiosamente sui tasti. Identico epilogo per due colleghi che devono discutere di lavoro in pausa pranzo. O anche due amici, che magari non si vedono da molto tempo. Non c’è che dire, i nuovi dispositivi di comunicazione ci hanno resi schiavi: ormai si possono inviare e consultare messaggi, email e internet direttamente dal telefono cellulare, da iPhone e Blackberry vari. Gli amici sono sempre con noi, la giornata di lavoro si allunga fino a coprire le 24 ore. Fidanzati(e) effervescenti, impiegati ansiosi, capi pedanti ci trovano ovunque e comunque.

I risultati sono a volte assurdi: si comunica più con chi è lontano – e che con un bip impone prepotentemente la propria presenza  – che con chi ci sta di fronte. Un risultato inevitabile di un’epoca votata alla (forse eccessiva) comunicazione? Stiamo forse assistendo alla fine della verbalizzazione? Siamo forse all’inizio di una fase evolutiva in cui l’umanità perderà l’uso della parola a favore di polpastrelli particolarmente agili e veloci? Il modo per fermare questo indesiderabile epilogo c’è. Come di frequente, la soluzione arriva dagli Stati Uniti. Ristoranti e privati cittadini, ricorrono al metodo più vecchio del mondo per convincere i fanatici o gli schiavi della nuova tecnologia a mollare la presa, almeno per una mezz’ora al giorno: il denaro. 

I ristoranti corrono ai ripari. In America, molti manager della ristorazione, stufi di dover attendere delle ore intere prima di ricevere le ordinazioni, hanno imposto, a suon di dollaroni, un’etichetta all’uso della telefonia: propongono sconti fino al 50% sul conto finale ai clienti che accettono di lasciare lo smartphone all’ingresso. “L’esperienza del ristorante – spiega Mark Gold, proprietario del ristorante omonimo di Los Angeles – è tradizionalmente quella di due o più persone che conversano di fronte a un buon piatto. Vogliano tornare a questo”. L’iniziativa ha funzionato in questi tempi di crisi con sempre più persone che affidano il loro gioiellino tecnologico ai camerieri e vengono premiati con un conto light.

Il Phone Stack. Anche molti privati cittadini, stufi di faticose conversazioni a smozziconi di frasi e mezze parole, hanno trovato un efficace stratagemma. È il Phone Stack, di gran voga a New York. Come si gioca? Quando si arriva al ristorante si mette il proprio smartphone ben visibile a centrotavola a faccia in giù. La prima persona che non resiste al richiamo del bip e acchiappa il telefono per rispondere a una chiamata o a un messaggio deve pagare il conto per tutti. Qualcuno che cede c’è sempre, ma c’è anche chi, grazie al Phone Stack, è riuscito a superare l’assuefazione da comunicazione. 

Una sfida difficile. Il movimento “no-phone” sta facendo grandi passi in avanti, ma deve superare ancora grandi sfide se, come dicono le ultime ricerche, quattro persone su dieci non trovano che sia maleducato usare il telefono a tavola. Una consuetudine condannata da Debrett’s, la casa editrice inglese che da metà Novecento pubblica una guida all’etichetta largamente usata dall’aristocrazia britannica. Nelle pagine dedicate alle “Mobile Manners” il tono è lapidario: “Le persone in carne ed ossa meritano più attenzione e rispetto di un gadget”. 

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