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Borsa oggi 6 settembre: il petrolio vola oltre i 90 dollari a barile e riaccende la paura dell’inflazione

I tagli della produzione di petrolio decisi da Arabia Saudita e Russia spingono i prezzi e potrebbero alimentare una stretta monetaria se ci fossero i rischi di recessione

Borsa oggi 6 settembre: il petrolio vola oltre i 90 dollari a barile e riaccende la paura dell’inflazione

Il petrolio varca la soglia dei 90 dollari al barile, riaccendendo i timori per l’inflazione. La Commissione Ue di accinge a rivedere al ribasso le previsioni sulla crescita economica sotto il precedente 1 per cento, confermando così il rischio recessione. La prima notizia potrebbe giustificare una nuova stretta, ma la frenata delle economie, confermata dal costante calo dei prezzi alla produzione (giù da sette mesi) e dall’inattesa battuta d’arresto dei servizi, consiglia prudenza. Di qui l’incertezza che paralizza i mercati, in pratica piatti da inizio settimana. Non arrivano lumi nemmeno da Wall Street. È bastata una dichiarazione del governatore della Fed Chris Waller (“il mercato del lavoro può sostenere un altro aumento dei tassi) per innescare il ribasso ed il rimbalzo all’insù dei rendimenti reali, il dato che spaventa di più.

Apertura in rosso per le Borse europee

Le borse dell’Europa aprono in calo, con Piazza Affari che segna -0,3%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso quasi sulla parità: +0,02 a 28.652 punti. A livello di settori, brilla solo l’indice Stoxx Oil & Gas europeo che si è spinto sui massimi da febbraio/aprile. 

Da segnalare anche Il calo della domanda cinese che si riflette sui titoli del lusso. Perde colpi a Milano Moncler, scivola a 384 miliardi di euro il valore di Borsa di Lvmh.

Novo Nordisk vale il 90% dell’export della Danimarca

In compenso continua la marcia di Novo Nordisk, il gruppo pharma danese specializzato nella cura del diabete che ha sviluppato con successo un farmaco contro l’obesità: il valore della società, raddoppiato da inizio anno, è ora di 430 miliardi di euro circa. Eccezionale l’effetto sul pil +1,9% della Danimarca. Il 90% dell’aumento dell’export è dovuto all’industria del pharma.

In Italia il settore dei servizi si è ridotto in agosto, pur in modo frazionale, per la prima volta quest’anno. In Germania, l’attività nel settore dei servizi si è contratta ad agosto per la prima volta nel 2023, scivolando sotto il livello di 50 punti che separa la crescita dalla contrazione. Nonostante questi segnali il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ha ribadito in un’intervista a Handelsblatt che i tassi, una volta raggiunto il massimo, dovranno restare alti per “lungo tempo”. Nessuno si illuda su un taglio in tempi brevi”.

Salgono i rendimenti del Bund  a 2,61% da 2,57%. E del Btp decennale a 4,33% da 4,28%.

Al via l’ipo di Arm, riflettori su Airbnb e Spotify

Future di Wall Street in lieve calo prima dell’apertura. Ieri quasi piatto in chiusura il Nasdaq -0,08%. Nonostante il balzo dei petroliferi chiudono in rosso Dow Jones -0,56%, S&P 500 -0,42%.

È partito il road show per l’Ipo di Arm, la società dei chips controllata da Softbank che affronterà l’Ipo la prossima settimana con una valutazione di partenza di 52 miliardi di dollari.

Nonostante lo stop di New York alle locazioni brevi Airbnb ha messo a segno un rialzo del 7%: il titolo entra a far parte dell’indice S&P 500. 

Un’inchiesta del Wall Street Journal rivela che Spotify ha perduto un miliardo di dollari nella scommessa sui podcast affidati a personaggi celebri. Il flop riguarda anche il principe Harry e Megan Markle.

Il rendimento del Treasury Note decennale è salito a 4,25% da 4,20%. Pesano nel breve due fattori: 

1) l’enorme mole di emissioni sul primario da parte del Tesoro Usa; 

2) il rialzo del greggio che fa temere altre fiammate dell’inflazione.

