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Btp, l’Italia guadagna 20 punti sulla Spagna. La Cina frena ancora

I sondaggi che preannunciano una vittoria degli indipendentisti in Catalogna penalizzano i bond spagnoli e il Btp se ne avvantaggia – La Cina frena sull’import più del previsto e le Borse asiatiche soffrono – Enel superstar in attesa dell’aumento della cedola – Effetto Vivendi su Telecom Italia – Lusso alla riscossa – Gm sempre nel mirino di Fca

Btp, l’Italia guadagna 20 punti sulla Spagna. La Cina frena ancora

Ancora una seduta debole per le Borse asiatiche su cui pesa l’incertezza della congiuntura cinese. Stamane Pechino ha annunciato che le importazioni sono scesa ad agosto de 13,8%, molto più del previsto. Un dato che si spiega solo in parte con il calo del greggio. Intanto le riserve cinesi sono scesi di 94 miliardi di dollari ad agosto. 

Perdono ancora colpi, a metà giornata, le Borse cinesi. Shanghai, sotto dell’1,3%, segna un ribasso dai massimi di giugno del 40%. Soffrono i titoli delle grandi banche e Petrochina. In ribasso all’inizio della sessione pomeridiana anche Tokyo (-1,6%), nonostante la revisione al rialzo del Pil (-0,3%) del secondo trimestre.

I futures su Wall Street, ieri chiusa per il Labour Day, segnalano un avvio in moderata ascesa. A tener banco sarà ancora una volta l’attesa delle decisioni sui tassi da parte della Fed.

BTP, L’ITALIA GUADAGNA 20 PUNTI SULLA SPAGNA

Seduta fiacca quella di ieri per le Borse europee, orfane di Wall Street. A Milano l’indice FtseMib è salito dello 0,7%. Le Borse di Parigi e Francoforte hanno guadagnato rispettivamente lo 0,5% e dello 0,7%. Fa eccezione Madrid (-0,17%): dai sondaggi emerge che gli indipendentisti, che hanno promesso un referendum sulla secessione, hanno buone probabilità di vittoria alle prossime elezioni in Catalogna.

Le notizie hanno avuto un significativo impatto sui bonds governativi spagnoli, che vedono lo spread contro il Btp superare i 20 Basis points (chiusura a 24 bps massimo da agosto 2013). Stabile lo spread Btp/Bund attorno ai 120 punti base. Il Tesoro ha annunciato che all’asta di giovedì verranno offerti 7,5 miliardi di Bot a 12 mesi.

Il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,116.

EFFETTO CINA, GLENCORE TAGLIA PER 30 MILIARDI

L’unico brivido sui listini europei è arrivato dal comparto delle Materie prime (Stoxx del settore +1,7%). Glencore, il numero uno al mondo nel commercio di materie prime, che alla Borsa di Londra è salita del 7% dopo avere annunciato che venderà asset per 30 miliardi di dollari per ridurre il debito. 

E’ la risposta robusta al calo del commercio con la Cina che ha ridotto gli acquisti di commodities, rame in particolare. Glencore, quotata a Londra quattro anni fa dopo un aumento di capitale per 60 miliardi che ha consentito l’acquisto di Xstrata, prevede di dimezzare il dividendo, raccogliere nuovi capitali (2,5 miliardi di sterline) e cedere la divisione agricola. 

Poco mossi i petroliferi, alle prese con un nuovo calo del greggio: Brent a 48,1 dollari al barile (-3%), Wti a 44,7 dollari (-2,8%). Eni è salita dello 0,6%, Saipem +0,2%, Tenaris invariata.

ENEL SUPERSTAR, IN ATTESA DELL’AUMENTO DELLA CEDOLA

A Milano ha brillato Enel +1,7%, dopo che l’a.d. Francesco Starace ha detto che il dividendo riferito al 2016 potrebbe essere più alto di quanto adesso previsto. Ubs ha confermato la raccomandazione buy e ha abbassato il prezzo obiettivo da 5 a 4,85 euro, livello che resta comunque superiore agli attuali prezzi di Borsa. 

Fra le altre utility Enel Green Power +0,7%. La società ha completato e allacciato alla rete il parco eolico Melowind, il suo primo impianto in Uruguay da 50 MW di capacità installata, situato nella zona di Cerro Largo, a circa 320 chilometri dalla capitale Montevideo.

A2A (+1,5%) ha avviato il negoziato con i soci di minoranza di Edipower per salire al 100%(dall’attuale 79,5%) dell’ex genco Enel (a cui fanno capo cinque impianti termoelettrici e due idroelettrici di grossa taglia).

