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Borse alla prova dopo il rally, ma la crescita della propensione al rischio fa bene ai listini

I mercati testano la tenuta del rilancio ma cresce la propensione al rischio e un complesso di fattori tecnici, insieme alle mosse della Fed e della Bce, fanno bene alle Borse – Salgono euro e petrolio – Lo spread Btp-Bund sotto quota 110 punti base – Bolloré al 20% di Telecom Italia – Energia, banche, auto e lusso premiati dagli investitori.

Borse alla prova dopo il rally, ma la crescita della propensione al rischio fa bene ai listini

I fattori di tipo tecnico sono oggi prevalenti. Il mercato sta beneficiando in generale di una situazione di fondo particolarmente positiva per l’equity: “C’è un mix di crescita, tassi ancora ai minimi e abbondante liquidità in circolazione. Quando gli investitori prendono un po’ coraggio l’effetto sui listini è forte”, dice un gestore.

Il probabile rinvio dell’aumento del costo del denaro negli Stati Uniti dopo i dati sull’occupazione di venerdì ha provocato un aumento generalizzato della propensione al rischio su quasi tutte le declinazioni dei mercati finanziari: si apprezzano, rispetto al dollaro, le valute dei Paesi emergenti, salgono i prezzi delle materie prime. Il dollaro è sceso nei confronti dell’euro a 1,119, da 1,121 della chiusura di venerdì.

La settimana si è aperta con un roboante rialzo dei mercati azionari europei. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha guadagnato il 2,7%. La Borsa di Francoforte è salita del 2,7%, Parigi +3,5% e Madrid +3,3%. A Londra (+2,7%) le luci della ribalta sono tutte per Glencore, risalita del 16,7%: Reuters scrive che il colosso del trading dei minerali sta per cedere alcuni asset nel settore agricolo. 

PORTOGALLO E BTP

Lo spread tra BTP e Bund si restringe a 109 punti base, un livello che non si vedeva da maggio, il rendimento del Btp è stabile all’1,65%. La tendenza alla riduzione dello spread si è un po’ attenuata, ma resta valida e potrebbe proseguire anche verso 80/50 punti base. Eventuale allerta con il ritorno sopra 160/200 punti base.

A rasserenare il clima l’esito del voto portoghese, favorevole al governo che ha gestito una dura politica di austerità. Dal 2011 il decennale è passato dal 16% al 2,30%, mentre il governativo a 2 anni è passato dal 18% allo 0,24%. Il Pil è cresciuto dell’1,5% nel primo semestre, più della media europea, mentre l’occupazione risulta in ripresa.

Anche i segnali di rallentamento dell’attività economica europea vengono letti solo in funzione degli stimoli supplementari che la Banca Centrale Europea potrebbe erogare. L’indice Markit Composite sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende della zona euro è stato rivisto al ribasso, nella sua redazione finale di settembre, a 53,6 da 53,9: il consensus si aspettava 53,9.

BOLLORE’ SALE AL 20% DI TELECOM

Telecom Italia ha chiuso in rialzo del 4,3%: dalle comunicazioni alla Sec è emerso che Vivendi è salita al 19,88% del capitale dell’ex incumbent dal 15,5% precedente. Il gruppo presieduto da Vincent Bolloré è ora accreditato del possesso di 2,68 miliardi di azioni. La nota di una banca d’affari italiana indicava ieri un target price di 1,38 euro, ponendo l’accento sul consolidamento del settore in Italia e sottolineando che la valutazione non tiene conto dell’eventuale ruolo di promotore di aggregazioni di Vivendi. 

ENERGIA

L’indice Stoxx delle società petrolifere guadagna il 4,6%. Il petrolio di qualità Brent sale dell’1,3% a 48,76 dollari, al pari del Wti che si porta a 46,6 dollari. Nel fine settimana il ministro dell’Energia russo, Aleksandr Novak, ha dichiarato di essere pronto a incontrare i paesi Opec e non Opec per discutere sulla situazione del mercato petrolifero. Novak ha aggiunto che un incontro separato con i sauditi è stato pianificato per fine ottobre. Importante anche la notizia che l’Arabia Saudita ha tagliato i prezzi a fine novembre per i clienti asiatici e americani Nel frattempo il ministro del Petrolio saudita, Ali Al-Naimi, ha detto che il suo Paese continuerà a investire in produzione malgrado le difficoltà del momento.  