Il dollaro USA si è rafforzato, toccando ieri i nuovi massimi da tre mesi a 1,0707 più per demerito delle altre valute che per merito proprio.

Rimbalza il mattone cinese

Le borse dell’Asia Pacifico sono contrastate nel finale di seduta. Hang Seng di Hong Kong e CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,4%. Volano i titoli delle società cinesi dell’immobiliare, per effetto delle voci sull’arrivo di nuove misure a sostegno di un settore in forte sofferenza finanziaria. L’indice Bloomberg Intelligence Real Estate Owners and Developers sale del +7%. China Evergrande +31%, Logan Group +20%, Sunac China +61%.

Il Kospi di Seul -0,5%. BSE Sensex di Mumbai +0,2%. Indice S&P ASX 200 di Sidney -0,7%. Nel secondo trimestre l’economia dell’Australia è cresciuta del 2,1% anno su anno, in lieve rallentamento dal primo trimestre ma meglio delle aspettative.

Yen ai minimi Tokyo sfida i mercati

A Tokyo Nikkei +0,7%. La valuta giapponese è scivolata sui minimi da novembre, a seguito della politica ultra-espansiva della BoJ. Le autorità monetarie cominciano però a preoccuparsi e hanno perciò deciso di lanciare un messaggio velato alla speculazione. “Il Giappone continuerà a monitorare l’attuale volatilità sul mercato dei cambi e non esclude interventi sul mercato a sostegno della valuta” ha dichiarato ieri un funzionario di punta del ministero delle Finanze nipponico, Masato Kanda: “Se tali movimenti continueranno, il governo adotterà misure adeguate, e tutte le opzioni sono sul tavolo”.

Nel frattempo Morgan Stanley è tornata ad avere una posizione “ribassista” sul forex dei mercati emergenti, prevedendo che le tensioni economiche della Cina continueranno a spingere al ribasso lo Yuan e segnalando il crescente numero di Paesi in via di sviluppo che stanno ora tagliando i tassi di interesse.

Opec+ allunga i tagli, petrolio al top dal 2022

Prosegue la marcia del petrolio ai massimi dal 2022: Brent sopra i 90 dollari, Wti a 86.80. Il bilancio del 2023 è di un rialzo che va dal +5% del Wti al +8% del Brent. La Russia ha esteso fino alla fine dell’anno il taglio da 0,3 milioni di barili al giorno deciso in precedenza, l’annuncio è arrivato ieri dal vice premier Alexander Novak. L’Arabia Saudita ha prolungato alla fine del 2023 la riduzione da 1 milione di barili al giorno annunciata in maggio, la decisione è stata resa nota dall’agenzia di stampa statale. Sia la Russia che l’Arabia Saudita hanno aggiunto che ogni mese valuteranno la possibilità di ulteriori tagli o di incrementi della produzione. La decisione non è del tutto inattesa perché il petrolio arrivava già da sei rialzi consecutivi.

I titoli sotto i riflettori a Piazza Affari

  • Moncler: HSBC taglia il target price a 77 euro.
  • Stellantis: BNP ha promosso il giudizio a Outperform da Neutral. Target price 23,60 euro.
  • Webuild: S&P Global Ratings ha promosso il rating sul debito a “BB” da “BB-“, con outlook Stabile. La decisione dell’agenzia è supportata dalla migliorata performance finanziaria del gruppo e da un profilo di rischio delle attività che beneficia del focus commerciale verso Paesi a più basso rischio. 
  • Banca Popolare di Sondrio: UnipolSai intende chiedere l’autorizzazione all’incremento della sua quota, attualmente al 9,5%, fino al 20%. La mossa potrebbe essere propedeutica a una fusione tra Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio.
  • Generali: ha emesso un bond green da 500 milioni di euro, durata dieci anni. L’emissione andrà a coprire una parte del fabbisogno finanziario in scadenza nel 2024.

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