Terna arretra invece dello 0,3%. La società ha comunicato che ad agosto i consumi di energia elettrica in Italia sono cresciuti del 4,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Nei primi otto mesi del 2015 la domanda di energia elettrica ha fatto registrare una crescita del 2,0% rispetto ai volumi del corrispondente periodo dello scorso anno. A parità di calendario il risultato è +1,7%. 

Atlantia -1%: non piace la prospettiva di un’acquisizione nel Regno Unito. 

TELECOM SALE SOTTO L’EFFETTO VIVENDI 

Telecom Italia ha guadagnato il 2,2%. Nomura ha ribadito la sua visione rialzista sul comparto europeo delle tlc. Intanto è stato siglato l’accordo sindacale con la sospensione degli esuberi.

Dopo il meeting di Cernobbio sono arrivate nuove conferme sulla volontà di Vivendi di indirizzare le strategie di sviluppo della società telefonica di cui è primo socio con il 15%. In una intervista a Bloomberg, l’amministratore delegato Arnaud De Puyfontaine afferma che l’investimento in Telecom Italia permetterà a Vivendi di rafforzare le posizioni nel mercato della distribuzione dei contenuti del Sud dell’Europa. De Puyfontaine afferma anche di non voler escludere la possibilità che il conglomerato francese possa salire in Telecom Italia.

Da inizio anno la performance si amplia a +25%.

MONTE PASCHI METTE IN VENDITA 1,8 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI

Progressi contenuti per le banche. Credit Suisse ha confermato sul settore europeo la propria visione positiva, spiegando di continuare a preferire le banche con storie di ristrutturazione, quelle che generano più commissioni bancarie e dividendi.

Unicredit avanza dello 0,9%, recuperando in minima parte le perdite di venerdì. Intesa invariata.

Monte Paschi +0,6%. La banca ha messo in vendita un portafoglio di NPL (Non Performing Loans, ovvero crediti deteriorati) verso piccole e medie imprese per circa 1,8 miliardi di euro. Il portafoglio, noto come “Progetto Eva”, è formato da crediti secured e unsecured a piccole e medie imprese. La banca si aspetta di completare il processo di vendita fra la fine dell’anno e l’inizio del 2016. 

Bene Pop.Emilia +2,5%. Fra le assicurazioni, Generali sale dello 0,6%.

LUSSO ALLA RISCOSSA, FERRAGAMO MIGLIOR BLUE CHIP 

Nel settore Lusso è scattato il recupero di Ferragamo +4,3% a 23,48 euro, miglior blue chip di giornata. Che ha, invertito un lungo ciclo negativo con sei sedute consecutive di ribasso in cui ha perso complessivamente il 13,5%. Molto esposta ai tumulti economici dell’Asia, dove realizza oltre il 30% dei ricavi, Ferragamo è stata pesantemente colpita dalle vendite per il timore che la situazione economica in Cina si stesse deteriorando in maniera grave. Venerdì Goldman Sachs ha confermato la raccomandazione Buy su Ferragamo, pur riducendo il target price a 30,80 euro da 35,1 euro.

Tod’s +2,2%. Positiva anche Yoox (+2,3%) dopo le altalene delle ultime sedute seguite alle dimissioni della presidente di Net-a-Porter, società con cui è in corso un piano di fusione. L’ad di Yoox Federico Marchetti ha previsto in un’intervista – “rassicurante” secondo Mediobanca Securities – che il gruppo integrato crescerà più della media di mercato e che le vendite in Cina vanno bene.

GM ANCORA NEL MIRINO DI FCA

Fra i titoli industriali, Fiat Chrysler +1,8%. A margine del Gran Premio di Monza, Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo ha risposto ai giornalisti che chiedevano se un’opa ostile per General Motors era fuori questione: “Non ho detto questo, non ho detto niente, confermo soltanto il nostro interesse per General Motors”. 

Marchionne ha poi aggiunto “di non essere bravo a fare previsioni sul futuro”. Alla domanda se ha mai parlato a qualcuno degli azionisti di General Motors, Marchionne ha risposto: “Se l’ho fatto è stato per caso, ma non sono andato a cercare qualcuno in particolare per parlare di questo deal. Non ho assolutamente alcun dubbio, comunque, che avrò l’occasione per interfacciarmi in qualche modo con la base degli azionisti. Condividiamo parte degli azionisti di base e quindi può succedere”.

 StM +1,3%, Finmeccanica scende dello 0,5%.

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