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Carnevale: il risotto alla luganighetta il piatto dell’allegria che festeggia i sapori del Ticino

Nel canton Ticino di lingua italiana il carnevale dura di più: oltre a quello di rito romano si usa ancora festeggiare il carnevale di rito ambrosiano. Tipico di questo periodo è Il risotto proposto dallo chef Claudio Bollini che esalta i prodotti del territorio

Carnevale: il risotto alla luganighetta il piatto dell’allegria che festeggia i sapori del Ticino

Altro che introversi, conservatori, coscienziosi, poco inclini ad abbandonarsi alle frivolezze e ai piaceri secondo quanto ci dicono stereotipi di vecchia data. Gli svizzeri sono tutt’altro. Non tutti sanno infatti che nella confederazione elvetica la voglia di carnevale sgretola i luoghi comuni: in tutti i cantoni i festeggiamenti per il Carnevale si moltiplicano, si contano più di 130 carnevali locali e non solo nei grossi centri cittadini, quasi ogni paesino ha il suo carnevale caratteristico. Fra tutti il Canton Ticino primeggia per la durata dei festeggiamenti. Infatti, nel cantone di lingua italiana più vicino geograficamente al nostro Paese, oltre al carnevale di rito romano si usa ancora festeggiare, in alcune località come Tesserete, Brissago e nell’Alto Ticino (Leventina, Blenio, Riviera), il carnevale di rito ambrosiano. Secondo la tradizione, è il sindaco a dare inizio ai festeggiamenti consegnando le chiavi della città al Re che sovraintenderà a tutte le manifestazioni dalla sfilata di carri, ai balli, ai cori. La musica ufficiale è la Guggenmusik, un repertorio di musica carnevalesca che mette insieme musiche popolari e altri successi rock e pop

Anche in Svizzera dunque come avviene in tutto il mondo – e da che mondo è mondo –  il carnevale è sinonimo di sfrenata allegria, divertimento, baldoria, travestimento. Le sue origini antichissime rimandano alle dionisiache greche (le antesterie) e ai saturnali romani quando si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentava, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente. L’aspetto religioso si coglie nel suo nome derivato da carnem levare (“eliminare la carne”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno prescritto nel periodo di  Quaresima che precede la Pasqua per ricordare i giorni passati nel deserto da Gesù. Oggi la dissolutezza di un tempo è rimasta un lontano ricordo e anche dal punto di vista gastronomico l’osservanza è molto meno rigida. Se i principi religiosi inducono a mangiare di magro, ossia eliminando carni e grassi animali mentre il pesce è autorizzato, tuttavia la trasgressività legata a questa festa dell’allegria si concretizza in diverse preparazioni che risentono della cultura locale. Come tutte le feste che si rispettino, infatti, il Carnevale ha le sue tradizioni culinarie che variano di zona in zona ma ovunque non manca il classico risotto alla luganega e Merlot Ticinese, che è una preparazione tipica dell’Italia Settentrionale i cui natali sono stati collegati all’epoca romana quando veniva indicata col termine lucanica. Un risotto saporito e ricco di gusto dato dalla Luganighetta, la salsiccia per eccellenza della Svizzera Italiana. Una salsiccia dal sapore unico per le spezie con cui viene aromatizzata. Aggiungendo il vino rosso Merlot ticinese avviene la magia e i sapori si intensificano e il risultato è un ottimo risotto dal gusto deciso e profumo intenso!

Altre specialità si possono gustare in questo periodo in tutto il paese. Ci sono carnevali molto antichi che risalgono addirittura al 1400 come quello di Biasca dove dal 22 al 25 febbraio si festeggia il Carnevale Re Naregna con un programma fitto di eventi, animazioni, lotteria, e musica per tutta la notte fino al mattino. Feste e baldoria anche a Solduno e Brissago (Locarnese), Olivone e Airolo (Bellinzonese). ma anche a Nebiopoli che risale al 1559 e univa tutti i rioni di Chiasso. In particolar modo interessante l’Alto Ticino della Svizzera Italiana come a Bellinzona, il Carnevale Rabadan dal 16 al 21 febbraio, comincia il giovedì con la consegna delle chiavi a Re Rabadan (il regnante ticinese più famoso). Venerdì la sfilata mascherata dei bambini, mentre domenica si tiene il Grande Corteo Mascherato, una sfilata umoristica di musiche carri e gruppi secondo la famosa tradizione del Re. Ad Ascona il Carnevale viene festeggiato il Martedì Grasso (21 febbraio) sul lungo lago della cittadina.

Per orizzontarsi in questo tour festaiolo-gastronomico alla scoperta del territorio sul sito di Ticino Gourmet (www.ticinogourmettour.ch ) programma di “S. Pellegrino Sapori Ticino”, uno dei più importanti eventi enogastronomici a livello europeo fondato dall’imprenditore Dany Stauffacher, si possono individuare quali delle 4 diverse regioni del cantone esplorare tra: Ascona/Locarno, Bellinzona e Valli, Luganese o Mendrisiotto, attraverso le molte attività proposte, sportive, culinarie, culturali o ricreative. Il turista è anche “accompagnato” nella scelta della propria avventura enogastronomica tramite la presentazione di 70 ristoranti con proposte e standard diversi fra loro, ma riuniti tutti sotto un unico cappello per offrire un assaggio dell’identità culinaria del territorio attraverso un’accurata selezione di cantine e attività che valorizzano la qualità dei prodotti del territorio, raccontano la loro filosofia e allo stesso tempo la storia. Per maggiori informazioni: https://ticinogourmettour.ch/news

La ricetta dello Chef Claudio Bollini del Ristorante Seven di Lugano.

Ingredienti:

– 240gr Riso carnaroli

– 100ml Vino bianco

– 2ltBrodo

– 200gr Luganighetta senza budello

– 50gr sbrinz

– 50grburro

– 100ml Vino rosso merlot ticinese

– 50 ml glucosio

– Pepe valle maggia (Alto Ticino)

– Pistilli di zafferano (in giallo prodotti ticinesi).

Procedimento:

Iniziare con la riduzione di merlot con il glucosio fino a consistenza desiderata e mettere in un biberon. Sgranare la luganighetta e farla tostare in una pentola fino ad ottenere una polvere croccante. Mettere il riso in pentola senza sgrassi, sfumare con vino bianco e procedere con la cottura con del brodo.

A metà cottura aggiungere i pistilli di zafferano precedentemente ammollati nel brodo caldo. Una volta arrivato a cottura, mantecare il riso con sbrinz grattugiato, burro e pepe della Valle Maggia. Impiattare, spolverare sopra la luganighetta croccante e lo sciroppo di Merlot ticinese.

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