A Milano Eni avanza del 4,3%. Tenaris +5,7%. In Usa proseguono gli stop di produzione nei campi di shale gas (-26 unità nell’ultima settimana, il maggior calo dall’aprile scorso), mentre dopo le parole di Novak aumentano le speculazioni su taglio della produzione mondiale che farebbe risalire i prezzi del greggio. Saipem conclude la seduta di ieri con un rialzo record del 10,4%, a 8,33 euro, dopo il balzo del 6,4% di venerdì. Il titolo è spinto dalle indiscrezioni sull’aumento di capitale da 3 miliardi di euro che sarà sottoscritto anche da Eni, oltre che dalla Cassa Depositi e Prestiti. 

Goldman Sachs e JPMorgan avranno un ruolo di peso come global coordinator nel consorzio di garanzia , mentre le altre banche coinvolte sono Citigroup, Deutsche Bank, Mediobanca , Intesa Sanpaolo e UniCredit.  Il consorzio sottoscriverà l’aumento di capitale da oltre 3 miliardi che sarà annunciato il 27 ottobre prossimo, in occasione dei conti del terzo trimestre e del piano industriale. Al consorzio verrà anche richiesto di rifinanziare il debito di Saipem, pari a 5,5 miliardi. Attualmente il creditore di Saipem è la capogruppo Eni. 

Cdp sta discutendo con Eni le modalità di ingresso nel capitale di Saipem, in modo da consentire alla major petrolifera di ridurre la sua quota dall’attuale 43% a meno del 30% e poter così deconsolidare il debito di Saipem, hanno riferito a Reuters diverse fonti finanziarie. Eni dovrebbe sostenere l’aumento assieme a Cdp, che sta negoziando l’acquisto di una quota fino a 23% in Saipem. Ieri Jefferies ha annunciato di avere avviato la copertura con un giudizio Neutral e un target di 7,85 euro.

BANCHE 

In Piazza Affari sono tutte positive le banche: Intesa +2,5%, Unicredit +2,7%. Stamattina gli analisti di Rbc hanno promosso il titolo Unicredit a Sector Perform da Underperform. Target 6,10 euro confermato. Monte Paschi +3,7%. Banco Popolare è salita del 4,5%, Ubi +3,9%. Stamattina il Credem (ieri +4,2%) ha comunicato di aver ricevuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione all’utilizzo di modelli interni nel calcolo del capitale di sorveglianza. Altre banche di media taglia sono in attesa di analoghe autorizzazioni. 

YOOX 

Nel Lusso, Yoox sale del 6,7%, Da ieri è operativa la fusione con Net-a-Porter. In attesa del piano industriale che sarà presentato la prossima primavera-estate, l’ad Federico Marchetti ha voluto specificare che le sinergie indicate a marzo in occasione dell’annuncio della fusione con Net-a-Porter (60 milioni in termini di Ebitda più capex savings dal 2018) sono “perfino conservative”.

Moncler +1,5%, Ferragamo +3,6%.

Vivace il settore editoriale che vede Rcs Mediagroup in rialzo del 5,4% dopo la chiusura dell’operazione di vendita della divisione libri a Mondadori, che sale del 2,3%. Mediaset +4,4%.

AUTO

Fiat Chrysler guadagna oltre il 4% tra auto europee positive (Stoxx +2,3%) in attesa dell’avvio dell’Ipo di Ferrari. Meglio Cnh Industrial (+5%). Finmeccanica +3,7%, StM +3,2%, Prysmian +2,2%. Fuori dal paniere principale Piaggio avanza del 6% circa dopo i dati positivi delle immatricolazioni di moto a settembre in Italia.

UTILITIES

Tra gli energetici Terna, tra i pochi temi negativi, chiude in fondo al FTSE Mib con un calo dello 0,28%, penalizzata dalle indicazioni dell’Autorità per l’energia e il gas sugli incentivi agli investimenti. Enel +1%, A2A +0,3%.

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